mercoledì 19 settembre 2012

Alla scoperta dell'acqua calda


Molti iniziano a preoccuparsi perché il nuovo Sindaco è invisibile.
Che il buon Tambellini fosse  una persona per bene e…..basta, lo sapevano anche i sassi. Che ha vinto per il disfacimento del Popolo delle Libertà e gli odi trasversali nel centro destra è chiaro a tutti. Che è stato eletto, alla fine, con poco più del 25% dei cittadini lucchesi è dato reale. Che di questo 25% dei suoi voti una parte abbondante lo ha votato solo per dovere d’ufficio, ma politicamente non lo condivide e sotto sotto, lo combatte, è noto. Che il buon Tambellini soffra amaramente questo isolamento si vede chiaramente e umanamente è da dispiacersene.
Questo isolamento nel suo Partito e nella maggioranza della città, lo porta:
A isolarsi sempre più e chiudersi nel ghetto dell’indecisione, facendo sembrare il mio amico Favilla, un forte decisionista; 

A sdraiarsi sull’unico sostegno che trova, il Presidente della Regione, pagando un pegno costosissimo a Rossi, che vuole omogeneizzare Lucca al resto della Toscana; 

Ad aver fatto scelte di collaboratori il cui unico requisito fosse quello di non avere rapporti con il suo Partito, ignorando anche i suoi consiglieri comunali colpevoli di un grande successo popolare, per privilegiare anonimi amici del suo mondo scolastico; 

Professori che pagano la loro inesperienza a volte condita con perniciosa presunzione, come l’assessore alla Cultura e Turismo, seguace convinto del buon Gino Bartali: tutto è sbagliato tutto è da rifare, per cavalcare, novella Tisifone, la distruzione dell’odiato Turismo, cardine dell’economia lucchese, in grande crescita in questi anni, visti i dati reali delle presenza turistiche.

Che cosa può fare il buon Tambellini?? Due le soluzioni: O smette di fare il riccio rinnegando l’idea balzana, meglio pochi ma duri e puri, per aprirsi alla città, alla categorie, ai movimenti politici, che non la pensano come Lui, ma che hanno interesse che questa città vada avanti e progredisca e sono disposti a collaborare, con compromessi onorevoli, oppure deve rinunciare, dimettersi per far tornare a far coincidere un Sindaco, con la maggioranza dei suoi cittadini.

Riformisti x Lucca – francesco colucci 

mercoledì 12 settembre 2012

ORTO POPOLARE....


Ho letto con interesse l’intervento della signora Lisa Mariani su alcuni giornali web che ha detto fra l’altro “…… Dopo aver visitato i vari stand degli espositori mi sono recata anche io all'interno dell'Orto per vedere come lo avevano allestito quest'anno in occasione della fiera. All'entrata non sono stata controllata e questo già mi ha preoccupato: gli scorsi anni l'entrata nell'Orto era compresa nel biglietto di Murabilia: in ogni caso un biglietto serviva. Dopo essermi seduta su di una panchina ho avuto modo di osservare cosa accadeva attorno a me ed è stato veramente mortificante: dei visitatori sierano piazzati con delle sedie all'ombra di un grosso albero, sul tappeto erboso, facendo allegramente salotto. Un bambino accompagnato dal padre stava giocando a pallone correndo e arrampicandosi sulle radici di un altro albero. Alcuni visitatori accompagnati dal proprio cane giravano noncuranti dove volevano.
La cosa che poi mi ha più fatto stringere il cuore è stata la condizione del laghetto popolato da bellissimi pesci e tartarughe, oltre alle splendide piante acquatiche: una folla di adulti e bambini era ammassata sui bordi e sul ponticello, urlando e indicando gli animali. Un giovane, mentre attraversava il ponticello col suo cane di grossa taglia, ha permesso che questo si gettasse in acqua per farsi un bagno, più volte. Un adolescente tirava con cattiveria sassi ai pesci, mentre qualcun altro aveva preso lo spazio per una pattumiera, lanciandovi tappi di bottiglia. Tutto questo è successo senza che nessuno supervisionasse lo spazio, declassato a semplice parco per famiglie e cani……..”. 
La signora Lisa Mariani ha detto cose coraggiose e non posso lasciarla sola anche se non la conosco. Il CdA dell'Opera che ha cessato la sua attività due mesi fa, si era prodigato, attraverso finanziamenti di Sponsor ricercati con cura, di ristrutturare tutto il Parco, ricostruendo completamente le grandi aiuole delle Camelie, reintroducendo le specie botaniche andate distrutte e perse in tanti anni di abbandono. In assenza di finanziamenti comunali, tutto questo è stato possibile oltre che per gli Sponsor anche utilizzando gli annessi dell'Orto, la grande Serra ed il sotterraneo del Baluardo San Regolo, senza toccare la parte Verde dell'Orto, per eventi a pagamento di privati. Senza denari, non si può assicurare la sopravvivenza e la sorveglianza dell'Orto, la sua manutenzione costante, l'implementazione di piante ed essenze.
All'atto del passaggio delle consegne mi è stato detto dalla nuova amministrazione che queste scelte era tutte sbagliate, che non si doveva utilizzare anche solo per le parti non verdi, per commercializzazione che pure portavano contanti sonanti nella casse dell'Opera sempre e prontamente rinvestiti in manutenzioni e interventi sull'Orto, ma che l'Orto doveva essere a disposizione di tutti.  E infatti abbiamo visto i primi effetti di questa nuova scelta popolare dell'Orto. Ingressi non controllati, nessuna sorveglianza del Parco, vandalismi e poi...verranno anche a mancare i denari...tutto questo si ritiene migliore di affittare sotto sorveglianza e a caro prezzo parti non verdi dell'Orto, le Serre appunto, che dalla primavera all'autunno sono vuote ed inutilizzate. Sono stati persi introiti vitali, non solo per l'Orto ma anche su Murabilia,  che andrà verso il declassamento promozionale e pubblicitario e al degrado dell'Orto Botanico, abbandonato nuovamente al suo destino...ma ci consolerà il fatto che sarà un Orto....popolare. Nel passato all'Orto non c'erano banchetti nelle Serre, gli unici che ci potevano mangiare erano gli operai che si apparecchiavano sotto il Cedro del Libano, tanto non entrava nessuno. E torneremo così.
Se non si capisce che i soldi pubblici, che vengono dal pagamento dello nostre Tasse, sono sempre meno e quindi andranno a coprire solo gli interventi vitali della società civile e che per i beni culturali soprattutto quelli "minori" occorrerà sempre di più trovare mezzi privati e commercializzazioni, fatte nella giusta maniera, che non possono essere demonizzati con una visione burocratica-statalista, se vogliano assicurare a questi beni un'avvenire, un costante mantenimento e la necessaria sorveglianza. 
francesco colucci

martedì 11 settembre 2012

SPILUCCANDO 35 - SETE, Camargue - Porto Canale




 Il paese delle Ostriche in Europa è la Francia, le trovi dappertutto, anche nei paesi più sperduti del Midì-Pyrenees.
Esiste un dibattito aperto da sempre sulle Ostriche migliori, se quelle tradizionali delle coste del Nord o quelle del Mediterraneo in particolare quelle della Camargue.
Nella laguna di Thau a Sete si coltiva, dicono, unico posto al Mondo, l’Ostrica chiamata “Spéciale de Bouzigues”, con una conchiglia rotonda di forma armoniosa, ricche di carne con un gusto persistente.
L’unica tonda, dicono in Francia, di grande valore, perchè le ottimali sono quelle oblunghe, concave,   tradizionali.
A me piacciono tutte salvo in estate quelle raccolte nella acque calde, che hanno il cosiddetto “latte” che le rendono a mio parere molto meno attraenti.
L’Ostrica migliore è quella raccolta in acque fredde.


 
 Non sono in grado di esprimermi oltre a questi livelli, quello che so che uno dei posti più caratteristici e più validi per degustare Ostriche e frutti di mare è Sete, porto canale nella parte sud-ovest della Camargue, sulla laguna di Thau, sulla strada per Perpignan.

Arrivati a Sete nel tardo autunno o nei primi mesi dell’anno,

dopo aver traversato la splendida Camargue, inondata e selvaggia, dopo aver fatto tappa a Aigues Mortes, una città fortificata nel nulla delle paludi e delle saline, che appare d’incanto come un’isola  fortificata su distese di bianco sale, che i Francesi abili nel valorizzare i loro prodotti propagandano come il più bianco e il migliore sale del Mondo.
Avendo tempo vi è una strada per andare a Sete dalla Costa Azzurra molto interessante che corre alle spalle di Marsiglia, costeggiando le grandi distese d’acqua e la foce del Rodano, tocccando Martigues e, con una piccola deviazione Saintes Maries de la Mer,  bellissima spiaggia dove la leggenda narra sia sbarcata Maria Maddalena profanamente indicata come al sposa di Cristo, con la Chiesa Fortezza a Lei dedicata insieme ad un'altra Maria, sua compagna di un leggendario viaggio obbligato su una nave senza equipaggio.

Attraversata la Grande Motte, cittadina creata dal nulla e con una architettura avanguardia, si giunge a Sete e si deve puntare direttamente sul Porto Canale, che ha sotto l’acqua un capiente parcheggio per le auto (Viareggio impara).
Risalendo dal parcheggio sotterraneo sul Molo di destra, si trovano decine di trattorie ristoranti con enormi espositori esterni di frutti di mare, Ostriche di ogni tipo e grossezza. Non vi è che l’imbarazzo della scelta….posti CIP e posti più pretenziosi, ho mangiato in diversi e quello che ricordo di più è La Calanque, che ha un plateau di frutti di mare abbastanza economico  ma anche altri sono molto validi ed è difficle sbagliare.
Sono passato molte volte di qui, quando andavo a Caccia in Spagna nella zona di Toledo e una deviazione su Sete era tappa obbligata di un viaggio che con le strade di allora non durava meno di 18 ore di auto.
Chi vuole mangiare altre cose oltre il meraviglioso plateau di frutti marini di Thau, consiglio la Soupe de Poisson e le calamars farçy.
Nelle vicinanze di Sete, a Cap D’Adge, vi è uno dei due più grandi villaggi naturalisti del Mondo, centinaia di costruzioni e villette sul mare, con  kilometri di spiaggia naturista e con un mare” marmato”, anche d’estate.

Per chi prosegue verso la Spagna e non ha premura, come quando andavamo a caccia e vi erano solo tratti parziali di autostrada (ora è completa) facevamo una strada meravigliosa che traversava i Pirenei per pretendere poi la Carretera per Madrid.
A volte facevamo anche una deviazione per attraversare la piccola Repubblica di Andorra, dove si poteva acquistare moltissimi prodotti di elettricità e per la casa senza IVA ne Dogana.
La strada per Madrid,  nel tratto francese passava per Ille sur  Tet, con molti castelletti e soprattutto fattorie di Vino, alcuni pregevoli, Vini fermi e con le bollicine, che si possono acquistare a prezzi veramente CIP.
Ma sui prodotti dei Pirenei tornerò. In cima al passo, impressionante le distese di Rododendri selvatici

che colorano le cime dei Pireneii sempre spazzati dal vento e quindi senza grandi alberature… solo cespugli fioriti nella tarda primavera che rendono queste cime di un colore rossastro come uno dei più bei tramonti di fine estate.









mercoledì 5 settembre 2012

SPILUCCANDO 34 - Il Sottomarino - Livorno


Nella parte antica e popolare di Livorno, quella bombardata poco dalla aviazione alleata durante l’ultima guerra, perché a metà strada fra il Porto e la Stazione, con scarso parcheggio, si trova il Ristorante Il Sottomarino.
Siamo vicini alla sponda sinistra del Canale dei Navicelli, dirimpetto alla Fortezza Nuova.

Un locale popolare, in tutti i sensi, un “patron” invasivo ma simpatico…se in serata ti riempie di barzellette scollacciate ed in vernacolo livornese da sbellicarsi.
Si viene qua per degustare il famoso Cacciucco, servito in porzioni gigantesche e cucinato a regola d’arte.

Il patron vi avvisa di ordinare solo il cacciucco, se volete la porzione singola perché non è possibile mangiare un primo ed questo Cacciucco. Se poi osate lasciare nel piatto qualche tentacolo del gigantesco polipo servito, vi giungeranno rimproveri e pubblici sfottò.
Ottima anche la frittura di paranza e i piatti con i pesci poveri, non mi avventurerei in 
Pesci d’autore e piatti complicati.
Il locale ha un atmosfera livornese, rumorosa, affollata, in più le grida del proprietario che si intrattiene con ogni tavolo.
Cacciucco ottimo e abbondante da far seguire da mezzo kilo di citrosodina, ma una volta tanto si può osare….se non che si vive a fare?

Per finire un ottimo e tradizionale Ponce alla Livornese.


martedì 4 settembre 2012

NORCINI AL CASTELLO DI GHIVIZZANO


Nella suggestiva scenografia di Ghivizzano Castello sarà proposto un percorso dimostrativo con
punti di degustazione dei prodotti dell’antica arte del Norcino. Il fascino e l’alchimia di questo
antico mestiere della Valle del Serchio si presenteranno con ancestrali profumi e una poesia di
sapori che andranno dal lardo al biroldo, dalla mondiola alla salsiccia, dalla coppa al prosciutto
accompagnati dal pane di patate, di castagna, farro e di formenton e dai vini lucchesi e di
Montecarlo.
Programma della giornata
Ore 9.28 Partenza dalla stazione ferroviaria di Viareggio del Treno Estate con
arrivo alla stazione di Ghivizzano alle ore 10.42. Treno ordinario di linea:
effettua tutte le fermate eccetto Ponte a Moriano e Diecimo (costo biglietto a/r
€ 10,40 da Viareggio, € 6,00 a/r da Lucca). Dalla stazione servizio navetta
gratuito per il Castello.
Ore 11.00 Apertura del mercatino.
Ore 12.00 Inizio percorso degustativo. Costo € 12,00 per partecipanti Treno
Estate, € 15,00 al pubblico (prenotazione obbligatoria).
Menu: polenta di formenton ottofile, farro I.G.P. della Garfagnana, prosciutto bazzone, lardo,
gota, pancetta, salame prosciuttato, mondiola, boccone al fungo porcino, biroldo, soppressata,
salsiccia; caffe’, dolci con i becchi, degustazione sigari toscani accompagnati da vari distillati.
Ore 16.00 Corteggio storico.
Durante la giornata nel borgo rivivranno gli antichi mestieri grazie al Gruppo Storico di Ghivizzano
Castello e ad altre associazioni; saranno organizzati giochi, musica e visite guidate del paese,
spettacolo di Falconeria; nella parte bassa del paese apertura del Centro Commerciale Naturale.
Ore 17.41 Partenza dalla stazione di Ghivizzano con arrivo alla stazione di Viareggio alle 18.39.
Sarà presente uno stand ufficiale di rappresentanza e degustazione del Sigaro Toscano della
Manifattura Tabacchi di Lucca.
Il presentatore Claudio Sottili realizzerà riprese e interviste negli angoli più suggestivi della festa
che saranno trasmesse dalle tv locali
Per informazioni e prenotazioni n. verde di Ponti nel Tempo 800533999 -
0583 65169, e-mail: info@pontineltempo.it

domenica 2 settembre 2012

SPILUCCANDO 33 - Il Canniccio - Cetina Reggello

  Viaggiando da Firenze verso Roma, sull’autostrada uno, devi uscire al casello di Reggello per andare a fare shopping a The Mall, di grande moda e di grandi folle.
Ti puoi consolare della confusione e delle palanche spese, ritornando verso il casello di Reggello, fermandoti in località Cetina, all’inizio della discesa verso l’autostrada, ad un casolare isolato su un colletto, che a prima vista pare disabitato.
Errore, appropinquandoti troverai un brulicare di auto parcheggiate, di viaggiatori in cerca di buon cibo, tradizionale, ottimo e abbondante.
Una vera trattoria Toscana, tutta tradizione e bontà. Antipasti con crostini di frattaglie gallinacee e di milza,

tagliatelle o tortelli al ragù e fiorentine enormi e succulente.
Insomma vera toscana, con materie prime di eccellenza, cucinate nel solco della tradizione più vgenuina…persino le ovvie patatine fritte di contorno, sono patate vere, grandi disuguali croccanti…..che ti tentano forse anche più di tutto il resto.

Cantucci a volontà da inzuppare nel tradizionale Vin Santo, vero…non quello liquoroso.  

Vini rossi forti e schietti, il meglio della toscana classica….che poi vuol dire Chianti…forse un po’ passato di moda davanti agli emergenti rossi della costa, ma sempre eccezionali e fortemente adeguati a questi piatti
Conto da valutare …..in relazione al peso della fiorentina……che però vale tutti gli euro che costa.

SPILUCCANDO 32 - Ristorantino Il Mago del Pesce - Sant'Alberto Ravenna


Nel verde e misterioso Parco del Delta del Po’ a due passi dalla parte meridionale del Lago di Comacchio

 e non lontano dal mare, ho trovato con grande difficoltà per carenza di indicazioni, sia stradali che anche nell’insegna, dove prevale la scritta BAR, una Trattoria anzi un Ristorantino, come lo chiamano i proprietari, tutto pesce e tradizione.
Un Bar, con salette per mangiare….ma un mangiare molto buono e caratteristico, incentrato sul pesce di mare e di acqua dolce, soprattutto azzurro, lavorato in molti modi antichi e a volte alternativi e il tutto a Kilometro zero.

Anciojarina (Alici) marinata in olio d'oliva,aglio e peperoncino, Saraca (Sarda) in saor con cipolla dorata ed olio Evo per cominciare, anguille alla spiedo con il sale di Cervia,  sarde fritte, nei primi forte uso di ricotta del pastore, in tanti primi diversi, e poi grigliate di pesce del giorno e fritture miste e se aperta la caccia, selvaggina della Valle.

Una occasione di degustare la migliore tradizione culinaria della Valli di Comacchio, con accostamenti coraggiosi e gustosi, in una vera trattoria di campagna, che  privilegia il prodotto alla location.
Prezzi normali se non si tocca il pesce pregiato…..ma vi è tanto pesce azzurro cucinato in maniera scintillante da provare che andare a cercare branzini e orate è un peccato culinario mortale.