Ho riascoltato più
volte l’intervento al Senato di Matteo Renzi che mi ha riportato alla mia gioventù, ad alcuni epici interventi di Piero Nenni e più tardi di Bettino Craxi. Due
Leader, su cui si possono dare giudizi contrastanti, ma a quali vanno riconosciute
le splendide intuizioni politiche, l’alto senso dello Stato, il metterci sempre
la faccia in un Paese, spesso confuso fra testa e cuore, dove fino al 25 luglio
tutti erano fascisti e dal 26 tutti antifascisti.
Ho risentito riecheggiare
dopo tanti anni in Senato un intervento di alta politica, come quelli della
prima repubblica, in cui si dicevano le cose più dure e pregnanti con raffinatezza,
grande educazione, senza urla e minacce.
Ho udito annichilire
un incapace quaquaraquà ricordando le sue invettive giustizialiste, moderno
Giano, una faccia per dire “…se c'è un
sospetto, anche chi è pulito deve dimettersi…” e l’altra per autoassolversi non da sospetti
ma da accuse circostanziate, senza sentire il bisogno di dimettersi.
Ho udito apprezzare e
condividere la massima parte della Mozione di Emma Bonino e considerare valide
alcune accuse della Mozione del Centro-destra, ma di non poterle votare perché in
questa drammatica situazione non è possibile provocare una crisi di Governo al
buio, come evocato da PD e Grillini. Emerge chiaro che Italia Viva avrebbe
votato la Mozione Bonino ma non al prezzo di un danno a milioni di Italiani che
stanno vivendo momenti drammatici:
Ho udito porre in
maniera chiara il Presidente del Consiglio di fronte alle sue responsabilità
Istituzionali e politiche nel momento in cui annuncia le dimissioni del Governo
se Bonafede dovesse venire sfiduciato con i voti di un Partito di Maggioranza.
Ponendo l’interesse del singolo “amico” avanti a quella dell’Italia.
Ho udito affermare che
la Ragione di Stato e dell’interesse dell’Italia vanno avanti alle facili vendette personali e
politiche verso i Cinque Stelle, una accozzaglia di mestatori nascosti dietro
la bandiera della falsa purezza.
Ho udito porre l’agenda
delle cose urgenti da fare per non far morire l’Italia della Pandemia
Economica, rimandando a queste scelte essenziali la vita del Governo.
Tutti gli obiettivi ricercati
da un Leader avveduto come Matteo Renzi sono stati raggiunti: Aver dimostrato
che Italia Viva è un partito responsabile che antepone l’interesse del Paese
alle facili vendette, che i Grillini sono inaffidabili e che Bonafede d’ora in
avanti avrà difficoltà a guardarsi nello specchio ed infine che il ruolo di
Italia Viva è determinante e indispensabile per la vita questo Governo che
dovrà sempre più essere attento alle impostazioni di sviluppo e di rilancio del
Paese, seguendo sempre più uno con le idee chiare: Matteo Renzi.
Francesco Colucci,
Riformisti a sostegno di Italia Viva