Come detto nel precedente Post, girovagavo l'altro giorno per le colline sinuose del Morianese, alla riscoperta di Pievi e di Castelli degli anni che furono.
La terra di Moriano è terra molto antica: si
ritiene che il nome provenga da un colono dell’antica Roma, di nome Murrius,
che deteneva e coltivava questo ampio territorio, già abitato molto prima da Liguri e Etruschi.
Con il passare dei Secoli, molti sono i
paesi sorti di questa terra, rigogliosa e ricca, a cavallo del corso del Serchio:
Sesto, Santo Stefano, San Cassiano, San Lorenzo, San Michele, San Quirico, San
Concordio, Aquilea, Gugliano, Mastiamo e Mammoli, su questa sponda destra del
fiume; San Gemignano e Saltocchio su quella di sinistra.
Il Ponte che nei secoli ha unito le due
rive del Serchio, il Ponte a Moriano, da il nome al capoluogo della zona.
Paesi antichi di nascita, si pensi a Sesto
di Moriano, che indicava con “ad sestum lapidem” la stele che ricordava di
essere al Sesto Miglio sulla via Clodia Secunda.
La Via Clodia Secunda o Clodia Nova era una strada Romana, potenziata,
nei Medio Evo, nel periodo della Lucca
Longobarda.
Il Console romano, M. Claudio Marcello, nel 183 A. C. curò la realizzazione di questa via Consolare Clodia Secunda, che partendo da Lucca, risaliva la media e alta valle del Serchio, fino a Piazza, da dove proseguiva verso Nord e verso Luni.
Dalla toponomastica attuale, è possibile riconoscere con certezza, solo il primo tratto della via Clodia nova, che partendo dalla porta settentrionale di Lucca, proseguiva in direzione di: Sesto di Moriano, Valdottavo e Diecimo, località che devono il nome, alle pietre miliari, poste lungo la strada per segnalare la loro distanza da Lucca, “sextum, octavum, decimun lapidem”.
Molte le stazioni di posta e di sosta sorte nei secoli su questa strada di grande comunicazione nel passato.
Una è PIO, dove mi sono fermato a farmi un "chiodino" è in questo tratto di strada, a San Quirico di Moriano, uno dei primi paesi sull’antica via Clodia Secunda, a tre miglia da Lucca e tre da Sesto di Moriano
La tradizione e la
leggenda dicono che in questo luogo sia esistita da sempre una locanda per rifocillare
e far dormire i pellegrini che risalivano la Valle del Serchio.
Molte le Chiese, Le Pievi, i Castelli che
fanno parte di questo meravigliosamente verde paesaggio collinare, dominato nel
Medio Evo dal Castello di S.Stefano di Moriano, a presidio del ponte sul
Serchio, di cui rimangono possenti muri, sede dello venerato Vescovo Ansano,
che tanta parte ebbe nella storia del basso medioevo lucchese. Erano i tempi
della famosa Contessa Matilde di Toscana.
Di questo Castello, così importante nel medioevo ed ora completamente dimenticato, riparlerò nelle prossime settimane, quando riprenderò il mio girovagare per queste terre antiche.....la cui bellezze di riempiono gli occhi e il cuore....
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