venerdì 25 dicembre 2009

UNA NOTTE DI NATALE "VINTAGE"

La vigilia di Natale sono stato a Messa, nella Chiesa di Verciano, da Don Pietro, amico sincero.
Una Chiesa strapiena di fedeli, partecipi di un rito semplice, essenziale.
Un piccola Chiesa, non certo una grande Basilica, con tante luci, tanti ceri, tanti fiori, tante signore impellicciate, tanti signori in loden.
Una Chiesa al limite del disardorno, una navata con un affresco "casereccio" nel quale un'amorevole grande Madonna, troneggia fra il "Turrion delle Fontane" e la facciata della Pieve Vercianese.
All'interno un'atmosfera mistica, una partecipazione intensa, un coro di grandi e piccini, male in arnese, ma dalle voci raggianti. Donne ed uomini, con le vesti di tutti i giorni, che si alternavano a leggere i sacri Vangeli, a recitare le preghiere.
Un popolo partecipe, anziani dal volto scavato, dal tempo e dalle fatiche, giovani non certo "firmati", ma attenti ed assorti.
Don Pietrino che con parole semplici, disadorne, ma che colpivano al cuore, ricordava a tutti il miracolo di Dio che si è fatto uomo.
Ed alla fine della Messa ha porto a tutti, in gioiosa fila, il bambin Gesù, per il bacio di benvenuto in terra.
Mi sono tornate alla mente le letture giovanili, "Giovannino" Guareschi, Don Camillo, che combattevano la loro battaglia, in un dopoguerra terrificante, di odio e vendette, di povertà e di sacrifici.....
Certo un'altra epoca (ma appena sessant'anni fa): epoca che ho vissuto da bimbo, dove il Natale era Fede e Babbo Natale il "pacco" che arrivava dai parenti emigarti in America, con viveri essenziali e a volte qualche.....caramella.
Ma la Fede era salda, il Credo sincero e partecipato, la volontà di andare avanti ed uscire dalla fame del dopoguerra, forte e tenace. La solidarietà grande, le idealità vive, gli obiettivi chiari.
Vedere questa persone, in questa Chiesa "demodè", ma così calda, così familiare, mi ha fortemente colpito e rincuorato.
L'Italia vera è questa: gente, semplice e coraggiosa, pacifica e lavoratrice, non pazzi che tirano statuine o spintonano il Papa, nutruti da stagioni di odio iconoclasta, di pochi assetati solo di potere, evocatori di dissacrazione intollerante, di tutto e di tutti.
Cose che non hanno alcun valore per i milioni di italiani che hanno passato la loro notte di Natale, nelle tante piccole Chiese, dei tanti piccoli paesi d'Italia.
Questo deve dar forza a tutti coloro che non vogliono arrendersi alla deriva "folle" di questi anni e vogliono continuare a lavorare in positivo, ragionando con la propria testa.

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