martedì 29 dicembre 2015

Come e perchè un Progetto "Lucca: una Capitale".

Scheda n.1: "Lucca, una Capitale", come e perché.
Innanzi tutto il nome: l'ho mutato da una serie di articoli di Marco Innocenti, su Lo Schermo, anche se in parte l'ho modificato, per non fare confusione.
Mi è piaciuto perché ben sintetizza il concetto che sta alla base di questo mio tentativo di Progetto: risollevare Lucca dal baratro in cui l'ha condotta in quattro anni il Sindaco Tambellini, riscoprendo quelle virtù e quelle bellezze che Lucca ha respirato negli oltre sei secoli in cui è stata Capitale sia pure di un microscopico territorio: Città Stato prima, poi Ducato, Repubblica oligarchica, infine Ducato illuminato.
Lucca sotto la gestione Tambellini è passata dal 48° posto in Italia al 102° su 110 Comuni, arretrando di 41 posizioni in due anni, secondo l'ultima indagine nazionale di Italia Oggi.
Lucca come piccola Capitale ha generato nei secoli: cultura, produzioni, commerci, ricchezze, organizzazione civile, monumenti e vita sociale di grande valore, in rapporto ai tempi.
Quando Lucca era Capitale di uno dei Regni più fecondi dei Longobardi, a Firenze vivevano nelle palafitte, sull'Arno. Se Castruccio Castracani non fosse morto improvvisamente di polmonite a Pistoia, dopo aver distrutto, per la seconda volta in pochi anni, gli eserciti fiorentini, Firenze sarebbe stata assoggettata a Lucca e tutta la storia italiana sarebbe cambiata.
Non voglio rinvigorire lo spirito anti-fiorentino che ha sempre contraddistinto la vita di Lucca Capitale, ma basta pensare che le nostre meravigliose Mura rinascimentali, nascono con tre porte, mancando la porta verso Firenze, perché quello era il nemico storico, da cui guardarsi.
Il Progetto "Lucca: una Capitale", è il mio modesto tentativo di mettere per scritto, mettendoci la faccia, alcune idee programmatiche da far discutere e approfondire su quella che dovrà essere un visione di lungo periodo per lo sviluppo di un Comune, più attivo, più rivolto ai bisogni dei cittadini, più volto a incoraggiare e sostenere politiche di espansione per dare maggiori prospettive di lavoro, di ricchezze, di vita collettiva.
Un disegno futuribile che nasca da un Progetto discusso e condiviso per una nuova maggioranza che governi Lucca alla prossima tornata elettorale.
La prossima scheda che uscirà fra una decina di giorni, tratterà come previsto dalla scaletta già pubblicata, di:
"Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune"
Alcune idee sono "rivoluzionarie"....ne vedremo delle belle.....

francesco colucci x riformisti italiani



mercoledì 16 dicembre 2015

Un Progetto per "Lucca: una Capitale"

Alcuni mi dicono che critico sempre l'insulsa Giunta Tambellini, ma non propongo mai nulla.
Non è così, ma ho pensato che forse sarebbe opportuno, cancellando, ogni timore di strafare, di proporre un Progetto organico per Lucca, anzi per "Lucca: una Capitale".
La politica di questa infelice seconda repubblica è tutta improntata alla scelta dell' uomo, "del condottiero", a cui affidarsi: nessuno propone e discute più di programmi, di scelte fondamentali.
Pochi ormai si dilettano a pensare, proporre, lanciare progetti, voli pindarici per un trionfo della fantasia e del volare alto, su cui confrontarsi, discutere anche accanitamente, perché amministrare un Comune, con una politica del fare, non può prescindere da idee scritte, discusse, di un Progetto futuribile, ma concreto.
Presenterò allora il mio Progetto per "Lucca: una Capitale", in più puntate o più schede, una ogni dieci giorni circa, per provocare tutti e costringerli ad una discussione o almeno spero.
Non sarà un Progetto lungo e palloso, sole le mie idee prioritarie per "affrescare Lucca: una Capitale".
Ognuno potrà criticare, correggere, integrare, collaborare a migliorare, se vuole.
Pubblicherò le schede sui miei Blog e sui Siti di FB e Twitter e sulla mia news letter.
Valuterò poi le critiche e le collaborazioni, assemblerò le singole schede per una proposta finale da presentare a tutti i cittadini che ne siano interessati, sperando che possa contribuire anche ad aiutare un desaparecido centro-destra, per ora solo impegnato a costituire comitati fantasmi o inventarsi candidature a Sindaco, senza affrontare il nocciolo del problema: Quale futuro vogliamo per Lucca?
Alcuni penseranno a un mio stolto velleitario atto di superbia o a recondite aspirazioni elettorali: sbagliato!! Nulla di tutto questo, è solo un umilissimo tentativo di portare le forze vive della città, che ci sono, ma sepolte nella polvere dell'oblio, allo scoperto, per discutere e confrontarsi.
Per far questo sarò provocatorio e iconoclasta: per scuotere una città soffocata dal conformismo paludoso della sconfortante Giunta Tambellini.
Queste i titoli delle schede che, nel tempo, presenterò:

  1. Come e Perché "Lucca: una Capitale"
  2. Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune
  3. La riqualificazione dei paesi, delle frazioni e dei quartieri: esigenza primaria
  4. Lavoro e occupazione: impegno, fantasia e innovazione, per creare opportunità.
  5. Sicurezza, accattoni, clandestini, nomadi: leviamo la testa da sotto la sabbia
  6. Una politica dirompente per l'Ambiente e il Territorio
  7. Cultura: uscire dal "Club dei pochi" per aprire la città e stimolare le potenzialità presenti.
  8. Commercio e Turismo: fattori primari di sviluppo per la città
  9. Artigianato e P.M.I.: salvaguardare l'esistente ed incentivare nuove opportunità
  10. Mobilità e Viabilità: basta con i tatticismi del passato, ora nuove scelte coraggiose.
  11. L'associazionismo: torni ad essere motore di sviluppo economico e sociale.
  12. Il Sociale: una rivoluzione di scelte e metodi.
francesco colucci

PS: La prima scheda, di "Lucca Capitale" sarà pubblicata fra Natale e Capodanno, poi as eguire tutte le altre undici, una ogni 10 giorni circa.



lunedì 14 dicembre 2015

AUGURI...!!!!



Auguro a tutti, amici e non, di trascorrere un Buon Natale
e vivere un 2016, raggiante di felicità
 
Alcuni personaggi per un Presepe, del Museo della Figurina di gesso e
dell'immigrazione di Coreglia, un Museo da vedere, che testimonia
l'inventiva, l'arte e il lavoro delle nostre genti, anche in terra straniera.
 
francesco colucci



 

sabato 12 dicembre 2015

E' morto Guelfo, un grande uomo...

Guelfo Marcucci ha sempre avuto nel cuore le sue terre d'origine e le popolazioni delle  sue valli.
Conoscevo da moltissimi anni e molto bene Guelfo, mio padre ha lavorato per lui all'inizio della sua avventura come imprenditore di successo e non guidando mio padre, l'auto, lo portavo io, giovanetto, al Ciocco che allora era solo la Casa Rossa, sei camere, una sala da pranzo con un grande camino o, più tardi, a Pisa alla Farma Biagini, da dove è partita la crescita del gruppo farmaceutico Marcucci, che ora è un colosso negli emoderivati e nel sangue. Guelfo era unico, parlava con tutti, aiutava tutti, sempre sorridente, sereno e disponibile. Quella umiltà vera che hanno i grandi uomini. Quando raccontavano che negli affari era uno sparviero, un cinico finanziere, nessuno ci credeva avendo davanti agli occhi, l'uomo mite, socievole, che era per tutti. Una volte lo portai in auto a visitare dei complessi turistici ai quali era interessato, ma era agitato perchè non avevo il telefono in auto; iniziava il tempo dei telefoni portatili, che per il loro volume venivano assemblati sulle auto. Ad ogni cabina telefonica scendeva a telefonare per lavoro, brontolando per la mia scarsa modernità, mettemmo ore ad arrivare al Forte, fermandoci a decine cabine per la via. Al ritorno ci fermammo ad un piccolo Bar, dove allora terminava l'autostrada, mi fece fermare, e guardando il muro del Bar, rivolto verso l'autostrada, mi disse, su quel muro dobbiamo fra scrivere qualcosa di Barga, lo vedrebbero tutti. Quando lo riportai al Ciocco, chiamo un dipendente e disse porti Colucci al magazzino e gli faccia montare un telefono sull'auto, se no la prossima volta è un piangere come questa. Questo è Guelfo, così lo voglio ricordare. Lui era un capo indiscusso, l'autorità era insita il lui, ma quando chiedeva una cosa, lo faceva sempre a voce bassa, chiedendo per favore, con il sorriso sulle labbra. Quando gli dicevo che avere 250 dipendenti al Ciocco era una follia economica, mi rispondeva è vero, ma come faccio, li ho assunti tutti io, uno a uno, conosco le loro famiglie. Perdiamo una persona che ha dato tutto per la sua terra, e non ne vedo altri con uguale vocazione, disinteressata. Arrivederci, Guelfo.
Alla vedova e ai figli le miei più sentite condoglianze.

francesco colucci


giovedì 10 dicembre 2015

Lucca come Praga nel 1988

Le mie ansie di fare cose diverse nella vita e le necessità del momento mi portarono, a fine degli anni 80 a Praga, alla ricerca di attività da realizzare, guidato da alcuni "compagni comunisti" che già brigavano lavorucci con il governo comunista di Husak. Sono stato molte volte a Praga fra la fine del 1988 e il 1991, anche per le feste di Natale e posso testimoniare il trapasso fra un paese con il comunismo imposto dai panzer sovietici e la democrazia dal basso, fatta di resistenza passiva, manifestazioni rischiose, movimenti di popolo. Ho visto prima una Praga natalizia, deserta, spoglia, buia e dopo un Praga scintillante, con mille luci improvvisate, gioiosa, che mascherava le ferite inferte alla città dalle truppe di occupazione, con l'entusiasmo di chi si accinge a nuova vita. Quella vigilia di Natale a Praga del 1998 mi ricorda Lucca di quest'anno: senza il calore delle mille luci natalizie di una volta, senza segni importanti dell'essere Natale.... anche la Pista di Ghiaccio si è adeguata. A Praga ci solo voluti cinquanta anni di comunismo qui a Lucca sono bastati quattro anni di Tambellini. Una città buia, sporca, ricca di accattoni e gruppi di clandestini che pur non facendo nulla, fanno temere ad anziani e donne, bande di teppistelli, che con quattro scapaccioni potrebbero essere dispersi, imperversare nelle vie del centro. Come allora a Praga  delatori di fantomatiche organizzazioni segrete, partigiani ottusi del centro storico, denunciano ogni tentativo di risvegliare la città, chiedendo i Gulag della Siberia per i trasgressori (e Tambellini esegue). La speranza che lessi allora negli occhi dei Cechi vedo oggi in quelli dei Lucchesi: alle prossime elezioni manca poco più di un anno e due Natale, poi possiamo liberarci del "catto-comunista" per eccellenza, con il voto.

francesco colucci x riformisti italiani Lucca




martedì 8 dicembre 2015

Crollano i falsi Miti dell'Europa!!!

Il clamoroso successo del Partito di Marine Le Pen ha scatenato i commentatori politici, alcuni in buona fede, altri di parte, nel tentativo di ridurre questa nuova mini rivoluzione francese, ad una reazione temporanea per gli attentatati di Parigi. Non è così perché il successo di Marine ha radici profonde, non solo in Francia ma in tutta Europa e quindi non sarà il solo.
Le cose che dice Marine sono incontrovertibili certezze nelle coscienze popolari, ma negate da una ipocrita politica tradizionale, che continua a cercare di circuire i popoli europei con dogmi a cui nessuno crede più. Vediamo queste certezze politiche  di una volta, ormai feticci risecchiti:
" Il Sogno Europeo" come l'ideale da raggiungere, facendo finta di ignorare che l'Europa oggi è una Caravanserraglio di burocrati, che legiferano solo su tutte le cazzate possibili e immaginabili, sospinte dalle lobby industriali, legate ai prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento, che stravolgono le nostre tradizioni e ritardano lo sviluppo economico, con lacci e laccioli assurdi.
"Il Buonismo dell'Accoglienza" sublime come aspirazione teorica, impraticabile nella cruda realtà, che vede pagare alle classi lavoratrici più povere e al ceto medio, prezzi ormai insopportabili in materia di lavoro, casa, socialità. Vittime di una classe elitaria Radical-Chic, che continua a propugnare insensate politiche dell'immigrazione clandestina che stanno "assassinando" la vita delle nostre popolazioni e che non potranno mai risolvere, in Europa, le condizioni disperate di Africani, Magrebini, Asiatici, che devono trovare il nostro fattivo aiuto, nei loro paesi di origine.
"La Sicurezza ricercata" particolarmente sentita dal ceto medio produttivo il più esposto a furti, rapine, aggressioni anche a sfondo sessuale, che hanno come protagonisti quasi sempre clandestini, nomadi, immigrati, con l'aggravante che se affermi queste verità, sei un bieco razzista, nazista, fascista. Lo spaccio di droga ad ogni angolo delle nostre città, l'accattonaggio aggressivo, i microfurti di biciclette e motorini, l'occupazione minacciosa di quartieri e vie da parte di gruppi di immigrati clandestini, che campano con i nostri soldi, senza nulla fare.
"Il Tradimento delle nostre Tradizioni" Il tentativo della politica europea di annacquare il senso religioso dei paesi membri, rinnegando la cristianità e i simboli di essa, in nome di falsa "integrazione" che cerca di cancellare le nostre tradizioni più radicate, facendo finta di ignorare gli abusi che vengono compiuti in nome dell'Islam anche nei paesi Europei: poligamia, negazione dei diritti della donna e violenze sulle figlie, veli integrali contro legge, infibulazione coatta, incitazione alla violenza, nelle Moschee, spesso costruite con fondi pubblici.
La classe politica europea continua a trastullarsi in vecchie politiche, inefficaci e perverse e i popoli europei hanno capito che con i vecchi partiti non si va più da nessuna parte, chiusi come sono in arcaici schemi e falsi miti. L'Europa ha bisogno di crescita economica, lavoro per i giovani, sicurezza nelle strade e nelle case, coesione sociale, tutte cose che gli attuali governi europei, gestiti dai soliti partiti non sono in grado di dare. Per questo le popolazioni hanno capito che vuole un cambiamento, radicale e iconoclasta, che risolva i veri problemi delle persone e non quelli, falsi, idealizzati da governanti de "l'ancien regime". Per questo ha vinto Marina in Francia e tanti consensi stanno ottenendo in Europa e in Italia, partiti e movimenti che affrontano in maniera completamente diversa i problemi, quelli reali, dei popoli europei.

francesco colucci x riformisti italiani Lucca  




venerdì 4 dicembre 2015

Telecamere come piovesse....!!!

La pubblicazione del mio post sulle nuove telecamere per l'isola, su diversi Blog lucchesi e non, ha provocato la reazione di alcuni, pochi, contestatori. Non argomentazioni invero, solo le solite offese gratuite anonime, come consuetudine di questi Giuda senza volto. Quanti sono stati: circa sei, su oltre 2.000 contatti che ha ricevuto il mio post, sui vari Blog. Delle argomentazioni di queste sei coraggiosi anonimi, una sola riguarda il merito delle mie osservazioni. Si afferma che, con la mia contrarietà a mettere telecamere a protezione di un divieto di transito, in una strada marginale della città, giustificavo la violazione delle leggi. Il senso vietato si chiama così perché non si può transitare. Se dovessimo proteggere da telecamere tutti i sensi vietati in città o fuori, se dovessimo mettere una telecamera ad ogni cartello di velocità o di divieto di sosta, dovremmo mettere migliaia di telecamere. La legge è uguale per tutti, i divieti di transito devono essere rispettati tutti non solo quello di via del Gonfalone. Il rispetto della segnaletica stradale compete ai Vigili Urbani in via del Gonfalone, come altrove. E i Vigili invero lo fanno, ma i talebani del centro storico non basta, vorrebbero creare un bunker inaccessibile con nidi di mitragliatrici e filo spinato. Il fatto vero è che le poche violazioni dell'Isola avvengono la sera, motivate spesso dall'assurdità di tenere giorno e notte le telecamere accese invece chiuderle a una certa ora, per agevolare i cittadini non residenti o con non possono permettersi più di un permesso, come avviene nella maggior parte dei centri storici italiani ed esteri.
Un centro storico è la vita di tutta la comunità comunale e non solo di chi vi abita. Quindi shopping, feste, eventi e manifestazioni sono da favorire e non reprimere, come in parte lo sono già ora. Così è in tutti i centri storici del mondo, dove il centro è il momento di aggregazione sociale di tutti e deve essere fruibile, con meno divieti possibile. Forse c'è nostalgia del Muro di Berlino, li invece delle telecamere avevano messo i panzer a proteggere i divieti......come da foto. Il centro storico ha meno di 14.000 residenti, Lucca più di 80.000 e in più centinaia di migliaia di visitatori ogni anno.....la città è di tutti, il centro storico è del mondo e deve essere vissuto, senza ma e senza se.......c'è tanta campagna, per quei pochi che vogliono la solitudine.
francesco colucci




mercoledì 2 dicembre 2015

Il varco "peloso" della Giunta Tambellini..!!!

Ho letto le dichiarazioni dell'assessore Marchini con cui comunica che è intenzione della Giunta Tambellini di acquistare altre quattro telecamere, in vero assai costose, per tappare i buchi che sono aperti nella difesa dell'isola pedonale. Marchini poi precisa che in urgenza ne sarà acquistata una per metterla a difesa di via del Gonfalone, dove si infrange, secondo l'assessore, il senso vietato per eludere le telecamere a difesa dell'isola pedonale. Sono rimasto interdetto. Se va difesa l'isola anche nelle strade in divieto di transito, e già questo mi sembra un eccesso poliziesco assurdo, mi sembra che l'unica priorità da difendere sia Corso Garibaldi, nel tratto finale verso l'Arcivescovato, dove con una breve violazione del divieto di transito si apre gran parte dell'isola pedonale, con possibilità di sostare nelle piazze Bernardini, San Martino, Guidiccioni, Carmine e Santa Maria Bianca e vie limitrofe. Mi sono posto allora il problema di capire il perché della priorità a proteggere il senso vietato in via del Gonfalone, da dove non si va da nessuna parte, solo in via dei Borghi, in uscita dalla città. Quale l'interesse del cittadino furbetto a rischiare due contravvenzioni: divieto di transito e ingresso nell'isola, solo per uscire dalla città?. Credo che le poche violazioni, ora in essere, siano limitate a parcheggiare contromano in via del Gonfalone, entrando nell'isola pochi metri.
Come mai l'assessore Marchini vuol dare la precedenza a questa protezione? con un apparecchiatura costosa assai, solo per evitare qualche parcheggio abusivo nell'isola, senza alcun sbocco verso i punti nevralgici del centro storico che è giusto invece proteggere?
Mi è venuta una folgorazione: vuoi vedere che nei pressi di via del Borghi ci abita il leader massimo di quel comitato, misconosciuto nei suoi organi, che si fa chiamare "Vivere il Centro Storico" che fa opera costante di lobby verso la Giunta Comunale per ottenere vantaggi per qualche residente che ha preso il centro storico di Lucca, come un suo parcheggio o un suo giardino privato, dove nessun  altro può parcheggiare, transitare, trascorrere sere d'estate all'aperto, chiacchierando?.
Non sarà certo così, mi auguro, ma spesso a pensare male......
Spero vivamente non venga fatta questa scelta, perché queste cose, ove fossero vere , non le faceva neppure la peggio DC, della Garfagnana, negli anni '50. Che si ispiri a lei, la moralità pelosa della Giunta Tambellini?

francesco colucci per Riformisti Italiani Lucca


domenica 22 novembre 2015

Turismo: muoia Lucca con tutti i "bottegai"....

Alcuni mi hanno sollecitato a dire qualche cosa su i dati negativi del Turismo a Lucca, ma mi sembra tempo perso. A Lucca non c'è più una linea politica del turismo, che si possa commentare, criticare, cercare di modificare, qui non c'è più nulla. Tambellini è riuscito in soli tre anni a distruggere tutto il lavoro di oltre vent'anni di molti, sia nella Cultura che nel Turismo. Un deserto totale e senza possibilità di miglioramenti perché, il nostro Sindaco si ritiene "unto del Signore" e non ascolta nessuno, amici o avversari che siano al grido muoia sansone con tutti i filistei.
Promozione Turistica:  abbandono di ogni iniziativa concreta, solo qualche passerella all'estero per Puccini. Non più Fiere, non più eventi, non più rapporti con stampa estera e con i tour operator. Nessuna informazione all'estero su Lucca e le iniziative del territorio.
Accoglienza turistica, la più importante per il ritorno del turista: Chiusi tutti gli uffici info che prima esistevano, l'unico Ufficio informazione rimasto, con orari ridotti, gabinetti pubblici a pagamento, assenza di pubblicazioni in lingua, sul territorio, sui luoghi da visitare, sugli itinerari, tutte quelle cose che inducono il turista a prolungare la vacanza a Lucca e a dire "sono stato accolto benissimo".
Il Centro Storico, ex salotto di Lucca, sporcizia, accattonaggio molesto, rifiuti ogni dove, arredo urbano abbandonato a se stesso, Caffè storici come De Simo, chiuso da anni. Nulla più.
Rapporto con le categorie del Turismo, basilare per ottimizzare risorse e iniziative, zero assoluto.
Comics e Summer, mal tollerati, ricercando di isolarli e ridurli, invece di valorizzarli.
Puccini: sporadiche iniziative, senza programmazione, boicottando "Puccini e la sua Lucca, che realizza tutti i giorni gli unici eventi pucciniani che funzionano per il turista e le strutture turistiche.
Musei della Città e del Fumetto: chiusi
Parcheggi: turisti taglieggiati da extracomunitari spesso minacciosi.
Questa Giunta considera il turismo un settore da punire perché fatto di "bottegai evasori" che hanno il grave torto di non votare comunista. Una scelta ideologica assurda e fuori tempo, ma in linea con una concezione catto-comunista della società, che guida ogni attività di questa amministrazione.
Matteo Renzi, se ci sei..... batti un colpo.
La Regione ha distrutto le APT senza mettere nessuno a fare quello che facevano, ma ora ha fatto di peggio: ha passato le competenze del turismo delle Province, al Comune Capoluogo, creando le premesse per distruggere anche il turismo della Versilia, della Garfagnana e della Piana, finiti nelle mani di Tambellini. Al peggio non c'è mai fine.





giovedì 19 novembre 2015

Anche a Lucca???

Un mio post pubblicato su FB sul massacro di Parigi, riportando alcune dichiarazioni di anni fa di Oriana Fallaci, ha avuto un commento pubblico da un utente FB, Senegalese, che vive a Lucca. Riprendo la sua risposta, senza citare il nome, che potete però trovare su FB.
Sono sempre disponibile ad accettare le posizioni di chi non la pensa come me ed invero non ci sono in questo commento incitazioni alla violenza o elogi per gli eccidi a Parigi, quello che però mi spaventa è la completezza di informazioni, vere o false che siano, pubblicate per denunciare crimini di Cristiani e in particolare delle Chiesa Cristiana contro i Musulmani in questi ultimi anni.
Informazioni particolareggiate, crude, sanguinose, credo in buona parte non vere, ma poste a commento dei massacri di Parigi. Forse a giustificazioni degli stessi? o forse no? Non si può sapere.
Rispetto le opinioni di tutti, ma la domanda che mi pongo: un Senegalese, che sta a Lucca, come fa ad avere pronti e documentati, tutti questi fatti delittuosi imputati, da lui, ai Cristiani?
Mi auguro che sia uno storico, o uno studioso o un appassionato.... oppure......

francesco colucci


Questo il commento integrale del Senegalese di Lucca pubblicato in calce al mio post su i fatti di Parigi:

"Il più grande genocidio della storia recente è stato commesso nel 1994, in Ruanda: 800.000 vittime ad opera degli Hutu, di fede cattolica. Il Vaticano, oltretutto, nascose i sacerdoti criminali in Europa, come, per esempio, padre Athanase Seromba che fece demolire con le ruspe una chiesa in cui aveva appena rinchiuso 2.000 persone. Dopo la strage i monaci cattolici lo aiutarono a fuggire, cambiò nome, e se ne andò a fare il prete a Firenze. Poi abbiamo l'Uganda, dove l’Esercito di Resistenza del Signore, guerriglieri ultra-cattolici, ha ucciso circa 20.000 persone e sono stati accusati di crimini contro l’umanità: rapimenti, mutilazioni, torture, stupri e schiavitù per scopi sessuali. Anche in centro Africa i massacri per mano dei cristiani contro le minoranze islamiche sono numerosi, uno su tutti quello attualmente in corso degli anti-Balaka, ma anche quelli dei Cristiani Maroniti contro i musulmani palestinesi e libanesi a Karantina (1500 morti) oppure a Tel al-Zaatar (3000 vittime), per non citare il noto massacro di Sabra e Shatila in cui furono torturati, stuprati e uccisi dalla milizia cristiana 3.500 rifugiati palestinesi. Ci sono addirittura le foto dei cattolici che brandivano crocifissi durante il massacro. Ricorderete poi tutti Anders Behring Breivik che nel 2011 uccise 77 persone, autoproclamandosi “salvatore del Cristianesimo”. E forse rammentate anche Eric Robert Rudolph. Membro del movimento ultracattolico Christian Identity, che fece un attentato alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 con 111 feriti ed un morto, poi mise tre bombe in altrettante cliniche per aborti nel 1997 e un'altra in un bar per lesbiche. Notevole anche Scott Roeder, che nel 2009 uccise George Tiller, medico abortista, e lo fece addirittura durante la messa. Stessa sorte toccò al medico Bayard Britton ucciso dal Reverendo Paul Jennings Hill, anche se il più noto in questo campo è James Charles Kopp, un vero serial killer di medici abortisti. Tutti più o meno legati al movimento terroristico cristiano “Army of God”."





mercoledì 18 novembre 2015

Presepi a tutto gas

Ottima mi sembra, in questo momento, l'iniziativa della Nazione per incentivare e premiare i Presepi.
Riaffermare i valori della tradizione e della religione cristiana, senza prevaricazione su nessuno, vuol dire rafforzare gli anticorpi necessari a difendere la nostra società assalita da violenze assassine che poco o nulla hanno a che fare con alcuna religione.
Solo fanatismo, odio, fondamentalismo più etnico, che religioso, desiderio di conquista.
Il Sindaco dia disposizione che in ogni Scuola ci sia un Presepe piccolo o grande che sia. Il Dirigente Scolastico dia disposizione che ogni insegnate spieghi a tutti la bellezza della Natività, dell'Amore fraterno, della coesistenza fra le religioni sopratutto monoteiste, della pace fra i popoli.
Suggerisco anche di premiare con un piccolo ricordo, ricercando anche sponsor, tutte le famiglie che invieranno la foto del loro Presepi di casa, anche i più piccoli.
Cerchiamo di ravvivare anche in famiglia una tradizione un po' dimenticata, ma che può servire a ravvivare la solidarietà familiare, il desiderio di pace e di fratellanza, ricordare le nostre radici, in un mondo in cui ogni principio pare si sia liquefatto.
Rafforzare le nostre tradizioni, senza paure, concorre ad isolare chi pensa che siamo ormai una società decadente e paurosa a cui si può imporre qualsiasi prepotenza, qualsiasi modifica delle sue libertà, da asservire, con una Crociata alla rovescia come ci avevo predetto invano Oriana Fallaci.
Far risaltare la nostra risolutezza a non cedere a ogni violenza e sopraffazione è il primo tassello per riportare il dialogo fra i popoli e le religioni in un quadro di normalità

francesco colucci


sabato 14 novembre 2015

Vivai Testi: Comics o .....??

La Giunta Favilla decise a suo tempo di espropriare i terreni dei Vivai Testi ed allora feci per primo, come Presidente dell'Opera, la proposta di spostare i Comics dal contestato Campo Balilla, ai Vivai, dove il terreno era in parte cementificato e da riqualificare. Gli uffici del Comune "sbagliarono" alcune procedure nell'esproprio che fu così bloccato anche perchè una parte dell'area non era proprietà Testi, ma di altri, fra cui Marco Chiari indica un Consigliere Comunale. Bloccato l'esproprio fu iniziata una trattativa per l'acquisto bonario che non andò avanti, anche perché proprio una delle motivazioni per l'acquisto, lo spostamento dei Comics fu già allora contestato con motivazioni che sono ancora molto valide: La vicinanza al Cimitero Comunale, dove per i Morti, si creavano ingorghi paurosi e lo spostamento ai Vivai avrebbe complicato se non impedito l'arrivo e il parcheggio al Cimitero. La lontananza poi da ogni attività di ristorazione avrebbe determinato il fiorire di decine e decine di Stand di cibo di strada, con ulteriore intralcio alla circolazione e depauperamento del commercio lucchese a favore di ambulanti di altri territori. Il riprendere da parte del Sindaco Tambellini in prima persona la trattativa per l'acquisto del terreno, spendendo cifre importanti a cui dover aggiungerne altre per la riqualificazione, non pare giustificato alla luce di tutte le opere pubbliche, che vengono da anni lasciate indietro, per mancanza di finanziamenti. Tra l'altro anche per i Vivai occorrerebbero le autorizzazioni della Soprintendenza uguali a quelle per il Balilla.
Ricordo solo che quando i Comics erano alle Tagliate staccavano al massimo 40.000 biglietti. Il primo anno in città furono 80.000 e poi sempre più, non si stravolge il gioco vincente, già lo stupido limitare i biglietti d'ingresso non è servito a nulla perchè in tre giorni su quattro neppure ci siamo avvicinati a tale limite. Serve solo a scoraggiare i visitatori last minute, perdendo numeri importanti.

francesco colucci x riformisti italiani




venerdì 6 novembre 2015

Casermette sulle Mura, la mia vecchia e nuova proposta

Alcuni mi accusano di sparlare dei pasticci combinati dall'Opera delle Mura per i Bandi (uno annullato, uno sulla strada per esserlo) per l'assegnazione delle Casermette, ma di non aver fatto nulla in proposito quando ero presidente dell'Opera. Replico subito a questa falsità.
Con Favilla Sindaco ci eravamo mossi, nei due anni della mia presidenza, in maniera completamente diversa. Nessun bando che non ha senso in queste cose, (come fare un bando unico per acquistare mele, pere, peperoni, cipolle, scarpe) ma una richiesta pubblica di interesse alle Associazioni del territorio ad occupare le casermette e conoscere la loro proposta culturale. Acquisite queste disponibilità, stavano lavorando (con tempi lunghi, criticabili senz'altro, ma sono cose delicate ed è meglio avere piedi di piombo, come si è visto), ad un progetto culturale-turistico, (da confrontare in Consiglio Comunale) che l'Opera avrebbe giudicato ideale per il miglior utilizzo delle Casermette.
In concreto una proposta del Comune e dell'Opera su cosa sarebbe opportuno avere sulle Mura per la loro valorizzazione culturale, sociale e turistica. Una presenza articolata di Musica, Arte, Sociale, Folclore, Sport, su cui coinvolgere le Associazioni che avevano dato la loro disponibilità sulla base dei loro progetti da integrare in quello dell'Opera e non certo sulla base dell'affitto, che doveva rimanere simbolico. Valorizzando le nostre Associazioni Istituzionali: CISCU, Lucchesi nel Mondo, Balestrieri, Terziere, Fondazione Puccini, per poi arrivare ad avere anche Casermette tematiche, con una o più Associazioni: per la Musica, il Sociale e terza età, lo Sport (spogliatoi, bagni, assistenza medica), l'Arte (scultori, pittori), il Tempo Libero. La differenza abissale è che il Comune e l'Opera ci mettevano la faccia e si assumevano l'onere di una scelta culturale complessiva per la valorizzazione delle Mura a cui far partecipare ed inserire le Associazioni interessate, aiutandole a realizzare i progetti concordati e non vessandole con gli mega affitti. Pensare, scegliere e proporre non sono verbi di questa amministrazione che nasconde dietro un finto perbenismo pseudo legalitario, la mancanza di progetti, coraggio, visione del futuro della città.

francesco colucci


giovedì 29 ottobre 2015

Aldo Grandi: questa volta non la conti giusta....

Aldo Grandi, scrittore di rilievo e giornalista "cazzuto" nel pubblicare sulla sua Gazzetta di Lucca, di cui ringrazio, un mio scritto informativo, sul Gal Garfagnana, mi critica duramente perchè secondo Lui:
  • Non ho riconosciuto che la questione è venuta alla luce solo per l'intervento dei suoi giornalisti, altrimenti tutto sarebbe rimasto chiuso nelle segrete stanze.
  • Sono stato prudente e discreto nell'affrontare la crisi del Gal Garfagnana perchè ho tanti amici nel Gal, con cui "fornicavo" in un modo o nell'altro
Devo rispondere perchè l'amico Grandi ha torto. O meglio, non la conta giusta.
  • Ho scritto di aver "letto qua e là" la notizia del Gal, perchè è la verità: l'ho letta sulla Gazzetta di Lucca, con una denuncia "forte" (eufemismo) ma l'ho letta anche su Lucca in diretta, in maniera invero assai più "asettica". Non sta a me controllare chi l'ha scritta prima e per questo non ho specificato la fonte che mi ha ispirato. Devo dire che Grandi come al solito ha colorito la notizia con interessanti e allettanti particolari, ma la sostanza è che il GAL a causa dei suoi debiti, è stato messo in liquidazione. 
  • Ho scritto chiaramente che al Gal ho molto amici, con cui però non "fornicavo"anche se qualche soggetto femminile, non era certo male, perchè sono amici nella vita e non di lavoro. Sono stato molto prudente nello scrivere su questo dissesto, per due motivi: primo perchè ci sono persone, senza stipendio da mesi, che rischiano il posto di lavoro, vanno rispettate e non si può sparare nel mucchio. Secondo, perchè prima di condannare occorre capire cosa è successo, il perchè di questo buco, le responsabilità personali di ognuno, se ci sono, ma sopratutto capire le responsabilità e le coperture politiche, che son quelle, sole, che mi interessano, senza fare, anche qui, di ogni erba un fascio. Ricerca della verità, non di un colpevole per forza.
Detto questo, nessuno mi obbligava a scrivere sul mio Blog di questa cosa, non commercializzo i miei scritti, non devo acquisire pubblicità, scrivo solo diletto e per passione politica anche se invero ora molto attenuata, per questo, visto che il Gal Garfagnana è sempre stato "gestito" da esponenti del PD, sponsorizzato e finanziato negli anni dalla Regione Toscana, feudo del PD, mi è sembrato opportuno riprendere la notizia, sostanzialmente perché non finisse nel cestino, con la motivazione capziosa "montata dal solito casinista Grandi".

Aldo, un bacio e un abbraccio!

francesco

P.S. Caro Aldo ora non mi rispondere incazzato se no nasce un epistolario più famoso di quello fra Eloisa e Abelardo, dove, solo per la pacatezza, io sono quest'ultimo.....












Miracolo: intervengo a favore di un Assessore della Giunta Tambellini!!

Celestino Marchini, persona dalla vita privata sofferta, ma encomiabile per i suoi interventi umanitari in Africa, ha deciso tempo fa, nonostante l'avessimo sconsigliato in tanti, di dare appoggio elettorale al Sindaco Tambellini e, dall'ultimo rimpasto di Giunta, è Assessore ai lavori pubblici.
Adesso è sotto schiaffo, da tutti, per i lavori alla rotonda di Porta Elisa.
Mi sembra giusto difenderlo, perchè è uno dei pochissimi Assessori della sciagurata Giunta Tambellini che ragiona con la sua testa e che cerca di impegnarsi giorno e notte per realizzare qualche cosa di positivo per Lucca, in una Giunta che sta seminando rovine ovunque si muova.
La scalogna sua è che Tambellini, che non ha idee e progetti suoi, sta portando avanti i progetti delle Giunte precedenti, per cui esistevano finanziamenti, non rendendosi conto che alcune di queste opere non erano state realizzate per oggettive difficoltà che avevano consigliato la Giunta Favilla a soprassedere.
Gli unici lavori pubblici positivi di questi tre anni sono quelli finanziati e realizzati in autonomia, dalla Fondazione CRLucca, che non finiremo mai di ringraziare.
Allora avanti con la rotonda di Porta Elisa, i soldi c'erano legati la nuovo ospedale, un progetto si improvvisa e ci si trova nel casino.
L'unico che ci mette la faccia e la presenza giorno e notte è il povero Celestino, forse il meno colpevole di questa scelta, che cerca di metterci una pezza e, come sempre, ai cani magri, bastonate. Questa rotonda, come scritto da autorevoli studiosi del traffico ha difficoltà congenite che provengono da scelte sbagliate nelle strade di accesso, che andavano corrette prima, riflettendo con maggior tempo, ma tempo e opere pubbliche mancavano a un Tambellini-Marino ansioso di essere ricandidato a Sindaco.
E allora avanti senza criterio.....tanto le ciaffate le prende Celestino, l'unico che si impegna pubblicamente per attenuare le conseguenze negative di questa opera, come ha fatto sull'altra in corso di lavorazione, anche questa scelta disgraziata di Fazzi, il sottopasso di Via Ingrillini, che infinite complicazioni ha avuto prima, durante e che purtroppo avrà anche dopo.
Per questo difendo pubblicamente Celestino Marchini e non potendo dare ovviamente a lui, un sostegno come politico, cercherò di sostenere e far sostenere la sua benefica associazione claudiomarchinionlus, chiedendone l'iscrizione e invitando tutti a farlo.
Un modo non politico per dare una mano ad un uomo che si batte con il cuore, per le sue scelte.

francesco colucci, riformisti italiani lucca









martedì 27 ottobre 2015

Sono un blogger?? Chissà....

Spesso alcuni mi chiedono informazioni su i miei blog e perchè e allora, voglio accontentarli
Creo e gestisco sei blog: Riformisti Italiani (politica), Lasinone (Satira), Lucca, Puccini e non solo (Cultura) Vivere Curiosando (Turismo, tempo libero, enogastronomia) Linformatore lucchese (Notizie) e il mio personale, Francesco Colucci, ove scrivo di tutto e di più. Ne ho pensato un settimo, ma per ora è prematuro parlarne.
Ogni Blog ha il suo Sito su FB e un riferimento su Twitter, su Pinterest e su altri social.
Spesso queste miei scritti li invio ad amici e conoscenti, con una e.mail dedicata all'Informatore Lucchese.
Mi piace scrivere e occuparmi della cosa pubblica ma anche di turismo, tempo libero e di tutto ciò che può colpire la mia fantasia. Scrivo normalmente la notte, dalle 24 alle 4, anche se poi è dura portare fuori il mio cane alle 7,30. Per questo a volte lascio qualche refuso nello scritto o dimentico qualche acca, facendo arricciare il naso ai puristi.
Scrivo per passione e per diletto senza alcuna periodicità stabilita, per l'uno o l'altro Blog, secondo l'ispirazione e l'umore della notte. Passo da un argomento all'altro, dalla Politica alla Cucina, secondo la vena del momento.
Mi batto anche per ricostruire a Lucca un centro-destra efficiente e unito che possa presentare una proposta politica-amministrativa ed un candidato vincente, alle prossime elezioni comunali del 2017.
Reputo infatti il Sindaco Tambellini una sciagura per la nostra bellissima città e credo che non passi giorno senza che la sua amministrazione faccia danni e macerie e che occorreranno anni per recuperare una città vivibile, sicura, pulita, con servizi efficienti, una proposta culturale adeguata alla sua storia, e così via.......
Accetto volentieri critiche, osservazioni, suggerimenti, ma anche aiuto a far conoscere i miei scritti, al maggior numero di persone interessate perchè credo fermamente che è solo dal confronto di idee e di proposte che una città può crescere, una società migliorarsi, un individuo arricchirsi e completarsi. 
La mia molto presuntuosa ambizione è di riuscire a mettere una pietruzza, anche piccola piccola, sulla ricostruzione, di una Lucca, rinnovata e vivibile, la mia città, che amo appassionatamente.

francesco colucci




lunedì 19 ottobre 2015

Sono stato ospite del Pronto Soccorso di Lucca: le mie impressioni


Non per mia volontà, ma per un improvvisa violenta e dolorosissima tonsillite, sono dovuto andare di urgenza al Pronto Soccorso per poi essere ospite dell'OBI (Osservazione Breve Intensiva) che sarebbe la vecchia Astanteria. Non grandi cambiamenti solo nuovi nomi, modernisti.
Al di là del mio problema fisico, la mia esperienza è stata complessivamente positiva, sopratutto per la capacità e gentilezza del personale medico e paramedico, la cui dedizione ha consentito anche di superare momenti di carenza tecnica della struttura e dell'organizzazione.
Dato questo doveroso giudizio positivo sul funzionamento di questo reparto, ripercorrerò la mia esperienza elencando le deficienze strutturali che ho potuto costatare, sia pure nel dolore fisico che mi accompagnava.
Sono arrivato al Pronto Soccorso di venerdì pomeriggio, guidando la mia auto, con un grandissimo dolore alla gola e un inizio di difficoltà nel respiro, ma non c'era un posto per l'auto. Ho dovuto parcheggiare fuori dagli spazi, cercando di collocarla in maniera che non creasse disagio agli arrivi.
Entrato al Pronto Soccorso trovo una saletta colma di persone agitate, sofferenti, impazienti. Domando a una addetta dietro al box di vetro come faccio ad entrare al Pronto Soccorso e mi dice di mettermi in fila, che ho tre persone davanti, prima di poter andare al Tiage che è l'ufficio proposto a stabilire l'urgenza dell'intervento e quindi l'ammissione alla visita del dottore.
Faccio la fila, aspettando il mio turno per il Triage, fra persone nervose, preoccupate, parenti degli ammalati ammessi al pronto soccorso, che chiedono le informazioni più diverse a chi non è in grado di dare risposte certe, in tempi decenti.
Al mio turno sono ammesso al Triage, dove un paio di Infermiere mi prendono i dati e mi chiedono che cosa ho. Spiego loro del grande dolore che ho sopra la tonsilla destra, lancinante, della difficoltà a deglutire e che il dolore così intenso mi sta riflettendo sul petto dove la mia angina di cardiopatico si sta risvegliando. Vi è un rapido consulto fra le due per stabilire quale colore (urgenza) dare al mio caso....poi decidono per il Giallo, che, per urgenza, è secondo solo al Rosso, che vuol dire pericolo di morte.
Solo sollevato pensando di avere presto un sollievo medico. Errore!!
Entrato nel Pronto Soccorso vero e proprio mi trovo in una babele di persone sofferenti sdraiate in lettini accatastati in stanzette, così piccole, che sono resi difficoltosi anche i movimenti del personale infermieristico, che saltella da un letto all'altro, da una stanzetta all'altra, per portare aiuto e sollievo ai tanti malati presenti, che forniti del loro bravo colore (rosso, giallo, verde, azzurro e bianco) sono in attesa di essere visitati.
Molti sono li da ore e molte ore ancora passeranno anche per me prima che tocchi il mio turno, perchè di Gialli ve ne erano diversi prima di me e ogni tanto capitava un Rosso che passava giustamente avanti a tutti e perchè anche gli altri colori, ad intervalli, quando dovevano avere solo le risposte degli esami, avevano la precedenza.
In quei locali angusti e affollati una umanità sofferente subiva gli errori di chi ha costruito un Ospedale così piccolo, gli infermieri, prime vittime di questa scelta sciagurata, devono operare scansando ammalati e accompagnatori, coprendo le intimità violate con delle tende che non coprono nulla e devono pulire vomiti, feci, pannoloni, in quella promiscuità, avendo però sempre parole gentili, attenzioni, per tutti, anche se non possono dare medicinali, prima della visita dal dottore.
Dopo quasi 3 ore, fra un dolore continuo che mi spaccava il collo, è venuto il mio turno e sono stato ammesso alla visita di un dottore, che mentre ascoltava le mie indicazioni, doveva: rispondere al telefono, firmare delle dismissioni, dare relazione ad infermieri che entravano e uscivano, ponendo questioni urgenti. Più che un medico mi sembrava San Sebastiano infilato dalle frecce. Forse un paio di medici in più ad un Pronto Soccorso così affollato sarebbe certo opportuno, vista che la scelta funesta della Regione ha previsto il nostro Ospedale solo come risposta alle prime emergenze,
Se questa è la priorità si diano medici e personale adeguati ad una prima accoglienza funzionale e non tranciante delle dignità umana, che non esiste, nelle anguste stanze di attesa di oggi.
Pur rispondendo a dieci persone insieme, il medico è riuscito a fare una diagnosi sul mio male che si è rilevata poi azzeccata e mi ha fatto trasportare con urgenza all'OBI per le ulteriori verifiche e finalmente, per le prime cure.
Dal mio ingresso erano passate circa quattro ore, di grande sofferenza mia, ma anche di quella di molti altri pazienti con più grandi difficoltà di me, che hanno atteso ore e ore, in locali assurdi.
Il dottore ha disposto che trascorressi la note all'OBI per controllare che questo enorme accesso in bocca, non crescesse ancora mettendo in pericolo la respirazione.
L'OBI fa parte sempre del Pronto Soccorso, le stanze sono un pochino più grandi, per quattro pazienti per stanza, ma lo spostamento dei letti per i ricoveri, crea anche qui manovre complicate, lo spazio è al limite, rendendo più difficile il lavoro di tutti.
Mi iniziano la cura in flebo, cortisone, antibiotico, antidolorifico, mi domandano se prendo dei farmaci per altre patologie e alla mia risposta affermativa mi dicono che molti di questi farmaci che prendo non li hanno, più sicuro farli portare da casa. Sono normali farmaci sulla pressione ma l'indicazione regionale è di risparmiare su tutto e così sia.
Il dolore mi ha tenuto sveglio tutta la notte e ho potuto vedere l'impegno costante, a qualsiasi ora, di infermieri e medici. Lodevole. Sono rimasto ancora un giorno e una notte e molte sono state le lamentela dei malati, che non volevano essere dimessi, perchè all'OBI non puoi restare più di due - tre giorni, poi: o trovi posti in reparto, se ti ammettono, o vai a casa.
Queste sono le moderne teorie della Regione Toscana ma anche la mancanza di spazio non consente deroghe, anche nei casi più disgraziati.
Il questi due giorni devo dire che il servizio medico ha funzionato benissimo, presenti, gentili, esaurienti i medici del reparto, efficienti le visite specialistiche che vengono richieste. A me hanno richiesto un visita Otorino, arrivata in tempi rapidi con un coscienzioso otorino che non essendo convinto sulla mia diagnosi ha richiesto e ottenuto subito la consulenza di un altro medico che gestiva un macchinario più complesso. L'Otorino è tornato anche il giorno dopo all'OBI per costatare se la mia mega infiammazione fosse calata  e pur non risolto il problema completamente, mi hanno dimesso, fissandomi un controllo in reparto, dopo due giorni.
Sono rimasto ben impressionato del funzionamento dell'assistenza, dei medici e della interconnessione fra OBI e reparti.
Mi hanno dimesso, non sono guarito, ma questa è una scelta politica regionale, farò la terapia, stando a casa, curandomi con un infermiere privato, che mi farà le punture di antibiotico e cortisone, che mi hanno prescritto e poi tornerò ai controlli in ospedale per capire la causa di questa emergenza, ancora ignota, sperando in Dio.


giovedì 15 ottobre 2015

Tre anni di Tambellini: Lucca fra degrado, declino e rassegnazione.

Alessandro Tambellini, non è soltanto un Sindaco mediocre, che non ha saputo affrontare i problemi di Lucca ma è anche colui che ha affossato ogni prospettiva della società civile lucchese, ogni fremito per una crescita della città.
La Giunta Tambellini, eletta da meno del 25% degli aventi diritto al voto, è composta solo da fedelissimi che come le tre scimmiette: non vedono, non sentono e non parlano, senza alcun rapporto con la società lucchese. Una Giunta arroccata nella sua solitudine e nell'incapacità non solo di governo, ma anche di relazione, con le forze vive della città.
Quello che spaventa non è solo la disastrosa situazione amministrativa ma l'incapacità non tanto di costruire, ma anche di pensare al futuro della città, la cancellazione di ogni prospettiva di lungo periodo, di ogni dialogo sociale teso alla crescita.
Tutto è coperto da un lenzuolo nero di rassegnazione, ipocrisia, sconfitta.
Lucca sta divenendo una città senza "visione", grigia, che si sta adagiando a specchio di chi ora la governa, con una rassegnazione a Tambellini come quella di un povero malato terminale.
Il gruppo dirigente del PD ha responsabilità enormi, per questa situazione pari a quelle del PD romano, con Marino, con una somiglianza, in alcuni comportamenti, impressionante.
Lucca è una città al degrado, incredibilmente sporca, trascurata nell'arredo, invasa da accattoni molesti, insicura nelle abitazioni sempre più prese di mira da una micro-criminalità strutturale.
Peggio ancora, Lucca è una città privata di ogni prospettiva, ambizione, futuro, dove chi governa pensa solo a restare a galla, autopoietico, autorefereziale, fermamente convinto di essere l'unto del signore, con una sola missione: resistere, galleggiare, rimanere, per provare fra due anni a ricattare il suo partito: o mi confermate o vi faccio perdere, presentandomi da solo. Un Marino bis appunto.  
Tambellini con la sua insipienza, inettitudine, indifferenza, ha ucciso la speranza e ogni volontà di cambiamento, affogando tutto e tutti in una nera palude limacciosa, dove si sono spente le resistenze della società lucchese a questo disastro e la rassegnazione ha preso il sopravvento.
E in tutto questo, il PD, partito di maggioranza assoluta, recita la parte che facevano gli Eunuchi nell'Harem del Sultano: guarda, vigila....si logora......

francesco colucci x riformisti italiani di Lucca












domenica 11 ottobre 2015

Chiari o scuri??

Marco Chiari insiste nuovamente con illazioni mai documentate sui benemeriti lavori della Fondazione CRLucca e  sta diventando francamente stucchevole: in queste cose così delicate e importanti per Lucca, occorre serietà e non mi sembra che ci sia.
L'unica novità interessante l'ha fornita il Sindaco di Lucca, che ha smentito di aver chiesto alla Fondazione di intervenire economicamente per ristrutturare parte della ex Manifattura ad uffici, per cederli a privati, che poi sarebbero sempre i soliti noti che mischiano potere, politica e affari. Basta ricordare l' affollata cena elettorale di Tambellini, con i più maggiori "palazzinari" lucchesi.
La cosa comica è che il buon Tambellini nello smentire di aver chiesto alla Fondazione questo intervento, afferma che lo farà a breve...come dire ...non l'ho ancora fatto....lo farò.
Per carità non ho nulla contro uffici alla Manifattura, anche se un intervento pubblico sul mercato immobiliare lucchese alla canna del gas, mi sembra inopportuno e pericoloso.
A me interessa che il Sindaco confermi che, nelle parti meno nobili dell'ex stabilimento industriale, sia realizzato velocemente un parcheggio di 800/1000 posti auto per far rivivere il centro storico ormai morente. Questa è la vera priorità sulla Manifattura.
Solo un grande parcheggio a costi contenuti nel centro può ridare ossigeno a una vita lucchese del centro, stante l'invecchiamento della popolazione, unito al fatto che la bicicletta non è per molti una soluzione, per buona parte dell'anno.
Con l'occasione vorrei ricordare che a Lucca vi sono due ex Manifatture, perchè quella nuovissima e spettacolare di Mugnano è solo in minima parte utilizzata per fare Sigari, Toscano in testa, e non più sigarette, da Maccaferri e Montezemolo.
Nell'altra stragrande parte, i capannoni sono abbandonati a se stessi. Non so se la proprietà di questi sia della nuova o della vecchia gestione, quello che so che un intervento pubblico costato ai cittadini Italiani milioni di euro sta andando in rovina. Un ennesima costosissima cattedrale nel deserto.
Con l'allora Sindaco Favilla cercammo di convincere l'attuale positiva gestione del Sigaro Toscano a allargare le proprie produzioni, ma credo che Tambellini, nella sua noncuranza degli interessi della collettività lucchese, non abbia proseguito il discorso, che se incentivato e realizzato potrebbe portare nuova occupazione e ricchezza alla lucchesia.
Ma si sa per al "Marino" lucchese, quello che importa è solo il masochismo morale autoreferenziale, che come tutti gli altri tipi di moralismo, finisce sempre con le mani.... nella marmellata....Marino docet.

francesco colucci, riformisti italiani di Lucca


martedì 29 settembre 2015

Fondazione CRLucca: si avvicina l'Isis???

Aldo Grandi, giornalista e scrittore, livornesaccio trapiantato a Lucca, è anche l'editore-direttore della Gazzetta di Lucca, che spesso pubblica notizie che non si trovano altrove o approfondisce minuziose inchieste su fatti scabrosi, il tutto condito con irriverenza livornese anti casta.
In questi giorni la Gazzetta come altri mass media lucchesi ha pubblicato alcune ardite esternazione di Marco Chiari sui pregevoli lavori che la Fondazione CRLucca sta facendo per il positivo recupero delle Mura monumentali di Lucca, evidenziando una presunta grande differenza fra i preventivi e i consuntivi di spesa ed anche una sospetta ripetitività nelle ditte assegnatarie dei lavori.
Su queste dichiarazioni di Marco Chiari pochi sono intervenuti per chiedere chiarimenti ma Aldo Grandi si è spinto molto più in là, paventando sulla Gazzetta il nascere di una lotta intestina alla Fondazione CRL in previsione della scadenza e non più eleggibilità del Presidente Lattanzi, nel 2017.
Fantasie esoteriche di un giornalista d'assalto?? Non credo.
Le stesse esternazioni di Chiari, che vanno a "toccare" da un lato un tradizionale e indiscusso centro di potere della Lucca che conta e dall'altro il potente Dirigente Tecnico Mungai, esposto politicamente nel segno del PD, nonchè Sindaco di Massarosa, trovano difficile spiegazione se non sono adeguatamente sorrette da documentazioni, che per ora nessuno a visto.
Ne sembra credibile che Chiari si sia mosso per un desiderio di moralizzazione delle vita amministrativa locale, attaccando un opera pubblica, quale il restauro delle Mura, certamente indispensabile e anche, in vero fino ad ora, pregevolmente realizzato.
Il buon Grandi si pone la domanda "Cui prodest?" E ipotizza l'inizio di una lotta interna per la successione a Lattanzi nel maggior centro di potere e di soldi della intera Toscana.
Le ipotesi di successione evocate da Grandi sono a mio parere carenti perchè non considerano che la stessa nomina di Lattanzi, anni fa, fu oggetto di scontri fra due gruppi e lo stesso PD ricercò fino in fondo di compartecipare a questa elezione, allora, con poco successo.
Che adesso ci riprovi è credibile perchè il PD è certamente ben messo nelle stanze del potere economico lucchese, nella Confindustria, nel Banco Popolare e riuscire a contare nella elezione del nuovo Presidente della Fondazione ed acquisirne meriti è certamente nelle sue corna.
Anche nelle elezioni passate di Confindustria, fra poco nuovamente in scadenza, vi è stato un intervento pesante di esponenti del PD, con alterne fortune, per la difesa dell'autonomia dalla politica rivendicata a ragione da una buona parte del mondo economico lucchese.
Un situazione in grande movimento, che andrà seguita per capire quali saranno le forze in campo, gli schieramenti, le alleanze in costruzione.
Spero che anche il centro-destra metta la testa su queste cose, che determinano poi le grande scelte sul territorio, quanto meno per evitare la politicizzazione nella nomina di queste responsabilità, che è cosa giusta e da ricercare. I Partiti non possono lottizzare anche queste nomine.

francesco colucci x riformisti italiani lucca




sabato 26 settembre 2015

Marco Chiari e la Fondazione CRLucca

Non ho molta simpatia per Marco Chiari, come politico, ma devo riconoscere che ha un grande coraggio a "toccare" la ultrapotente Fondazione CRLucca e il responsabile dell'area tecnica, Mungai, anche Sindaco PD di Massarosa, sugli appalti e i lavori, per milioni di euro sulle Mura.
Mi auguro che abbia fondate notizie dall'interno per queste sue pesanti esternazioni.
Queste sue dichiarazioni mi fanno tornare all'indietro nel tempo, quando iniziarono le procedure di restauro delle Mura Urbane.
Come noto lo stanziamento di 8 milioni di euro per le Mura da parte della Fondazione CR fu concordato fra il Presidente Lattanzi, l'allora Sindaco Favilla e il sottoscritto che, come Presidente dell'Opera delle Mura, aveva sollecitato pubblicamente l'urgenza di un programma poliennale di restauri, resi più urgenti dal crollo della Casa del Boia. (Decisione Fondazione CRLucca pubblicata in data 12.11.2011).
Ricordo di aver invitato più volte il Sindaco Favilla a dare inizio ai lavori sulle Mura, lavori che non partivano perchè la Fondazione CR aveva piacere di fare direttamente appalti e lavori mentre l'ufficio tecnico del Comune ne rivendicava l'operatività, essendo le Mura un bene del Comune.
A dire il vero i lavori sarebbero dovuti competere all'Opera delle Mura che per Statuto è vocata a questi restauri conservativi, ma come Presidente sgombrai subito il campo dichiarando che l'Opera rinunciava volentieri a fare gli appalti chiedendo unicamente di iniziarli con urgenza, lasciando a se stessa solo il controllo sui lavori stessi.
Il Sindaco Favilla, di fronte  a questa discussione fra Tecnici della Comune e della Fondazione su chi doveva fare gli appalti, da buon democristiano, preferì sospendere il tutto aspettando che il tempo sanasse le diatribe.
Inutilmente sollecitai più volte il Sindaco a partire con i lavori dato che anche si avvicinavano le elezioni comunali e fare campagna elettorale avendo fatto partire 8 milioni di lavori di restauro sulle Mura mi sembrava un buona cosa per tutti. Ma Favilla era convinto di vincere le elezioni facilmente e prese la decisione di rinviare gli appalti, a dopo la consultazione elettorale.
Elezioni che invece andarono come tutti sapete.
Ovviamente il nuovo Sindaco, Tambellini, campione di ignavia, rinunciò subito agli appalti e ai lavori diretti a favore dell' Ufficio Tecnico della Fondazione CRL.
Le esternazioni attuali così stringenti di Marco Chiari, mi fanno ripensare a quei giorni, a quelle pressioni, pur senza malizia.
Credo però che lo scrupoloso Presidente Lattanzi, potrebbe togliere ogni antipatico dubbio dando pubblicità e trasparenza al tutto, pubblicando Appalti, Consuntivi, Ditte e anche Consulenze sugli eccellenti lavori di restauro delle Mura fin qui fatti, lavori utilissimi, pregevoli, indispensabili, ma invero un po costosi.
Francesco Colucci x Riformisti Italiani Lucca


venerdì 18 settembre 2015

Immigrati: accogliamo i Cristiani perseguitati da guerre e fondamentalisti musulmani

Qualche malalingua comincia a sussurrare che Papa Francesco tenga più ai Musulmani che hai Cristiani. Certo una bestialità da non condividere, ma l'esistenza nel mondo di milioni di perseguitati cristiani di cui pochi parlano che sono anch'essi alla ricerca di un rifugio da guerre e persecuzioni  da parte di fondamentalisti musulmani, potrebbe far pensare a Matteo Renzi e anche a Papa Francesco che forse sarebbe meglio soccorrere nel nostro Paese questi Cristiani che hanno radici comuni con noi anzichè ingolfarci di miscredenti che spesso hanno la cattiva abitudine di odiare le nostre tradizioni e le nostre abitudini.
Ho letto un ottimo articolo su questo tema da un importante giornalista su "Il Giornale" e ne faccio partecipe i nostri lettori ove fosse a loro sfuggito.
L'opinione di Alessandro Sallusti su "Il Giornale"
Più che per motivi umanitari, la Cancelliera si è mossa per evitare un'invasione indiscriminata. «Mi prendo un po' di siriani», ha annunciato, aprendo per due giorni le frontiere e riscuotendo l'applauso di mezzo mondo. Nessuno si è sognato di darle della razzista perché discriminava i profughi per nazionalità o razza. Ha ritenuto che i siriani fossero più compatibili di altri con la società tedesca e così ha fatto.
Allora io faccio una proposta. Il governo italiano apra un corridoio umanitario preferenziale per accogliere, nel limite delle nostre possibilità o quote decise da accordi internazionali, profughi cristiani. Parliamo di un esercito di oltre un milione e 400mila perseguitati che vagano nel mondo in cerca di salvezza. Fuggono da eccidi, persecuzioni e torture che subiscono per il solo fatto di essere cristiani. Scappano da Siria, Irak, Pakistan, Nigeria, Eritrea e altri Paesi dove regimi islamici fanno da carnefici o, nella migliore delle ipotesi, lo lasciano fare a bande di estremisti. Delle oltre duecentomila persone sbarcate quest'anno sulle nostre coste, si calcola che almeno uno su otto sia cristiana: parliamo quindi di ventimila disgraziati fratelli di fede. Molti di loro si sono portati appresso il certificato di battesimo pensando costituisse un lasciapassare nell'Occidente cristiano, a maggior ragione nel Paese dove impera il vicario di Cristo. Non è stato così: quel certificato – a differenza dal passaporto siriano caro alla Merkel - è ritenuto da noi carta straccia. Non voglio scomodare Papa Francesco, che ha molte cose a cui pensare, ma quel gregge di fedeli perseguitato perché crede nel nostro stesso Dio, disperso nei nostri campi profughi o accampato in chissà quale periferia, merita una corsia preferenziale. Riconoscendo, come sosteneva l'atea Oriana Fallaci, che «è il cristianesimo a garantire la libertà dell'Occidente».
Se la statista Merkel può dettare le sue preferenze, perché il nostro governo non potrebbe fare altrettanto? Senza scomodare il basilare concetto di «immigrazione culturalmente compatibile» caro a una parte della Chiesa, facciamo valere nelle graduatorie degli aventi diritto all'accoglienza il certificato di battesimo. È un bel passaporto. Lo stesso nostro.


lunedì 14 settembre 2015

Processione: prepotenza devastante e stupidità mediatica, di Gesuitica memoria.

La decisione stupidamente prepotente e devastante della Curia lucchese di far partecipare in forma ufficiale un delegazione di clandestini musulmani con tanto di cartello propagandistico alla millenaria Processione di Santa Croce è un nuovo fatto politico di ingerenza della Chiesa di Papa Francesco e dei suoi seguaci, in Italia.
Se non vi fosse stata la pubblicità voluta, l'esposizione mediatica, il cartellone pubblicitario, nessuno avrebbe certo avuto nulla da obiettare che alcuni clandestini musulmani che lo desideravano, partecipassero a un evento religioso pubblico. Così invece il fatto è solo una presa di posizione politica, forte e provocatoria, esercitata all'interno di una Processione millenaria particolarmente sentita dai lucchesi. Penso agli anni in cui Vescovi intransigenti hanno tuonato contro la partecipazione alla Processione di Associazioni Cattoliche e Culturali che volevano sfilare con le loro insegne, bande, compagnie.
Voglio ricordare le parole di Papa  Wojtyla:  "Guai ai sacerdoti che fanno politica nella Chiesa” 
Più volte ho ricordato come invece questo Papa Francesco abbia restaurato un interventismo religioso fazioso e di parte, nella politica italiana, che se non altro ha fatto risorgere, in molti di noi Laici, la volontà di contrastare questo revanvfascismo religioso, dopo decenni di pace sociale e religiosa, sotto Papi illuminati.
Credo che tutto sia solo l'inizio e trovi fondamento nella cultura e professione Gesuitica di questo Papa, che è stato anche Generale di tutti i Gesuiti in Argentina.
Gesuiti del sud america che hanno elaborato e portato avanti nei decenni passati la Teologia della Liberazione, che tante divisioni e lutti ha portato nel mondo.
Si deve leggere la storia dei Gesuiti nei secoli e sopratutto negli ultimi cinquant'anni per capire cosa sta succedendo in Italia oggi dove per la prima volta nella storia delle Chiesa viene eletto un Papa Gesuita che nei secoli hanno espresso solo il "Papa Nero" come veniva chiamato il Generale dei Gesuiti, un ordine strutturato militarmente dal suo Fondatore.
Nei prossimi giorni proverò a esplicarne le conseguenza che sono ancora tutta da venire.
Credo che sarebbe utile rileggere l'intervista del senatore lucchese Marcello Pera in estate al Corriere della Sera, ma anche valutare che il primo a combattere queste teorie gesuitiche moderne è stato Papa Giovanni Paolo Secondo che  ne fu un grande oppositore. 
Egli accusava i Gesuiti di essere politicizzati volendo imporre la loro visione sociale vicina al socialismo, rischiando di creare una frattura tra una Chiesa dei poveri e una Chiesa dei ricchi. 
Papa Giovanni Paolo Secondo colpì con varie sanzioni disciplinari i dirigenti dei Gesuiti e arrivò a nominare personalmente e direttamente il successore di Arrupe nella Compagnia di Gesù, opponendosi al candidato più liberale che era stato scelto dalla Congregazione dell’Ordine. 
Già nel 1979, in Messico, Wojtyla dichiarò che “la concezione di Cristo come politico, rivoluzionario, come il sovversivo di Nazaret, non si concilia con la catechesi della Chiesa”. 
Su queste cose occorre iniziare a riflettere ed io lo farò pubblicamente a giorni.
francesco colucci




giovedì 3 settembre 2015

Papa Francesco, perché ??

Riprendo solo per attimo il discorso sul nuovo e preoccupante interventismo della Chiesa sulla politica Italiana, come faceva una volta dopo guerra.
Papa Francesco ha recentemente fatto appello per una amnistia generalizzata, trovando l'apprezzamento di Pannella e il diniego di Alfano.
Al di là della considerazione nel merito, non si capisce perchè il Papa voglia intervenire in queste cose di stretta attinenza politica e lo faccia solo in Italia.
Perchè non ha parlato di amnistia in Germania e Spagna? Perchè non ha parlato contro la pena di morte in Cina e in USA?
Parla solo per l'Italia, come fosse un capo di un Partito Politico...questo è quello che non va bene.
L'invito ai preti ad assolvere i responsabili pentiti di aborti è perfetto sono quelle le cose su cui è giusto che intervenga.
Questo per la completezza sul discorso sul Papato Francescano.
francesco colucci


mercoledì 19 agosto 2015

Bene le Mura avanti con il Nottolini!!!

Ho fatto un giro sopra e sotto le Mura per vedere lo stato dei lavori di restauro e debbo dire che la Fondazione CRLucca ha fatto un'opera meritoria e straordinaria.
Credo che la stessa Fondazione debba porsi il problema per i prossimi anni di un altro monumento caro ai lucchesi anche se non così speciale come le Mura. Parlo dell'Acquedotto del Nottolini che versa in un stato miserevole sia per le opere edili che stanno degradando pericolosamente che come manutenzione della bellissima passeggiata. Il Turrion delle Fontane sta cadendo a pezzi e gli archi necessitano di piccole ma tempestive opere di manutenzione, per costi non certo proibitivi.
La passeggiata poi, soprattutto nel tratto lucchese, necessita di un ripristino della piccola illuminazione aerea, che c'era e di una sistemazione stradale di poco conto, di una sistemazione del ponte sulla autostrada, di una pulitura delle fosse e del sottopasso autostradale, per divenire una via pedonale e ciclabile di grande valore.
Vi è però una urgenza già denunciata e che non comporta spese per il Comune, ma solo interventi sui privati confinanti per salvaguardare l'integrità del Monumento ove alberi di confinanti stanno minando e minacciando in più punti la stabilità delle arcate anche occupando il fosso di scolo delle acque.
Questa Giunta Tambellini non è capace neppure di fare le piccole cose, senza costi, per la salvaguardia dei nostri Monumenti, Vergogna!!!




domenica 16 agosto 2015

Immigrati clandestini e buon senso

Torno sull'immigrazione clandestina per alcune considerazioni di buon senso, che mi sembra manchi molto su questa questione.
Che vi sia un problema umanitario verso questi disgraziati che rischiano la vita per cercare un rifugio da guerre, pestilenze, massacri tribali o semplice povertà estrema, è certamente vero.
Che dare loro assistenza e aiuto è dovere morale e civile.
Che l'Italia da sola non possa risolvere questo problema è lapalissiano
Che una immigrazione clandestina diffusa, non controllata e senza alcun futuro lavorativo, sta creando e sempre più creerà nel nostro paese, insicurezza e turbolenza sociale è sotto gli occhi di tutti.
Il problema è riuscire a coniugare la doverosa assistenza umanitaria con le possibilità di accoglienza dell'Italia e riuscire ad allargare il cerchio dei paesi che diano accoglienza.
E' di tutta evidenza che rimanendo il problema dei profughi solo Italiano non è risolvibile e che man mano che peggiorerà la situazione già esplosiva in alcune città sarà la rivolta popolare a drammatizzare la soluzione.
L'errore del Governo Renzi è di non aver saputo convincere l'Europa di una soluzione complessiva europea, prima di aver dato il via a questa immigrazione clandestina diffusa e totale. Ora è sempre più difficile far tornare l'Europa indietro dalle sue posizioni, Europa che ci incolpa di aver creato questa situazione senza prima aver trovato un accordo: avete fatto da voi.... ora arrangiatevi.
L'unica soluzione è l'intervento in Libia per ripristinare un libero Stato arabo con cui definire e finanziare campi di accoglienza per valutare le situazioni di reale necessità di accoglienza in Europa e definire in loco le altre forme di assistenza.
Grandi torti ha anche la Chiesa che sponsorizza l'accoglienza clandestina senza regole e senza soluzioni predefinite, con pesanti intromissione nelle scelte politiche del'Italia, senza che questo Papa populista senta il bisogno di un tour per l'Europa a fare opera di convincimento sugli altri paesi per trovare una soluzione europea, unica che possa avere un futuro. Troppo facile dire solo all'Italia accogliete e lavarsene le mani.
Siamo vicini a uno scontro sociale totale che deve essere scongiurato da tutte le forze politiche italiane e se è vero che l'intransigenza di Salvini non aiuta, le maggiori responsabilità sono del Governo Renzi che ci ha cacciato con superficialità in questa situazione e non accenna a ricercare una soluzione possibile, lasciando tutto ad una deriva spontaneista.
Non è da salvare neppure il Papa, che è capace di fare la voce grossa solo in Italia e fa la pecora negli altri Stati Europei, dove sa che non si scherza con il dogma: Libera Chiesa in Libero Stato.
francesco colucci


mercoledì 5 agosto 2015

GLI ERRORI DEL PRESENTE PER UN FUTURO MIGLIORE

Ho partecipato al Consiglio Comunale celebrativo dei 150 anni di esistenza a Lucca: una iniziativa positiva e ben diretta dal Presidente Garzella, che ha visto solo due interventi pesanti, professorali, inadatti alle Celebrazione, di Fazzi e Tambellini, curiosamente i due sfidanti dell'ultimo ballottaggio. Ascoltando annoiato, come la maggior parte dei presenti, i loro interventi, ho rivisto nella mia immaginazione il primo Consiglio a cui ho partecipato 40 anni fa. Allora la politica era diversa, più sana e partecipata. La DC a Lucca era maggioranza assoluta con ben oltre il 51% dei votanti che erano tantissimi, sempre sopra l'80% spesso vicino al 90%. Difficile era per noi socialisti fare opposizione perchè la DC incarnava e rappresentava un blocco sociale, ben definito e a lei vicino e la sua maggioranza assoluta nel Consiglio era maggioranza vera nella cittadinanza. Nelle ultime elezioni a Lucca, Tambellini ha vinto il primo turno, quello che ha un valore politico (il ballottaggio è una sfida all'OK Corral, fra due) prendendo 19.191 voti su 40.994 voti validi che erano poco più del 50% degli aventi diritto al voto. Se poi si scompone questo dato si vedrà che la Lista Tambellini prende 5.066 voti pari al 14,32% il PD 7.782 pari al 21,99% e la somma dei partiti di estrema sinistra è di circa 3.500 voti e il 10%. Con questi pochi voti è stato eletto Tambellini, su 76.737 che avrebbero avuto diritto a votare.
Si dirà chi non vota la colpa è sua, vero, ma la mia considerazione è un altra: Ora una legge maggioritaria estrema, unita alla diserzione elettorale e alla frammentazione delle altre liste, consente a una persona, chiunque essa sia, di diventare Sindaco con una percentuale bassissima di consensi nella società civile che poi deve amministrare. Per questo poi ci sono difficoltà, visto che dietro un Sindaco così eletto, non vi è un blocco sociale compatibile, un consenso maggioritario nella società civile, come avveniva 40 anni fa. Abbiamo nei fatti una minoranza estrema al governo.
Se la legge consente di eleggere un Sindaco che con la sua lista raccoglie 5.000 voti su 76.000 votanti e che con i suoi partiti sostenitori, tra l'altro in parte già persi per strada, arriva solo a 19.000 voti a favore, non ci si può aspettare che questo Sindaco possa amministrare con profitto una società che nella stragrande maggioranza non lo ha condiviso. Prima si arriverà al nuovo voto, meglio sarà per la città e, come già detto, è giusto e opportuno che Tambellini possa ripresentarsi per vedere, se pur con una minoranza di consensi, abbia saputo amministrare bene, allargando il suo consenso....e il giudizio spetta agli elettori lucchesi.
Queste leggi maggioritarie sono da cambiare...ma su questo farò un riflessione pubblica a breve.

francesco colucci x riformisti italiani lucca