domenica 14 febbraio 2010

La Scomunica ai Comunisti

Sto rileggendo Candido (riviste del 1949) di Giovannino Guareschi, e ho trovato alcune strisce satiriche sulla Scomunica Papale ai Comunisti, allora ho fatto alcuni approfondimenti, da Wikipedia e da altri siti di storia patria.

La scomunica ai comunisti è il nome con cui è conosciuto a livello popolare un decreto della Congregazione del Sant'Uffizio pubblicato il 1º luglio 1949: con esso la Chiesa cattolica prendeva esplicitamente le distanze dall' ideologia comunista. Secondo il diritto canonico, non si tratta, formalmente, di una scomunica data dalla Santa Sede di propria iniziativa, ma della dichiarazione ufficiale che i cristiani che professano, difendono e propagano la dottrina comunista si trovano ipso facto in situazione di scomunica, perché aderendo ad una filosofia materialistica e anticristiana sono diventati apostati.
Taluni ritengono che tale dichiarazione, modificata in alcune sue parti nel 1966 sotto papa Paolo VI, sia di fatto decaduta tacitamente con il Concilio Vaticano II[, sebbene non vi sia al riguardo alcuna nota ufficiale della Santa Sede.
In realtà questa ipotesi è manifestamente errata, posto che il Concilio Vaticano II nella Gaudium et spes condanna le dottrine atee e materialiste e che i canoni 20 e 21 del Codice di diritto canonico dicono chiaramente che nella Chiesa non esistono abolizioni tacite dei provvedimenti e che, nel dubbio, un atto si ritiene ancora valido.
« È stato chiesto a questa Suprema Sacra Congregazione:
  1. se sia lecito iscriversi al partito comunista o sostenerlo;
    se sia lecito stampare, divulgare o leggere libri, riviste, giornali o volantini che appoggino la dottrina o l'opera dei comunisti, o scrivere per essi;
  2.  se possano essere ammessi ai Sacramenti i cristiani che consapevolmente e liberamente hanno compiuto quanto scritto nei numeri 1 e 2;
  3.  se i cristiani che professano la dottrina comunista materialista e anticristiana, e soprattutto coloro che la difendono e la propagano, incorrano ipso facto nella scomunica riservata alla Sede Apostolica, in quanto apostati della fede cattolica.
Gli Eminentissimi e Reverendissimi Padri preposti alla tutela della fede e della morale, avuto il voto dei Consultori, nella riunione plenaria del 28 giugno 1949 risposero decretando:
  1. negativo: infatti il comunismo è materialista e anticristiano; i capi comunisti, sebbene a volte sostengano a parole di non essere contrari alla Religione, di fatto sia nella dottrina sia nelle azioni si dimostrano ostili a Dio, alla vera Religione e alla Chiesa di Cristo;
  2. negativo: è proibito dal diritto stesso (cfr. canone 1399[4] del Codice di Diritto Canonico);
  3.  negativo, secondo i normali princìpi di negare i Sacramenti a coloro che non siano ben disposti;  
Il giorno 30 dello stesso mese ed anno il Papa Pio XII, nella consueta udienza all'Assessore del Sant'Uffizio, ha approvato la decisione dei Padri e ha ordinato di promulgarla nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis. » (Decretum, 1 luglio 1949)  
In diverse parti d'Italia il decreto del Sant'Uffizio venne reso pubblico attraverso la stampa e l'affissione di manifesti, che presentavano i punti salienti della scomunica. Un esempio di questi manifesti è il seguente:
« Avviso Sacro del 1949:
Fa peccato grave e non può essere assolto
  • Chi è iscritto al Partito Comunista.
  • Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo.
  • Chi vota per esso e per i suoi candidati.
  • Chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.
  • Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del Lavoro, Federterra, Fronte della Gioventù, CGIL, UDI, API, ecc…
È scomunicato e Apostata:
  • Chi, iscritto o no al Partito Comunista, ne accetta la dottrina atea e anticristiana;
  • chi la difende e chi la diffonde. Queste sanzioni sono estese anche a quei partiti che fanno causa comune con il comunismo.
  • Chi in confessione tace tali colpe fa sacrilegio: può invece essere assolto chi sinceramente pentito rinuncia alle sue false posizioni. »
Leggere queste norme e sapere che sono ancora in vigore per i cristiani credenti fa strano, vedendo la situazione dell'oggi.

Però tutti noi dobbiamo a norme come questa, al coraggio di tanti Sacerdoti che sono stati peseguitati, se non abbiamo subito 50 anni di dittatura comunista, di persecuzioni, di cancellazione dei diritti umani, come accaduto ai popoli vicini di Cecoslavacchia, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Albania ecc., che "liberati" dall'Armata rossa, ne sono rimasti schiavi.

Ma ecco uno dei brani satirici sull'argomento ferocemente anticomunisti pubblicati da Candido nel 1949, che mi hanno spinto a ricordare:

La promulgazione della cosiddetta scomunica ha sortito l'unico risultato di potenziare il Partito Comunista. L'efficacia numerica del PCI si è in pochi giorni quadrupicata: siamo giunti ai 10 milioni di iscritti. Vescovi, Cardinali, Abato e Parroci si sono staccati dalla pseudo Chiesa passando compatti alle File del PCI. Informatori degni della massima fede assicurano che nel clero si sta progettando un referendum fra i cattolici per stabilire se il Papa possa ancora rimanere al suo posto. Invano don Pisoni cerca di confondere le idee ai cattolici: piazza del Duomo è comparsa di brandelli di attestati della Cresima e della Prima Comunione. Sono cominciati presso la Federazione Comunista i primi Battesimi Democratici: il compagno Pajetta ha battezzato settemila metalmeccanici. Durante la scorsa notte nelle sede del gruppo rionale Moscatelli è apparsa l'immagine della Madonna del Popolo. Il Cardinale Schuster è pratricamente assediato e non ardisce più presentarsi agli ex fedeli. Si prevede che persistendo nella loro deviazione ideologica, numerosi Cardinali e Vescovi saranno scomunicati dal Praesidium di Mosca. (G.G. 7.8.1949)

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