giovedì 12 novembre 2020

Berlusconi: Il ruggito del vecchio leone.

 E’ doveroso riconoscere a Silvio Berlusconi, doti di genialità nell’Impresa e nella Politica, condita con debolezze umane che gli hanno impedito, fino ad oggi, di essere considerato un valido Statista, un vero uomo di Governo, quale è sempre stato.

Lungamente tartassato da una Magistratura militante catto-comunista come ogni politico che voglia perseguire in Italia, un progetto politico Riformista teso erodere nel Paese, il potere politico di una sinistra dogmatica e giustizialista, è caduto più volte e sempre si è rialzato, come un vero politico di razza.

Nella attuale situazione di grande difficoltà sociale ed economica, Berlusconi, con le dichiarazioni di questi giorni, ha preso una posizione di grande valore politico aprendo una nuova via, per una Italia stretta nella morsa fra un PD grillizzato e una destra facinorosa, populista e antieuropea.

E’ stato un atto di grande coraggio, nel momento di grande ambascia per il Paese, di liberarsi dall’abbraccio pseudo vincente della destra populista unita, per riconoscere le difficoltà di chi Governa oggi, invitando tutti a stringersi attorno alle Istituzioni democratiche, lasciando al dopo pandemia, le polemiche politiche.

Propugnando un’unità di intenti per uscire da questa crisi drammatica, sanitaria ed economica, dando una sua disponibilità a dare una mano, a rilanciare l’alleanza europea, schierandosi a favore del MES.

Con questa mossa di alta politica, Berlusconi, ha dato sponda a chi nella Lega vuole tornare ad essere forza responsabile e di governo, sbarazzandosi di Salvini e della sua politica fallimentare, contro l’Europa e a favore di populismo Trumpiano e della destra di Le Penn e di Orban.

Ha allargato la base riformista del Governo, ponendo nuovi paletti contro la deriva grillina e il revanscismo post-comunista del PD.

Si dirà che lo ha fatto per porre la sua candidatura a Presidente della Repubblica o più prosaicamente per aiutare, more solito, il suo gruppo economico in difficoltà, ma in Politica, quella vera, si giudicano i fatti e non le intenzioni.

E i fatti dicono, che Berlusconi ha fatto saltare il tavolo del centro-destra unito dietro Salvini e la Meloni, relegando quest’ultima al ruolo che è il suo: una destra europea vera e nostalgica, cercando di tornare ad essere punto di riferimento della Lega, quella vera dei ceti produttivi del Nord-Est che vuole e crede nell’Europa.

Adesso sta a Matteo Renzi, che ci auguriamo abbia metabolizzato l’errore fatto con l’abiura del Patto del Nazzareno, saper dimostrare di poter essere l’erede vero del Riformismo Europeo, inventandosi una sponda politica capace di far rendere al massimo questa chance che Berlusconi ha dato a chi crede che possa esistere un forte centro politico in Italia, Liberale e Riformista.

Francesco Colucci, Blogger in Lucca



 

lunedì 2 novembre 2020

A Sorbano, ad onorare i miei defunti.

Vado da sempre alla benedizione dei defunti al piccolo cimitero di Sorbano del Vescovo, dove sono sepolti Mamma e Babbo.

Quest’anno il 1°novembre cadeva di domenica e c’era anche la Santa Messa nella Chiesetta, in antico possesso esclusivo del Vescovo di Lucca.

Non vado quasi mai alla Messa, un paio di volte l’anno, ma il 1° novembre è anche il giorno in cui è morto mio padre Luigi e ho deciso di andare… ho fatto bene, è stata una grande cosa che mi ha colpito.

Eravamo quattro gatti, vestiti, come me, in abiti di tutti i giorni, in una Chiesa disadorna, ma accogliente, un nugolo di bambini e ragazzi che partecipavano cantando in un Coro improvvisato, con Tamburi, Tamburelli, Chitarre, ma anche con ragazzo che suonava il piccolo Organo della Chiesa. 

A dirigerli una giovane ragazza, visibilmente incinta, con delle scintillanti scarpe dorate che irradiavano calore tutto intorno.

Un prete grande e grosso che ispirava fiducia e simpatia, somigliante a Sean Connery, nel film “The Untouchables”, ha gestito la sacra funzione con dignità e umiltà, spiegando il Vangelo con amore e semplicità, sempre sorridente, sempre spontaneo.

Il giovanissimo Coro, entusiasticamente sgangherato ma seriamente impegnato a far festa ai Santi, riusciva a far partecipare e cantare tutta la Chiesa, me compreso, mai successo.

Don Fabio, così mi sembra si appellasse il Parroco, mai visto prima, ha portato avanti la funzione con garbo e semplicità, per un tempo così lungo che se non ci fosse stata questa atmosfera così incantata, bucolica, sarei fuggito certamente prima della fine.

Sono certo che se Papa Francesco fosse capitato avrebbe trovato la sua Chiesa, che trova difficoltosa a edificare altrove e forse avrebbe detto al suo Vescovo, di venire a visitare quella Chiesa che è da sempre la sua. Sempre chi si amino le tradizioni antiche….

A fine Messa ho ascoltato con curiosità tutte le indicazioni logistiche discusse con i fedeli sui prossimi programmi religiosi della loro comunità.

“Domani il Rosario si recita a casa di Adelina, giovedì in corte X”.

Al termine, con semplicità, ci siamo recati per la Benedizione, al piccolo cimitero a fianco, che il Comune farebbe bene ad ampliare visto che è ormai completo anche nell’orrenda fila di forni edificati anni fa.

Qui ho visto una cosa meravigliosa. Il Prete, sotto un leggera pioggerella, dopo la Benedizione di rito, è passato, con l’aspersorio, a spargere l’acqua benedetta su ogni tomba, una ad una, con calma, partecipazione e amore.

Sono rimasto colpito, appoggiato alla tomba dei miei genitori, dove vi è posto anche per me, che previdente ho già acquistato, per non dare incombenze e fastidi alle mie figlie, quando sarà l’ora, non certo lontana.

Francesco Colucci, Blogger in Lucca