martedì 6 aprile 2010

Armatevi e.....partite

Quando le vacanze, come queste di Pasqua, sono turbate da un tempo folle, si mangia e si ...legge, o meglio rilegge.
In questi giorni ho riletto alcune poesie del Giusti, fiero poeta anteclericale dei nostri posti: Pescia, sua città era infatti allora lucchesia. Santambrogio i suoi versi più famosi.
Poesie legate agli anni del Risorgimento, del Potere Temporale della Chiesa, dell'assolutismo degli innumeri statarelli italiani.
I volontari toscani iniziavano a battersi contro gli Austriaci in Lombardia, ma molti rimanevano a casa con le solite scuse. Armatevi e.....partite.
Le feroci rime del Giusti contro questi......Mi piace riprendere questi versi che ben si legano a tutti coloro che urlano di fare la guerra e poi.....rimangono a casa. A tutti coloro che vogliono cambiare a parole e poi......si adeguano perchè hanno l'obbligo di servire la "patria"..... a casa.

Io per l'Italia
Mi fo squartare:
La vo' redimere,
La vo' salvare.
L'avere e l'essere
Nessun risparmi.
Sorgete o popoli!
All'armi!all'armi!
Quanto a proteggere
L'ordine interno,
Quanto all'infamie
Qui del Governo,
Poter di Dio!
Ci penso io,
E ho l'occhio desto.
Andate io resto
Giusto per questo.
Che salvatore!
Che redentore!
Che largità!
Viva l'Italia,
La libertà,
Bravo bravissimo
Per verità.
Che tolleranza!
Che fratellanza!
Che carità!
Viva l'Italia,
La libertà.
Ah che sciettezza,
Che onoratezza,
Che verità!
Ma che piacere,
Ma che maniere,
Che civiltà!
Oh che talento,
Oh che portento,
Che venustà!
Che valentuomo,
Che perla d'omo,
Che dignità!
Viva l'Italia,
La libertà.
Bravo bravissimo
Per verità.

Giuseppe Giusti

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