Da anni i più attenti Costituzionalisti
e molti altri con loro, parlavano di una Giustizia malata, non solo per la
lunghezza dei processi, la disorganizzazione dei Tribunali, ma anche perché una
parte della Magistratura, soprattutto inquirente, dedicava la sua azione prevalentemente
alla ricerca del potere politico in violazione della divisione dei Poteri
prevista dalla Costituzione.
Da tangentopoli si è visto un ruolo
sempre più “politico” di alcune Procure, di certe inchieste, di alcune
incriminazioni tese ad abbattere ogni Leader politico che riscuotesse consenso
fra il popolo Italiano, per delegittimare tutta la Politica.
I Giustizialisti di mestiere, anche
per interessi personali, hanno sempre messo alla gogna chi diceva queste
verità, tacciandoli di lesa maestà alla Giustizia.
Con le intercettazioni del caso
Palamara e quelle relative ad uno dei tanti processi Berlusconi, siamo passati
dalle supposizioni alle prove provate di una Giustizia gestita da una parte
“malata” della Magistratura, che si è valsa in tutti questi anni della
complicità di alcuni giornalisti ingaggiati per creare l’acqua di vegetazione
alla cultura giustizialista, per esaltare la carriera di alcuni Magistrati.
Di questo disegno sono stati complici
i Grillini, ma anche alcuni esponenti politici del PD, tesi spregevolmente a
lucrare sulla “defenestrazione” degli avversari politici, per mano Giudiziaria
e a fomentare l’odio verso la politica e i leader avversari.
La Politica, quella vera, non può
tirarsi indietro dalle responsabilità e dai suoi doveri.
La riforma del CSM, l’organo di
autogoverno della Magistratura, gestito da pochi capi di correnti
“politicizzate”, dalla prevalenza di magistrati inquirenti, dal “do ut des” da
Suk arabo, dall’immunità di gregge, deve essere realizzata in tempi brevi.
Occorre mettere mano alla separazione
delle Carriere, al divieto di rientro immediato nella carriera attiva di Magistrato
ha chi ha svolto impegno politico e di governo, alla abitudine di consulenze
pagate interne ed esterne al Ministero della Giustizia.
Prioritario anche andare a rileggere
questi ultimi 30 anni di attività della Magistratura con una Commissione Parlamentare
di Inchiesta su queste deviazioni Costituzionali di cui i casi Palamara e
Berlusconi, sembrano essere solo la punta di un iceberg.
Personalmente condivido, firmerò e
rilancerò anche l’appello popolare per la nomina di Silvio Berlusconi a
Senatore a vita quale ristoro per la violenta e
immotivata espulsione dal Parlamento Italiano: uno degli atti più vili e
antidemocratici compiuti in questa nostra democrazia, in nome di un becero
giustizialismo e dell’odio di parte.
Francesco Colucci, Riformisti Toscani
per Italia Viva.