domenica 5 luglio 2020

Giustizia malata, Politica pavida: Riforme e Verità


Da anni i più attenti Costituzionalisti e molti altri con loro, parlavano di una Giustizia malata, non solo per la lunghezza dei processi, la disorganizzazione dei Tribunali, ma anche perché una parte della Magistratura, soprattutto inquirente, dedicava la sua azione prevalentemente alla ricerca del potere politico in violazione della divisione dei Poteri prevista dalla Costituzione.
Da tangentopoli si è visto un ruolo sempre più “politico” di alcune Procure, di certe inchieste, di alcune incriminazioni tese ad abbattere ogni Leader politico che riscuotesse consenso fra il popolo Italiano, per delegittimare tutta la Politica.
I Giustizialisti di mestiere, anche per interessi personali, hanno sempre messo alla gogna chi diceva queste verità, tacciandoli di lesa maestà alla Giustizia.
Con le intercettazioni del caso Palamara e quelle relative ad uno dei tanti processi Berlusconi, siamo passati dalle supposizioni alle prove provate di una Giustizia gestita da una parte “malata” della Magistratura, che si è valsa in tutti questi anni della complicità di alcuni giornalisti ingaggiati per creare l’acqua di vegetazione alla cultura giustizialista, per esaltare la carriera di alcuni Magistrati.
Di questo disegno sono stati complici i Grillini, ma anche alcuni esponenti politici del PD, tesi spregevolmente a lucrare sulla “defenestrazione” degli avversari politici, per mano Giudiziaria e a fomentare l’odio verso la politica e i leader avversari.
La Politica, quella vera, non può tirarsi indietro dalle responsabilità e dai suoi doveri.
La riforma del CSM, l’organo di autogoverno della Magistratura, gestito da pochi capi di correnti “politicizzate”, dalla prevalenza di magistrati inquirenti, dal “do ut des” da Suk arabo, dall’immunità di gregge, deve essere realizzata in tempi brevi.
Occorre mettere mano alla separazione delle Carriere, al divieto di rientro immediato nella carriera attiva di Magistrato ha chi ha svolto impegno politico e di governo, alla abitudine di consulenze pagate interne ed esterne al Ministero della Giustizia.  
Prioritario anche andare a rileggere questi ultimi 30 anni di attività della Magistratura con una Commissione Parlamentare di Inchiesta su queste deviazioni Costituzionali di cui i casi Palamara e Berlusconi, sembrano essere solo la punta di un iceberg.
Personalmente condivido, firmerò e rilancerò anche l’appello popolare per la nomina di Silvio Berlusconi a Senatore a vita quale ristoro per la violenta e  immotivata espulsione dal Parlamento Italiano: uno degli atti più vili e antidemocratici compiuti in questa nostra democrazia, in nome di un becero giustizialismo e dell’odio di parte.

Francesco Colucci, Riformisti Toscani per Italia Viva.