mercoledì 15 luglio 2015

La Grande Germania, corsi e ricorsi.....

Dopo la vicenda della Grecia, credo che tutti noi cittadini di paesi della cosiddetta Europa Unita ci dovremmo porre delle domande:
Questa Europa è una unione volontaria di Stati sovrani o una gabbia che ha come solo domatore la Germania e come porta sgabelli la Francia?
L'On.le Prodi in un intervista di oggi ritiene non esistere più una Europa dei Popoli  ma solo una Europa tedesco-centrica guidata da una Germania che fa solo i suoi esclusivi interessi di Stato.
La Storia ci insegna che negli ultimi 200 anni la Germania ha provato più volte a svolgere un ruolo egemone sull'Europa, con arroganza e durezza, spesso con la forza dell'esercito e quasi sempre è stata sconfitta, però a prezzo di grandi rovine, miseria e lutti dei popoli.
Le Guerre in Europa sono passate di moda, grazie a Dio, ma adesso la Germania ci riprova con la forza della sue Banche.
La Germania cerca come sempre di influire sulla guida politica ed economica degli altri Stati Europei, utilizzando la propria attrattiva per sottomettere e sfruttare le altrui economie per farne degli Stati satelliti. Come faceva la Russia, con le repubbliche socialiste, guidate da governi imposti, dietro la cortina di Ferro.
Troppe le similitudini con un passato prossimo disastroso: la Grande Germania dell'Unificazione, la protezione delle piccole repubbliche di lingua e storia tedesca, del Baltico, l'attrazione degli Stati con forti minoranza tedesche, dalla Cechia alla Polonia, ansiosi di protezione come gli altri Stati dell'est, da poco tornati alla democrazia, perchè preoccupati del risorto espansionismo Russo, assomiglia, con le dovute proporzioni, all'espansionismo della Germania degli anni 30, dove al posto dei cannoni, si schierano le Banche tedesche. Ma il fine sembra proprio lo stesso: Guida ed egemonia dell'Europa.
Come allora il pavido Neville Chamberlain, rinculava ad ogni nuova pretesa tedesca, così gli Stati dell'Europa del Sud, tacciono e rinculano per non scontrarsi con i tedeschi.
La politica che la Germania impone alla Europa, fa crescere l'economia tedesca e  impoverisce gli altri Stati ed allora, per il loro salvataggio, si impongono cambi dei governi, liberamente eletti, per nominare tecnocrati al servizio delle banche tedesche. Questo è stato in Italia, Mario Monti, con danni enormi per occupazione e sviluppo, ma hanno subito interventi forti anche Portogallo, Cipro, Eire e ora la Grecia. E le crisi industriali di questi paesi, le privatizzazioni imposte, favoriscono spudoratamente industrie e banche tedesche.
La figura di bambino fuori dalla porta di servizio che ha fatto il nostro Presidente Renzi, non ci assicura per il nostro futuro perchè i prossimi obiettivi saremo noi e la Spagna, paesi riottosi alle fredde regole teutoniche e con dimensioni economiche che possono dar noia all'egemonia economica tedesca.
Renzi, in questa occasione è stato un novello Charberlain, preoccupato soprattutto di non irritare la Germania, ma questo tipo di atteggiamento non ha mai pagato per fronteggiare l'espansionismo tedesco, come la Storia ci insegna. Occorrono dei Winston non dei Neville.



 

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