martedì 31 dicembre 2019
giovedì 19 dicembre 2019
Un grande Champagne in Lucchesia
Sono stato
invitato dall’amico Moreno Panattoni, già potente tour operator in Belgio e
ora, tornato nella natia Montecarlo, importante produttore di vini d’eccellenza
ed anche di uno dei pochissimi Champagne in Lucchesia. In Italia si dovrebbe
dire champenoise, ma questo è un vero Champagne che porta il nome di Donna Catherine
l’affascinante signora francese che divide da oltre 50 anni la vita con Moreno.
La location
della Fattoria Montechiari è stupenda: collocata sul più alto dei tre colli di
Montecarlo, in antico, dogana fra Firenze e Lucca, domina dall’alto tutte le
vie d’accesso fra i monti e la pianura lucchese. Una vista mozzafiato, che si
allarga sulle grandi vigne che degradano verso il piano.
La Villa è
affascinante, tenuta alla perfezione e sotto dii essa enormi cantine
sotterranee per la produzione, l’invecchiamento e conservazione dei grandi
Vini,
Tutte
attrezzature modernissime e centinaia di caratelli per l’invecchiamento alla
moda francese.
Ieri Moreno
faceva effettuare una delle più importanti operazioni sulle bottiglie 2017 del
suo rosé champenoise: Il dégorgement in italiano sboccatura..
Un passo molto
importante nella nascita di uno champagne: il processo per eliminare dalle
bottiglie di vino i residui i lieviti della rifermentazione e rendere lo Champagne
perfettamente limpido.
Una equipe
specializzata aveva montato una macchina spettacolare: le bottiglie vi arrivano
a testa in giù con il collo immerso in una soluzione a -25°C, che provocava il
congelamento dei primi 4 cm di vino, quelli contenenti i residui dei lievi
esausti.
Una catena di
scorrimento porta le bottiglie all’apertura del tappo, la pressione interna fai
espellere il cilindro di ghiaccio con le impurezze e i lieviti.
La macchina, in
automatico, dopo lo dégorgement, aggiunge la liqueur d’éxpedition, tappa le bottiglie
e inserisce il muselet: Le bottiglie manualmente vengono rigirate per miscelare
bene la liqueur con lo champagne e vengono riportate in cantina per il periodo
di risposo, di oltre un anno.
Dopo aver
osservato affascinato per molto tempo la lavorazione della macchina, Moreno e Catherine
ci hanno portato nella meravigliosa sala degustazione per assaggiare il Madame
Catherine del 2016, un annata d’eccellenza.
Dopo la
visita in cantina, salutati i gentilissimi padroni di casa siamo andati a “fermare
lo stomaco” messo in attività dallo stimolante aperitivo. La scelta è caduta sulla
'Osteria del Vecchio Olivo a Montecarlo, nata da un vecchio casolare di
campagna e uno dei punti di riferimento di un suggestivo complesso turistico ed
enogastronomico.
L'Agriturismo
Vecchio Olivo comprende un antico e pittoresco Borgo Medievale che, grazie alla
sua incantevole posizione a pochi passi da Collodi, offre il suggestivo
panorama della Piana di Lucca e della Valdinievole.
Nell’ agriturismo
si può soggiornare in antichi casali restaurati, assaporare la tradizionale
cucina Lucchese, rilassarsi all'ombra di uliveti secolari e visitare il
frantoio aziendale per la produzione dell'olio extra vergine di oliva
Gli Stefanini
sono noti grandi produttori di Olio Extravergine di Oliva, ma anche validi
operatori turistici e dell’enogastronomia.
Al Ristorante
scelti deliziosi piatti della tradizione lucchese, mi sono lamentato perché nella
ambiziosa carta dei vini, mi sembrano assenti pregevoli vini bianchi, che preferisco
bere quando la soglia alcoolica del bevuto è già alta.
Una cortese
signora, che dopo ho saputo essere la proprietaria, figlia di Stefanini, mi ha
spiegato che l’Osteria ho solo piatti di carne e i pochi Bianchi in carta, ci
sono, ma perché pochi, sono mischiati insieme ai Rossi.
Alla mia
osservazione che d'altronde il Bianco di Montecarlo una volta il Principe dei
Vini ha nel tempo perso terreno nei confronti dei Rossi Montecarlesi più
moderni e strutturati, la signora ha controbattuto che ultimamente molte
fattorie hanno forzato il disciplinare che impone una presenza massiccia del Trebbiano,
vitigno dei “poveri” per l’alta produzione ma il poco corpo, per realizzare dei
Bianchi di Montecarlo molto moderni e validi, riducendo al minimo del disciplinare,
30%, la presenza di Uve di Trebbiano.
A sostegno
della sue affermazioni mi ha stappato e fatto degustare due Bianchi della
fattoria di famiglia: Uno tradizionale, che pur restando nel disciplinare, è un
assemblaggio di uve pregiate fra cui il mio amato Pinot Bianco e l’altro un
Vermentino in purezza.
Devo dire due
Vini completi, giusti, piacevoli e con un prezzo in carta che mi ha stupito. La
risposta è stata: è il nostro Vino e abbiamo piacere che i nostri clienti lo
possano bere al prezzo di quanto lo pagherebbero in fattoria.
Un ottimo
pranzo, un bel bere, degno finale di una giornata in quel di Montecarlo, uno
dei paesi più suggestivi e piacevoli della Lucchesia. Due degustazioni da provare:
Fattoria di
Montechiari, con il suo Champagne, ma anche con dei Rossi stupendi,
pluripremiati nel Mondo, l’Osteria del Vecchio Olivo per un ristoro piacevole.
Francesco Colucci,
blogger
giovedì 12 dicembre 2019
Sindaco Tambellini: Salviamo il Centro Storico
Al Sindaco di
Lucca, Alessandro Tambellini
Caro Sindaco,
Nel porgere a
te e alla Giunta Comunale i tradizionali migliori auguri per queste Festività,
colgo l’occasione per alcune considerazioni politiche, visto che alla fine del
2019 giungiamo a metà del tuo mandato amministrativo.
Due anni e
mezzo fa con la Lista civica “Rinascimento sia” ti abbiamo dato pubblico, coraggioso
e disinteressato sostegno al ballottaggio, portando un piccolo ma decisivo
contributo alla tua conferma, in cui, allora, credevano in pochi.
Non sono pentito
di questa scelta: anche se, come sempre, di più e meglio si poteva fare. Molte
le cose realizzate, altre ancora da completare.
In questa
seconda parte del tuo mandato una urgenza mi sembra prioritaria e indifferibile:
Il Centro Storico e la mobilità degli Anziani, che per alcuni aspetti sono un
unico problema.
Il Centro
Storico, è un deserto al di la dei mesi turistici, desolante poi in queste
Festività, abbandonato dagli stessi lucchesi ed in particolare dai più anziani,
che non trovando parcheggi centrali o servizi di mobilità adeguati, son
costretti a non frequentarlo.
La
popolazione anziana, sempre più maggioritaria anche a Lucca, è quella che, in
buona parte, ha la capacità di spesa maggiore visto che i giovani trovano un
lavoro tardi e spesso solo provvisorio.
Agevolare la
presenza nel Centro Storico delle persone non più giovani con servizi adeguati
è indispensabile per farlo tornare vivibile a loro come a tutti, sostenendo nel
contempo anche un Commercio tradizionale in grande crisi.
Disastroso
sarebbe per Lucca non riuscire a fermare il suo degrado e l’abbandono.
Chiedo alla tua
Amministrazione, un “Progetto Centro Storico 2020”, per un suo organico e
prestigioso rilancio, che preveda anche una maggiore cura dell’arredo urbano,
sia pubblico che privato e meno posizioni dogmatiche, a partire dalla ex
Manifattura Tabacchi.
Francesco
Colucci, Riformisti Toscani
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