Se
dovessimo dare un Oscar alle trattorie, Nerbone, sarebbe sicuramente nella Top
Ten, soprattutto per la location, ma anche per il calore umano….anche troppo e
per la cruda drammaticità dei mangiari di una volta…..divorati come una volta.
Nerbone
è una trattoria sui generis…..un trippaio che si è allargato….nel corso dei
secoli, perché è dal 1872, che Nerbone è all’interno del Mercato centrale di
Firenze, il San Lorenzo. Un mercato di vettovaglie e di erbe, molto carino e
vissuto.
In
uno degli angoli del quadrato del mercato, si trova un banco, con davanti
quattro o cinque tavoli di marmo, non apparecchiati.
Da
Nerbone trovi sempre il panino con la trippa,
il lampredotto bollito, anche sul riso, e ancora due o tre piatti della tradizione, secondo il giorno.
il lampredotto bollito, anche sul riso, e ancora due o tre piatti della tradizione, secondo il giorno.
Il
tutto servito in piedi…. in mano…..anche con scodelle traboccanti di bollente
brodo di fagioli cannellini…..se trovi posto nei tavoli di marmo senza alcuna apparecchiatura
buon per te…..se no fai in piedi….sono cavoli tuoi insomma, con molta
attenzione alle gomitate che sono propedeutiche a vistose macchie d’unto sui
vestiti.
Da
mezzogiorno alle 14 è ressa e gomitate per approfittare di questa meravigliosa
umanità gastronomica….infatti alle 14 chiude il Mercato e chiude Nerbone.
Chi
non ha provato questa pseudo trattoria, non può dirsi un gastronauta…..vi è
tutta l’essenza vera del mangiare genuino…..spartano….del cibarsi per vivere
del passato e del cult narcisistico nazionalpopolare dell’oggi.
Vino
a bicchiere, conto CIP e macchie
assicurate di Lampredotto, su cravatte e camicie
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