lunedì 13 agosto 2012

SPILUCCANDO 19 - Da Damasco - Firenze

Vi sono trattorie che fanno parte della tua vita…dove sono molti decenni che vai…perchè sono sempre rimaste lì, dove tu vai o andavi abitudinariamente e poi sono rimaste nella tua memoria per alcuni piatti della tradizione.

Da Damasco è per me una di queste.
Fino a pochi anni fa ubicata in una vecchia casa con giardino sul Mugnone, a pochi metri dall’Ippodromo del Trotto, le Mulina, alle Cascine di Firenze.
Damasco era il titolare cresciuto in bottega, dove stava di oltre 50 anni, punto di ritrovo per cavallari, proprietari di cavalli, appassionati di Ippica.
I giorni di corse si mangiava a mezzogiorno preciso, perché alle 14,30 aprivano le danze…ippiche.
Da Damasco si mangiavano e si mangiano tuttora con suo figlio, cose tipiche toscane…ma soprattutto la bistecca fiorentina.
La migliore bistecca che puoi trovare, per me a Firenze. Alta, succosa, tenera, cotta sulla carbonella fine, su una rete da polli, a suo tempo.

L’unico vero problema da Damasco era la scelta del menù, perché se mangiavi la fiorentina, enorme, che dovevi finire per forza…se no Damasco lanciava alte grida di sdegno che arrochivano tutto il locale, non potevi degustare i crostini di frattaglie, con pane casalingo bagnato nel brodo di gallina, finocchiona e affettati da leccarsi i baffi, polpette al sugo, trippa, minestrone, pallette, lepre in salmì ed una superba minestra sui fagioli…cannellini, come usa a Firenze.
Ogni stagione aveva ed ha le sue primizie e da Damasco le trovavi puntualmente…i primi asparagi, piselli, funghi e tutto il resto….da impazzine le prime fave….con il formaggio baccellone del Mugello.
Damasco è morto più di un anno fa…..credo di crepacuore per lo sfratto della sua Trattoria, che si è trasferita, davanti in un orrenda nuova baita tirolese…..alla brace vi è il figlio…..che sta andando molto bene sulle orme del padre, in cucina ancora la sorella di Damasco, in sala la moglie…anzi la vedova….tutto come prima per la cucina…ma l’assenza degli urlacci di Damasco si sente.
L’immancabile, pesante e squisita, zuppa inglese, fatta in casa, frutta di stagione al vino, vin santo e corretto di circostanza.
Un posto che non puoi dimenticare…ha perso un po’ di fascino demodè abbandonato forzosamente il vecchio e cadente locale sul Mugnone, ma anche nel nuovo la cucina e la fiorentina sono le stesse di sempre…..eccezionale.
Vengo spesso quando sono a Firenze a Damasco per la cucina, per la bistecca e perché mi ricorda la mia gioventù, quando venivo alle Mulina, con il mio quarto di cavalla, Guadalupe Est, che tante soddisfazioni mi ha dato in pista.

Pochi mesi fa è chiuso, dopo oltre 120 anni, anche l’Ippodromo…travolto come molti dalle scommesse in sala corse, dagli intrallazzi sulle scommesse….una volta andavi a vedere i cavalli correre e scommettevi qualcosa per appassionarti di più…..adesso si scommette solo per puro interesse…non importa che corre…..cavalli o rane, fa lo stesso….l’imperativo è scommettere, vincere, truffare…..e così anche il mondo romantico delle corse dei cavalli sta scomparendo.

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