Mi lascia veramente basito il fatto che di fronte che circa il 40% della popolazione italiana sotto attacco di una crisi economica devastante dovuta alla Pandemia, perché non garantita, la sinistra e anche alcuni di noi si indignano perché loro proteste, non sono politicamente corrette.
Chi ha perso il lavoro, chi ha visto fallire le proprie
attività, chi è precipitato nelle nuove povertà, può protestare, ma lo deve
fare con discrezione, senza urtare la sensibilità degli altri, quelli
comodamente protetti dallo stipendio fisso.
Durante le proteste studentesche ed operaie del 68, davanti
all’indignazione delle caste di allora che si indignavano, come oggi, per i
metodi di lotta “inaccettabili” cantavamo una canzone scritta di Pietrangeli
qualche anno prima, “Contessa” che fra l’altro trattava proprio
dell’indignazione dei ben pensanti nelle prime strofe:
Che roba contessa all'industria di Aldo,
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti,
volevano avere i salari aumentati,
dicevano pensi, di essere sfruttati.
E quando è arrivata la polizia
quei quattro straccioni han gridato più forte,
di sangue han sporcato i cortili e le porte,
chissà quanto tempo ci vorrà per pulire.
Moltissime attività private, private che producevano reddito
e quote di PIL, sono sull’orlo del fallimento.
Già oggi quasi un milione di persone, hanno perso il lavoro,
per le conseguenze della Pandemia, e molti di più sono attesi alla fine del
blocco dei licenziamenti.
Oltre due milioni di nuovi poveri in più dei molti milioni
già presenti
File interminabili alle mense della Caritas, ampia riduzione di reddito per moltissime famiglie del ceto medio.
Oltre a chi vive con
angoscia le chiusure, la mancanza di libertà e di socialità.
Finiti i ristori dell’emergenza, ci si prospetta la più grave
crisi economica del dopoguerra.
La sinistra, ormai difensore solo di impiegati pubblici, si scaglia contro chi protesta, per avere il diritto costituzionale
di lavorare, di non morire di fame, levandosi le mascherine ad una
manifestazione di protesta in all’aperto.
Il messaggio che la sinistra manda a intere categorie
devastate dalla Pandemia: Protestate compostamente: Non turbate i bravi
percettori di reddito fisso.
Penso che la sinistra prenderà nelle prossime elezioni una
tale batosta elettorale che gli vorranno dieci anni a riprendersi, ammesso che
gli riesca.
L’unica cosa che consola è che Matteo ha l’idea chiare anche
su queste cose e sta traghettando IV, lontano dai falsi e superati dogmi della
sinistra sinistra.
Sui grandi temi economici, sulle riaperture, sulle priorità
nelle scelte, nel Governo si fronteggiano sempre più due schieramenti, il
novello fronte popolare PD, Leu,5Stelle e dall’altra parte IV, FI, Lega,
Azione, +Europa.
Queste cose sono scritte con chiarezza e continuità sui
giornali, nelle dichiarazioni pubbliche, non dobbiamo fare le tre scimmiette:
non vedo, non sento, non parlo.
Ignorare che il nostro pascolo elettorale, assieme agli altri
partiti di centro, NON è e NON sarà il pubblico impiego ma saranno le categorie
produttive, i commercianti, artigiani, imprenditori del turismo, dei servizi,
del mondo agricolo.
Tutte le Partite IVA, dagli avvocati, ai commercialisti, ai
servizi sanitari, pubblici e privati, a chiunque lavora non protetto, dallo
Stato.
A loro dobbiamo pensare: a chi produce reddito e lavoro e
rischia sulla sua pelle.
Italia Viva, localmente deve porre la testa su cosa fare per
divenire sempre più punto di riferimento, di sostegno, delle categorie NON
garantite.
Come si possa dare a loro prospettive di ripresa del lavoro e
del reddito.
Questa è la sfida che dobbiamo vincere e che possiamo
vincere, se ci attrezziamo, nei programmi e soprattutto nella testa, a
interloquire con le categorie del privato e del mondo produttivo, cercando di
intercettare prima le loro proteste e poi le loro esigenze, le loro prospettive
di crescita.
Dall’altra parte, da quelle degli iper protetti, non ci pochi sono spazi per noi, occupati dall’assistenzialismo dei Cinque Stelle e lo statalismo di buona parte dei PD.
Francesco Colucci, Riformista
PS. Sapete perché la manifestazione del 25 aprile ha fatto
tanto scandalo? Perché c’erano centinaia e forse migliaia di persone.
Ricordo che anche l’anno passato ci fu la stessa manifestazione a Lucca, con gli stessi organizzatori e protagonisti, nessuno protesto, nessuno se ne accorse, perché c’erano 18 persone in piazza.
Dopo un
anno, migliaia. Riflettiamo.
Francesco Colucci, Riformisti