Chi, come me, segue la politica da
tanti anni e gli ultimi da spettatore, passeggiando oggi per Viareggio non può
scordarsi di pochi anni fa.
Una città allo sbando, una passeggiata
irriconoscibile, ovunque sporcizia e degrado, iniziato da lontano, proseguito
negli anni fino a aggiungersi al dissesto finanziario, al fallimento delle
società del Comune, al blocco dei conti, all’impoverimento del patrimonio e al
resto che è stato sotto gli occhi di tutti in questi anni.
Pensai allora che ci
sarebbero voluti vent’anni per riportare Viareggio agli antichi splendori,
dell’auro periodo di Paolo Barsacchi.
Poi apparve Giorgio Del Ghingaro: quando
annunciò di volersi candidare a Sindaco della città versiliese, pensai fosse
ammattito.
Veniva, è vero, da dieci anni di ottima gestione del Comune di
Capannori, ma che un lucchese-capannorotto potesse assurgere a primo cittadino di
Viareggio, mi sembrava follia
Ha avuto ragione lui ed è stata un
grande fortuna per la città.
Le sue competenze professionali,
unite al coraggio delle scelte, alla visione del futuro che è essenziale in chi
fa politica, ad un eccellente squadra, ha portato al miracolo versiliese.
In
pochi anni la città è rifiorita, è tornata bella e accogliente e nello stesso
tempo e qui sta il miracolo, ha affrontato e risolto i nodi finanziari e
strutturali del Comune, risanando le finanze pubbliche comunale e delle
partecipate.
Fare le due cose assieme: far risorgere la città e risanare i
conti sembrava impresa impossibile e invece è successa e credo che tutti dovrebbero
darne atto a Giorgio e non sempre accade come sarebbe giusto, solo per
insensato odio di parte.
Fra un anno si vota per il Presidente
della Regione, fra tre per il Sindaco di Lucca, ambedue gli enti avrebbe
bisogno di una scossa, di un sussulto innovativo, programmatico e soprattutto
realizzativo.
Paolo Uccello dipinse San Giorgio che
uccideva il drago salvando la figlia del Re.
La figlia è stata salvata: Giorgio, rimontiamo a
cavallo…. non ci fermiamo….
F. Colucci