sabato 15 aprile 2017

Cosa vorrei nell'uovo di Pasqua lucchese

Da ragazzi in un epoca in cui i nostri giochi erano le palline e la campana, aspettavamo con ansia di spaccare l'uovo di Pasqua per godere della sorpresa.
Da questa Pasqua di tanti anni dopo, mi aspetto di trovare altre cose nell'uovo della politica lucchese.
Innanzi tutto un candidato a Sindaco credibile, indipendente, che abbia dimostrato sul campo di avere doti di manager pubblico, di saper gestire migliaia e migliaia di giovani, strutture vecchie e nuove, con una gestione delle scarse risorse pubbliche oculata, responsabile, cercando di realizzare il massimo dalla situazione data.
Non vorrei trovare una conferma di posizioni statiche, bloccate da vetuste idee ideologiche superate, di schemi visti e rivisti, cari alla sinistra che di fatto bloccano, come hanno bloccato a Lucca, in questi ultimi anni ogni sviluppo legato alla libera iniziativa privata che deve essere al centro di ogni società democratica e civile.
Non vorrei altresì vedere premiata una concezione della politica solo immagine, cara ai tempi di vacche grasse, dove il Sindaco non si eleggeva per le sue capacità amministrative e di governo, per la sue qualità di leader, ma per la sua bravura nel "bucare lo schermo", nell'apparire, nel promettere tutto e tutti, nel sembrare il nuovo mentre in realtà era solo la faccia pulita di vecchi partiti e dei soliti gruppi di potere che, impresentabili, finanziano feste,  nani e ballerine per tornare all'agognato potere, per i loro esclusivi interessi.
Vorrei un Sindaco che si impegni per il Lavoro e la Famiglia con  la forza delle proprie idee e della propria testimonianza di vita, libero e senza vincoli di appartenenza, senza nessuno che gli possa tirare la giacca.




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