giovedì 6 aprile 2023

Il Vangelo secondo Matteo.

La svolta di Matteo Renzi: un passo indietro dalla Politica ma raddoppio nell’impegno per il Riformismo Liberale, deve far riflettere tutti.

Sono mesi che tutti dicono che il nuovo Partito Liberaldemocratico non deve essere la somma dei due vecchi, Azione e Italia Viva.

Poi a Roma si tratta nei tavoli riservati, nelle regioni e nelle province, continuano i dispetti, le ripicche i do ut des, fra i pretoriani dei due partiti.

Devo dire che Matteo riesce sempre a stupire, non solo me: ogni sua improvvisa svolta politica spalanca orizzonti e stupisce per la rapidità e la chiarezza del messaggio che lancia.

L’aver accettato di dirigere un giornale la cui testata e la sua storia chiama con forza il Riformismo, ci indica ancora una volta la strada che dobbiamo percorrere per far crescere e organizzare il riformismo democratico contro gli opposti populismi.

Dobbiamo prima far crescere la voglia di Riformismo, la cultura liberaldemocratica, la consapevolezza che con due schieramenti bloccati a destra e sinistra da vuote parole d’ordine, annosi tabù e totem a cui continuare a inchinarsi sulla pelle del paese, non porta da nessuna parte.

Ampliare, allargare, far crescere prima culturalmente e solo poi organizzativamente un nuovo pensiero riformista e liberale è il compito che Carlo e Matteo si sono dati.

Il colpo d’ala di Renzi ha risolto uno dei grandi dubbi che avevamo sulla coesistenza di due personalità e intelligenze così forti nello stesso ruolo di leader.

A uno la crescita culturale dell’idea Riformista all’altro la costruzione e la gestione del nuovo Partito.

Ora sono i quadri intermedi dei due partiti che devono aggiornarsi al nuovo Vangelo di Matteo, capire che, con i votanti ormai cronici sotto il 50% nelle elezioni regionali e locali, non c’è trippa per gatti, fra le percentuali storiche della destra-destra e della sinistra-sinistra.

Occorre guardare alla società civile che non vota più perché lo ritiene inutile o non significativo.  Occorre guardare fuori dai recinti dei partiti, del déjà-vu

I vecchi partiti novecenteschi non esistono più da decenni, rifarli è impossibile, solo idee nuove e non rituali possono risolvere il problema di una società civile che non riconosce più nei partiti il tramite con le Istituzioni.

Il Rinascimento socialista di Mitterand e quello recente di Macron sono nati da grandi idee e piccoli gruppi organizzati: solo dopo il successo culturale ed elettorale quelle idee sono diventate un grande partito.

Credo che Matteo ci voglia indicare questa strada.

A Lucca, nel nostro piccolo, in pochi, abbiamo messo su un Blog pensatoio-culturale: Think Tank Reformists per discutere di tutto, soprattutto per cercare di liberare energie culturali oppresse da manierismi e ipocrisie storiche.

Iniziamo venerdì 21 cercando di discutere a 360° del 25 aprile e della necessità di una sua storicizzazione. Vi aspettiamo.

Il Programma è pubblicato sul Blog di Think Tank Reformists: https://riformistitoscani.blogspot.com/

Francesco Colucci, per TTR