Facciamo rivivere la storica via
fluviale fra Lucca Pisa e Livorno come percorso per trekking per un turismo
slow alla riscoperta delle eccellenza del nostro passato.
Un percorso da favola che è storia
vissuta per secoli dalle nostre genti
Il Porto lucchese situato in
prossimità delle Mura di Lucca, davanti Porta S. Pietro e chiamato nei secoli:
Porto della Formica, Porto Fiumicello, Porto dei Navicelli, si collegava a Pisa
e Livorno, partendo dal Rio Formica per proseguire attraverso: Ozzori, Rogio,
Canale dei Navicelli, lungo il lago di Sesto fino a Vicopisano dove sottopassava l’Arno, per
continuare come Canale Imperiale fino al mare.
Questo storico collegamento con Pisa
e Livorno non riguardava solo Lucca, ma attraverso il Lago di Sesto, anche i paesi del Compitese, con il loro Porto, la
piana Capannorese, Porcari e Altopascio che aveva allora un grande porto sotto
la Torre della Smarrita, che chi ha la mia età ha visto prima che fosse
ricoperto.
Una famosa e essenziale via di acqua,
navigabile fin da tempi antichissimi, di origine quasi certamente Romana se non
Etrusca, rimasta in funzione fino a fine ottocento.
L'esistenza di questa via d’acqua che
partendo da Lucca arrivava nei secoli, prima al Porto Pisano e poi al Porto di Livorno
attraverso i fossi della Venezia, è documentata dal sec. VIII, ed è stata di
importanza strategica per creare la ricchezza commerciale della città di Lucca.
Attraverso questa via d’acqua si
esportavano in tutta Europa i prodotti lucchesi, sete, olio e si importavano
alimenti e il sale in un interscambio continuo.
Per l’olio lucchese esistono ancora
nella Venezia Livornese i bottini dell’Olio, che danno nome ora ad una grande
piazza: cisterne sotterranee dove veniva stivato l’olio in attesa di partire
per le Americhe e i paesi Europei.
E’ anche documentato che per la
costruzione dell’ultimo tratto delle Mura lucchesi, il trasporto di pietre,
terra e materiale di costruzione avveniva
dalle cave di Guamo per l’ultimo tratto di questa via fluviale.
L'importanza di questa via d’acqua
cominciò a decadere con l’arrivo della ferrovia e la stazione di Lucca, guarda
caso, fu costruita accanto al Porto, con una visione moderna di accesso unico alla
città, di persone e cose.
Fino agli anni ‘50 sul fosso della
Formica hanno continuato a transitare i barchini, condotti dai contadini che
coltivavano vicino al Rio e che andavano a vendere gli ortaggi al mercato delle
erbe in Piazza Anfiteatro.
Oggi il Porto non è più visibile
perché è stato riempito all’inizio del ‘900, anche il correre delle acque del Rio Formica a
San Concordio è stato coperto per allargare la omonima strada.
Dal territorio di Capannori fino al
Mare questa via d’ acqua è tutt’ora esistente
seguendo il Rogio e il Canale dei Navicelli con due possibilità da Vico Pisano:
con l’Arno attraversando Pisa o con il Canale Imperiale attraversando Livorno.
Vie d’acqua i cui argini possono
essere adattai in un percorso per trekking a piedi, in bici e a cavallo, come
in parte già realizzato sulla sponda destra dell’Arno.
Far rivivere questa storica via
d’acqua fra Lucca e il Mare con un nuovo percorso trekking che esalti l’ubertosa
natura delle nostre campagne incoraggiando lo sport e lo svago all’aria aperta,
a piedi, in bici e a cavallo è una meta possibile da realizzare.
Una occasione da non perdere anche per
un turismo eco-compatibile.
F. Colucci
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