martedì 29 dicembre 2015

Come e perchè un Progetto "Lucca: una Capitale".

Scheda n.1: "Lucca, una Capitale", come e perché.
Innanzi tutto il nome: l'ho mutato da una serie di articoli di Marco Innocenti, su Lo Schermo, anche se in parte l'ho modificato, per non fare confusione.
Mi è piaciuto perché ben sintetizza il concetto che sta alla base di questo mio tentativo di Progetto: risollevare Lucca dal baratro in cui l'ha condotta in quattro anni il Sindaco Tambellini, riscoprendo quelle virtù e quelle bellezze che Lucca ha respirato negli oltre sei secoli in cui è stata Capitale sia pure di un microscopico territorio: Città Stato prima, poi Ducato, Repubblica oligarchica, infine Ducato illuminato.
Lucca sotto la gestione Tambellini è passata dal 48° posto in Italia al 102° su 110 Comuni, arretrando di 41 posizioni in due anni, secondo l'ultima indagine nazionale di Italia Oggi.
Lucca come piccola Capitale ha generato nei secoli: cultura, produzioni, commerci, ricchezze, organizzazione civile, monumenti e vita sociale di grande valore, in rapporto ai tempi.
Quando Lucca era Capitale di uno dei Regni più fecondi dei Longobardi, a Firenze vivevano nelle palafitte, sull'Arno. Se Castruccio Castracani non fosse morto improvvisamente di polmonite a Pistoia, dopo aver distrutto, per la seconda volta in pochi anni, gli eserciti fiorentini, Firenze sarebbe stata assoggettata a Lucca e tutta la storia italiana sarebbe cambiata.
Non voglio rinvigorire lo spirito anti-fiorentino che ha sempre contraddistinto la vita di Lucca Capitale, ma basta pensare che le nostre meravigliose Mura rinascimentali, nascono con tre porte, mancando la porta verso Firenze, perché quello era il nemico storico, da cui guardarsi.
Il Progetto "Lucca: una Capitale", è il mio modesto tentativo di mettere per scritto, mettendoci la faccia, alcune idee programmatiche da far discutere e approfondire su quella che dovrà essere un visione di lungo periodo per lo sviluppo di un Comune, più attivo, più rivolto ai bisogni dei cittadini, più volto a incoraggiare e sostenere politiche di espansione per dare maggiori prospettive di lavoro, di ricchezze, di vita collettiva.
Un disegno futuribile che nasca da un Progetto discusso e condiviso per una nuova maggioranza che governi Lucca alla prossima tornata elettorale.
La prossima scheda che uscirà fra una decina di giorni, tratterà come previsto dalla scaletta già pubblicata, di:
"Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune"
Alcune idee sono "rivoluzionarie"....ne vedremo delle belle.....

francesco colucci x riformisti italiani



mercoledì 16 dicembre 2015

Un Progetto per "Lucca: una Capitale"

Alcuni mi dicono che critico sempre l'insulsa Giunta Tambellini, ma non propongo mai nulla.
Non è così, ma ho pensato che forse sarebbe opportuno, cancellando, ogni timore di strafare, di proporre un Progetto organico per Lucca, anzi per "Lucca: una Capitale".
La politica di questa infelice seconda repubblica è tutta improntata alla scelta dell' uomo, "del condottiero", a cui affidarsi: nessuno propone e discute più di programmi, di scelte fondamentali.
Pochi ormai si dilettano a pensare, proporre, lanciare progetti, voli pindarici per un trionfo della fantasia e del volare alto, su cui confrontarsi, discutere anche accanitamente, perché amministrare un Comune, con una politica del fare, non può prescindere da idee scritte, discusse, di un Progetto futuribile, ma concreto.
Presenterò allora il mio Progetto per "Lucca: una Capitale", in più puntate o più schede, una ogni dieci giorni circa, per provocare tutti e costringerli ad una discussione o almeno spero.
Non sarà un Progetto lungo e palloso, sole le mie idee prioritarie per "affrescare Lucca: una Capitale".
Ognuno potrà criticare, correggere, integrare, collaborare a migliorare, se vuole.
Pubblicherò le schede sui miei Blog e sui Siti di FB e Twitter e sulla mia news letter.
Valuterò poi le critiche e le collaborazioni, assemblerò le singole schede per una proposta finale da presentare a tutti i cittadini che ne siano interessati, sperando che possa contribuire anche ad aiutare un desaparecido centro-destra, per ora solo impegnato a costituire comitati fantasmi o inventarsi candidature a Sindaco, senza affrontare il nocciolo del problema: Quale futuro vogliamo per Lucca?
Alcuni penseranno a un mio stolto velleitario atto di superbia o a recondite aspirazioni elettorali: sbagliato!! Nulla di tutto questo, è solo un umilissimo tentativo di portare le forze vive della città, che ci sono, ma sepolte nella polvere dell'oblio, allo scoperto, per discutere e confrontarsi.
Per far questo sarò provocatorio e iconoclasta: per scuotere una città soffocata dal conformismo paludoso della sconfortante Giunta Tambellini.
Queste i titoli delle schede che, nel tempo, presenterò:

  1. Come e Perché "Lucca: una Capitale"
  2. Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune
  3. La riqualificazione dei paesi, delle frazioni e dei quartieri: esigenza primaria
  4. Lavoro e occupazione: impegno, fantasia e innovazione, per creare opportunità.
  5. Sicurezza, accattoni, clandestini, nomadi: leviamo la testa da sotto la sabbia
  6. Una politica dirompente per l'Ambiente e il Territorio
  7. Cultura: uscire dal "Club dei pochi" per aprire la città e stimolare le potenzialità presenti.
  8. Commercio e Turismo: fattori primari di sviluppo per la città
  9. Artigianato e P.M.I.: salvaguardare l'esistente ed incentivare nuove opportunità
  10. Mobilità e Viabilità: basta con i tatticismi del passato, ora nuove scelte coraggiose.
  11. L'associazionismo: torni ad essere motore di sviluppo economico e sociale.
  12. Il Sociale: una rivoluzione di scelte e metodi.
francesco colucci

PS: La prima scheda, di "Lucca Capitale" sarà pubblicata fra Natale e Capodanno, poi as eguire tutte le altre undici, una ogni 10 giorni circa.



lunedì 14 dicembre 2015

AUGURI...!!!!



Auguro a tutti, amici e non, di trascorrere un Buon Natale
e vivere un 2016, raggiante di felicità
 
Alcuni personaggi per un Presepe, del Museo della Figurina di gesso e
dell'immigrazione di Coreglia, un Museo da vedere, che testimonia
l'inventiva, l'arte e il lavoro delle nostre genti, anche in terra straniera.
 
francesco colucci



 

sabato 12 dicembre 2015

E' morto Guelfo, un grande uomo...

Guelfo Marcucci ha sempre avuto nel cuore le sue terre d'origine e le popolazioni delle  sue valli.
Conoscevo da moltissimi anni e molto bene Guelfo, mio padre ha lavorato per lui all'inizio della sua avventura come imprenditore di successo e non guidando mio padre, l'auto, lo portavo io, giovanetto, al Ciocco che allora era solo la Casa Rossa, sei camere, una sala da pranzo con un grande camino o, più tardi, a Pisa alla Farma Biagini, da dove è partita la crescita del gruppo farmaceutico Marcucci, che ora è un colosso negli emoderivati e nel sangue. Guelfo era unico, parlava con tutti, aiutava tutti, sempre sorridente, sereno e disponibile. Quella umiltà vera che hanno i grandi uomini. Quando raccontavano che negli affari era uno sparviero, un cinico finanziere, nessuno ci credeva avendo davanti agli occhi, l'uomo mite, socievole, che era per tutti. Una volte lo portai in auto a visitare dei complessi turistici ai quali era interessato, ma era agitato perchè non avevo il telefono in auto; iniziava il tempo dei telefoni portatili, che per il loro volume venivano assemblati sulle auto. Ad ogni cabina telefonica scendeva a telefonare per lavoro, brontolando per la mia scarsa modernità, mettemmo ore ad arrivare al Forte, fermandoci a decine cabine per la via. Al ritorno ci fermammo ad un piccolo Bar, dove allora terminava l'autostrada, mi fece fermare, e guardando il muro del Bar, rivolto verso l'autostrada, mi disse, su quel muro dobbiamo fra scrivere qualcosa di Barga, lo vedrebbero tutti. Quando lo riportai al Ciocco, chiamo un dipendente e disse porti Colucci al magazzino e gli faccia montare un telefono sull'auto, se no la prossima volta è un piangere come questa. Questo è Guelfo, così lo voglio ricordare. Lui era un capo indiscusso, l'autorità era insita il lui, ma quando chiedeva una cosa, lo faceva sempre a voce bassa, chiedendo per favore, con il sorriso sulle labbra. Quando gli dicevo che avere 250 dipendenti al Ciocco era una follia economica, mi rispondeva è vero, ma come faccio, li ho assunti tutti io, uno a uno, conosco le loro famiglie. Perdiamo una persona che ha dato tutto per la sua terra, e non ne vedo altri con uguale vocazione, disinteressata. Arrivederci, Guelfo.
Alla vedova e ai figli le miei più sentite condoglianze.

francesco colucci


giovedì 10 dicembre 2015

Lucca come Praga nel 1988

Le mie ansie di fare cose diverse nella vita e le necessità del momento mi portarono, a fine degli anni 80 a Praga, alla ricerca di attività da realizzare, guidato da alcuni "compagni comunisti" che già brigavano lavorucci con il governo comunista di Husak. Sono stato molte volte a Praga fra la fine del 1988 e il 1991, anche per le feste di Natale e posso testimoniare il trapasso fra un paese con il comunismo imposto dai panzer sovietici e la democrazia dal basso, fatta di resistenza passiva, manifestazioni rischiose, movimenti di popolo. Ho visto prima una Praga natalizia, deserta, spoglia, buia e dopo un Praga scintillante, con mille luci improvvisate, gioiosa, che mascherava le ferite inferte alla città dalle truppe di occupazione, con l'entusiasmo di chi si accinge a nuova vita. Quella vigilia di Natale a Praga del 1998 mi ricorda Lucca di quest'anno: senza il calore delle mille luci natalizie di una volta, senza segni importanti dell'essere Natale.... anche la Pista di Ghiaccio si è adeguata. A Praga ci solo voluti cinquanta anni di comunismo qui a Lucca sono bastati quattro anni di Tambellini. Una città buia, sporca, ricca di accattoni e gruppi di clandestini che pur non facendo nulla, fanno temere ad anziani e donne, bande di teppistelli, che con quattro scapaccioni potrebbero essere dispersi, imperversare nelle vie del centro. Come allora a Praga  delatori di fantomatiche organizzazioni segrete, partigiani ottusi del centro storico, denunciano ogni tentativo di risvegliare la città, chiedendo i Gulag della Siberia per i trasgressori (e Tambellini esegue). La speranza che lessi allora negli occhi dei Cechi vedo oggi in quelli dei Lucchesi: alle prossime elezioni manca poco più di un anno e due Natale, poi possiamo liberarci del "catto-comunista" per eccellenza, con il voto.

francesco colucci x riformisti italiani Lucca




martedì 8 dicembre 2015

Crollano i falsi Miti dell'Europa!!!

Il clamoroso successo del Partito di Marine Le Pen ha scatenato i commentatori politici, alcuni in buona fede, altri di parte, nel tentativo di ridurre questa nuova mini rivoluzione francese, ad una reazione temporanea per gli attentatati di Parigi. Non è così perché il successo di Marine ha radici profonde, non solo in Francia ma in tutta Europa e quindi non sarà il solo.
Le cose che dice Marine sono incontrovertibili certezze nelle coscienze popolari, ma negate da una ipocrita politica tradizionale, che continua a cercare di circuire i popoli europei con dogmi a cui nessuno crede più. Vediamo queste certezze politiche  di una volta, ormai feticci risecchiti:
" Il Sogno Europeo" come l'ideale da raggiungere, facendo finta di ignorare che l'Europa oggi è una Caravanserraglio di burocrati, che legiferano solo su tutte le cazzate possibili e immaginabili, sospinte dalle lobby industriali, legate ai prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento, che stravolgono le nostre tradizioni e ritardano lo sviluppo economico, con lacci e laccioli assurdi.
"Il Buonismo dell'Accoglienza" sublime come aspirazione teorica, impraticabile nella cruda realtà, che vede pagare alle classi lavoratrici più povere e al ceto medio, prezzi ormai insopportabili in materia di lavoro, casa, socialità. Vittime di una classe elitaria Radical-Chic, che continua a propugnare insensate politiche dell'immigrazione clandestina che stanno "assassinando" la vita delle nostre popolazioni e che non potranno mai risolvere, in Europa, le condizioni disperate di Africani, Magrebini, Asiatici, che devono trovare il nostro fattivo aiuto, nei loro paesi di origine.
"La Sicurezza ricercata" particolarmente sentita dal ceto medio produttivo il più esposto a furti, rapine, aggressioni anche a sfondo sessuale, che hanno come protagonisti quasi sempre clandestini, nomadi, immigrati, con l'aggravante che se affermi queste verità, sei un bieco razzista, nazista, fascista. Lo spaccio di droga ad ogni angolo delle nostre città, l'accattonaggio aggressivo, i microfurti di biciclette e motorini, l'occupazione minacciosa di quartieri e vie da parte di gruppi di immigrati clandestini, che campano con i nostri soldi, senza nulla fare.
"Il Tradimento delle nostre Tradizioni" Il tentativo della politica europea di annacquare il senso religioso dei paesi membri, rinnegando la cristianità e i simboli di essa, in nome di falsa "integrazione" che cerca di cancellare le nostre tradizioni più radicate, facendo finta di ignorare gli abusi che vengono compiuti in nome dell'Islam anche nei paesi Europei: poligamia, negazione dei diritti della donna e violenze sulle figlie, veli integrali contro legge, infibulazione coatta, incitazione alla violenza, nelle Moschee, spesso costruite con fondi pubblici.
La classe politica europea continua a trastullarsi in vecchie politiche, inefficaci e perverse e i popoli europei hanno capito che con i vecchi partiti non si va più da nessuna parte, chiusi come sono in arcaici schemi e falsi miti. L'Europa ha bisogno di crescita economica, lavoro per i giovani, sicurezza nelle strade e nelle case, coesione sociale, tutte cose che gli attuali governi europei, gestiti dai soliti partiti non sono in grado di dare. Per questo le popolazioni hanno capito che vuole un cambiamento, radicale e iconoclasta, che risolva i veri problemi delle persone e non quelli, falsi, idealizzati da governanti de "l'ancien regime". Per questo ha vinto Marina in Francia e tanti consensi stanno ottenendo in Europa e in Italia, partiti e movimenti che affrontano in maniera completamente diversa i problemi, quelli reali, dei popoli europei.

francesco colucci x riformisti italiani Lucca  




venerdì 4 dicembre 2015

Telecamere come piovesse....!!!

La pubblicazione del mio post sulle nuove telecamere per l'isola, su diversi Blog lucchesi e non, ha provocato la reazione di alcuni, pochi, contestatori. Non argomentazioni invero, solo le solite offese gratuite anonime, come consuetudine di questi Giuda senza volto. Quanti sono stati: circa sei, su oltre 2.000 contatti che ha ricevuto il mio post, sui vari Blog. Delle argomentazioni di queste sei coraggiosi anonimi, una sola riguarda il merito delle mie osservazioni. Si afferma che, con la mia contrarietà a mettere telecamere a protezione di un divieto di transito, in una strada marginale della città, giustificavo la violazione delle leggi. Il senso vietato si chiama così perché non si può transitare. Se dovessimo proteggere da telecamere tutti i sensi vietati in città o fuori, se dovessimo mettere una telecamera ad ogni cartello di velocità o di divieto di sosta, dovremmo mettere migliaia di telecamere. La legge è uguale per tutti, i divieti di transito devono essere rispettati tutti non solo quello di via del Gonfalone. Il rispetto della segnaletica stradale compete ai Vigili Urbani in via del Gonfalone, come altrove. E i Vigili invero lo fanno, ma i talebani del centro storico non basta, vorrebbero creare un bunker inaccessibile con nidi di mitragliatrici e filo spinato. Il fatto vero è che le poche violazioni dell'Isola avvengono la sera, motivate spesso dall'assurdità di tenere giorno e notte le telecamere accese invece chiuderle a una certa ora, per agevolare i cittadini non residenti o con non possono permettersi più di un permesso, come avviene nella maggior parte dei centri storici italiani ed esteri.
Un centro storico è la vita di tutta la comunità comunale e non solo di chi vi abita. Quindi shopping, feste, eventi e manifestazioni sono da favorire e non reprimere, come in parte lo sono già ora. Così è in tutti i centri storici del mondo, dove il centro è il momento di aggregazione sociale di tutti e deve essere fruibile, con meno divieti possibile. Forse c'è nostalgia del Muro di Berlino, li invece delle telecamere avevano messo i panzer a proteggere i divieti......come da foto. Il centro storico ha meno di 14.000 residenti, Lucca più di 80.000 e in più centinaia di migliaia di visitatori ogni anno.....la città è di tutti, il centro storico è del mondo e deve essere vissuto, senza ma e senza se.......c'è tanta campagna, per quei pochi che vogliono la solitudine.
francesco colucci




mercoledì 2 dicembre 2015

Il varco "peloso" della Giunta Tambellini..!!!

Ho letto le dichiarazioni dell'assessore Marchini con cui comunica che è intenzione della Giunta Tambellini di acquistare altre quattro telecamere, in vero assai costose, per tappare i buchi che sono aperti nella difesa dell'isola pedonale. Marchini poi precisa che in urgenza ne sarà acquistata una per metterla a difesa di via del Gonfalone, dove si infrange, secondo l'assessore, il senso vietato per eludere le telecamere a difesa dell'isola pedonale. Sono rimasto interdetto. Se va difesa l'isola anche nelle strade in divieto di transito, e già questo mi sembra un eccesso poliziesco assurdo, mi sembra che l'unica priorità da difendere sia Corso Garibaldi, nel tratto finale verso l'Arcivescovato, dove con una breve violazione del divieto di transito si apre gran parte dell'isola pedonale, con possibilità di sostare nelle piazze Bernardini, San Martino, Guidiccioni, Carmine e Santa Maria Bianca e vie limitrofe. Mi sono posto allora il problema di capire il perché della priorità a proteggere il senso vietato in via del Gonfalone, da dove non si va da nessuna parte, solo in via dei Borghi, in uscita dalla città. Quale l'interesse del cittadino furbetto a rischiare due contravvenzioni: divieto di transito e ingresso nell'isola, solo per uscire dalla città?. Credo che le poche violazioni, ora in essere, siano limitate a parcheggiare contromano in via del Gonfalone, entrando nell'isola pochi metri.
Come mai l'assessore Marchini vuol dare la precedenza a questa protezione? con un apparecchiatura costosa assai, solo per evitare qualche parcheggio abusivo nell'isola, senza alcun sbocco verso i punti nevralgici del centro storico che è giusto invece proteggere?
Mi è venuta una folgorazione: vuoi vedere che nei pressi di via del Borghi ci abita il leader massimo di quel comitato, misconosciuto nei suoi organi, che si fa chiamare "Vivere il Centro Storico" che fa opera costante di lobby verso la Giunta Comunale per ottenere vantaggi per qualche residente che ha preso il centro storico di Lucca, come un suo parcheggio o un suo giardino privato, dove nessun  altro può parcheggiare, transitare, trascorrere sere d'estate all'aperto, chiacchierando?.
Non sarà certo così, mi auguro, ma spesso a pensare male......
Spero vivamente non venga fatta questa scelta, perché queste cose, ove fossero vere , non le faceva neppure la peggio DC, della Garfagnana, negli anni '50. Che si ispiri a lei, la moralità pelosa della Giunta Tambellini?

francesco colucci per Riformisti Italiani Lucca