Negli
anni ’70 fino ai primi anni ’80 avevo l’abitudine di andare a Caccia di
allodole nella piana della Campania vicino al mare fra le Provincie di Caserta
e Napoli e i Comuni di Castel Volturno, Marcianise, Casal di Principe, vicino
alla via Domitiana.
Paesi
e posti “difficili” ma la grande pianura acquitrinosa, dove i Bufali
pascolavano liberi acquattati nelle limacciose acque dei piccoli stagni che
infestavano tutta la pianura, era perfetta, per l’appostamento alle Allodole.
Una
caccia antica e spettacolare con le Civette vive appollaiate sui lunghi bastoni
che svolazzavano a comando per attirare i branchetti di allodole o con gli
specchietti che giravano vorticosamente per incuriosire un uccello così
particolare e così buono da far girare sul girarrosto, molto meglio del tordo.
Iniziavano anche a circolare i primi
registratori abusi con il canto dell’allodola….ma gli indigeni non andavano
tanto per il sottile…..portavano la loro auto nella pianura, aprivano lo
sportello dove vi erano le casse acustiche, mettevano una cassetta con il canto
e con la radio a tutto volume, attiravano gli uccelli.
Quando
andavamo a caccia mangiavamo al sacco andando ad acquistare ad una delle tante
piccole aziende artigiane della pianura le grandi mozzarelle di bufala che
mangiavamo a morsi inondandoci di latte che schizzava fuori abbondante perché appena
uscite dalla sapienti mani dei mozzarellai.
La
sera le Bufale venivano avviate alla stalla per essere munte e accanto alla
stalla vi erano i locali dove piccoli artigiani trattavano subito il latte e
sfornavano mozzarelle a getto continuo….non tanta igiene forse…ma mozzarelle da
favola…mai più mangiate di così buone…di così morbide e saporite…..piene di
latte
Il
progresso e le nuove norme europee hanno cancellato tutto questo mondo fai da
te…..certamente è giusto…ma questi sapori così “nature” non si trovano più.
Dormivamo
allora in un piccolo Hotel a tre stelle sulla via Domitiana, con annesso
ristorante, chiamato Scalzone dal nome del proprietario che era un famoso tiratore
di piattello, medaglia d’oro alla Olimpiadi di Monaco del 1972.
Tutti
i cacciatori andavano la, perché Scalzone era un simbolo, perché l’albergo
aveva un servizio “privato” di sorveglianza delle auto, dove erano stipate
cartucce, attrezzature e civette….che consisteva in un uomo che armato di
fucile, vegliava la notte su una seggiola accanto alle nostre auto, perché da Scalzone
si mangiava veramente bene i prodotti locali….mozzarelle di bufala che
inondavano il piatto di latte, pizze stupende, primi piatti con pummarole
squisite.
Sono anni che non vado più a Caccia li,
Scalzone è morto giovane, a metà anni ’80, ma l’Hotel-Ristorante è sempre
attivo e chi c’è stato di recente mi ha detto che si mangia ancora molto bene
le specialità del posto. Bufale, Salumi, Pummarole.
Nessun commento:
Posta un commento