lunedì 20 maggio 2019

Viareggio: passeggio e penso a...Giorgio.



Chi, come me, segue la politica da tanti anni e gli ultimi da spettatore, passeggiando oggi per Viareggio non può scordarsi di pochi anni fa. 
Una città allo sbando, una passeggiata irriconoscibile, ovunque sporcizia e degrado, iniziato da lontano, proseguito negli anni fino a aggiungersi al dissesto finanziario, al fallimento delle società del Comune, al blocco dei conti, all’impoverimento del patrimonio e al resto che è stato sotto gli occhi di tutti in questi anni. 
Pensai allora che ci sarebbero voluti vent’anni per riportare Viareggio agli antichi splendori, dell’auro periodo di Paolo Barsacchi. 
Poi apparve Giorgio Del Ghingaro: quando annunciò di volersi candidare a Sindaco della città versiliese, pensai fosse ammattito. 
Veniva, è vero, da dieci anni di ottima gestione del Comune di Capannori, ma che un lucchese-capannorotto potesse assurgere a primo cittadino di Viareggio, mi sembrava follia
Ha avuto ragione lui ed è stata un grande fortuna per la città.
Le sue competenze professionali, unite al coraggio delle scelte, alla visione del futuro che è essenziale in chi fa politica, ad un eccellente squadra, ha portato al miracolo versiliese. 
In pochi anni la città è rifiorita, è tornata bella e accogliente e nello stesso tempo e qui sta il miracolo, ha affrontato e risolto i nodi finanziari e strutturali del Comune, risanando le finanze pubbliche comunale e delle partecipate. 
Fare le due cose assieme: far risorgere la città e risanare i conti sembrava impresa impossibile e invece è successa e credo che tutti dovrebbero darne atto a Giorgio e non sempre accade come sarebbe giusto, solo per insensato odio di parte.
Fra un anno si vota per il Presidente della Regione, fra tre per il Sindaco di Lucca, ambedue gli enti avrebbe bisogno di una scossa, di un sussulto innovativo, programmatico e soprattutto realizzativo.
Paolo Uccello dipinse San Giorgio che uccideva il drago salvando la figlia del Re. 
La figlia è  stata salvata: Giorgio, rimontiamo a cavallo….  non ci fermiamo….

F. Colucci

  

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