sabato 30 luglio 2016

Ricordi di un caro amico di gioventù....

Ha scritto il Poeta "...vergin di servo encomio e di codardo oltraggio..." anch'io voglio ricordare un caro amico scomparso il questi giorni: un amico della mia e sua gioventù. ....fino alla vecchiaia.....
Antonio Possenti: l'ho trovato una mattina sulla cattedra della 3° B nella sede storica del "Carrara", supplente di Diritto. Un ragazzo poco più grande di noi, minutino, che portava un cappelleto di lana con un pon pon rosso, tanto da meritarsi subito il soprannome, rimasto, di "Pampurio".
Con lui, iniziammo un rapporto di poco Diritto e tante discussioni, sulla vita, sulla cultura, sui nostri ideali di giovani. Non solo a scuola, Antonio giocava con noi a pallone e a volte, il sabato sera, ci invitava nel suo studio di pittore, un abbaino, in cima ai tetti di una piazzetta di cui non ricordo mai il nome, che si apre a metà di via del Battistero. Due stanzette, sotto tetto, con i suoi quadri accatastati. Noi portavamo "le bimbe" lui un paio di bottiglie di Strega e ballavamo al ritmo di Diana (Daiana) di Paul Anka.....A fine serata Antonio, si esibiva, per gli intimi, con la sua chitarra, seduto in terra fra i quadri sparsi, intonando un canzone triste, sui carcerati, che aveva un ritornello che mai ho dimenticato "....ooh se si libera un posto in Paradiso..Signore.... Signore... ricordati di me..."
Nella settimana che fui ospitato illegittimamente a Sollicciano, ogni sera, quando serravano la porta di ferro, quel ritornello mi veniva sempre alla mente.......con tanta tristezza....
Finita la scuola ognuno andò per la sua strada a cercar fortuna o meglio a cercare di realizzare i propri sogni di gioventù.
Ci si incontrava agli eventi, alle inaugurazione delle sue mostre, quando il successo già iniziava ad arridergli.
Poi ci siamo ritrovati...da uomini maturi....quando tornai a Lucca, primi anni '90 per occuparmi della Promozione Turistica di una città allora "morta", come dissertavamo insieme nel suo nuovo studio, all'Anfiteatro, come si addiceva ad un artista ormai affermato e di grande successo.
Abbiamo ripreso le nostre conversazioni, non più sulle ambizioni giovanili, ma su cosa poter fare per la nostra città, di cui ambedue eravamo follemente innamorati.
Quanti consigli mi ha dato per il mio lavoro!... ma non solo.... ha partecipato attivamente alle iniziative che l'APT metteva in cantiere.
Avevamo bisogno di un ricordo della città da dare ai giornalisti e ai tour operator che iniziavano a venire a conoscere Lucca e l'idea fu di dare loro una sua Litografia, rigorosamente stampata a mano con l'antico Torchio dell'Angeli di via della Zecca, su alcuni scorci suggestivi di Lucca.
La prima lito fu nel 1994 per lo svuotamento del Lago di Vagli e il riapparire dell'antico, sommerso, paese di Fabbriche, che l'APT curò, per lanciare per la prima volta, la Lucchesia e la Garfagnana, nel grande mercato del turismo mondiale.
Considero Vagli come la nascita del primo turismo di massa nella nostra zona.
Arrivarono oltre un milione di turisti, molte decine di giornalisti e televisioni, da tutto il Mondo ed ad ognuno di loro fu data la Lito che Possenti aveva appositamente creato.
Mi fa piacere che adesso a Vagli, un Sindaco dinamico, stia realizzando cose fantastiche e pensi a ripetere lo svuotamento del Lago.
Da allora ogni iniziativa significativa di promozione turistica fu accompagnata da una sua Lito sulla città. La più carina per me: quella davanti ad una splendida facciata di San Michele dove un ometto, spiccicato a lui, con a tracolla un contenitore vendeva ai passanti il famoso Olio di Lucca. Lito realizzata per una edizione del Desco e di Olio e Tesori di Lucca, manifestazione che seppur mutilata, riscuote ancora oggi successo.
Amo pensare che negli uffici o nelle case, di tanti giornalisti e tour operator, all'estero o in Italia, si ricordi Lucca, con una Lito di Antonio Possenti.
Negli ultimi anni, quando per il calare degli impegni avevamo maggior tempo libero, abbiamo intensificato le nostre discussioni su Lucca e sul Mondo, nel suo nuovo studio, sempre in Anfiteatro, ma con meno scale, che comunque saliva sempre con maggior fatica. Ma gli occhi no...quelli eran sempre sfavillanti, attenti, precisi e instancabili.
L'ultima volta, mesi fa, che abbiamo passato un mezzo pomeriggio insieme, abbiamo ricordato proprio i tempi di via del Battistero e abbiamo intonato insieme, per gioco, il ritornello della sua canzone "....ooh se si libera un posto in Paradiso....Signore...Signore...ricordati di me..."
A presto..... Pampurio.....

francesco colucci