Parlare di questi problemi oggi in Italia non è facile anzi è scontato che qualsiasi ragionamento, pur pacato venga fatto, porta ad essere trattati da Razzisti, Schiavisti e Fascisti, da una setta culturale catto-comunista che ricerca la salvezza eterna dal peccato originale dell'Inquisizione, altra dottrina "redentrice" praticata a piene mani dai cattolici integralisti di allora.
Per questo, come Riformisti e laici che da sempre non facciamo mai discriminazioni in base alla razza, al censo o alla religione, vogliamo far precedere le nostre proposte su questi temi, di grande attualità, da una analisi storico-economica dei fenomeni dell'emigrazione dei popoli su questa terra.
Questo per far capire che le nostre proposte non vengono dalla "pancia" ma dalla nostra "testa" a seguito di riflessioni, che si possono condividere o meno, ma che si fondono su studi e approfondimenti, culturali, economici e sociali.
Divideremo quindi questa Scheda n.5 in due parti.
Nella parte prima la valutazione dei flussi emigratori nel Mondo, la loro profonda diversità a secondo delle epoche e delle motivazioni, che stanno determinando i gravi problemi dell'oggi.
Nella seconda parte, le proposte concrete per affrontare a Lucca i problemi della Sicurezza aumentati a dismisura in questi ultimi anni e in buona parte dovuti ad un immigrazione non controllata.
Nella storia del Mondo molti sono stati i fenomeni emigratori di interi popoli.
Lasciamo da parte quelli lontanissimi che si perdono nella notte dei tempi e anche quelli legati alla caduta dell'Impero Romano e all'istallarsi in Europa di popoli dell'est e del nord, che si sovrapposero e in grande parte si integrarono all'elemento romano.
Parliamo dei due grandi fenomeni di emigrazione più recenti, quelle legati alle grandi scoperte di nuove terre in America e Asia, alle conseguenti guerre di conquista, con una emigrazione europea che non cercò l'integrazione, economica, culturale e sociale con i Nativi, che anzi allontanò prima dalle terre più fertili e poi decimò in guerre di genocidio.
Non solo gli Indiani dell'America del Nord le cui sconfitte hanno trovato esaltazione nell'epopea del Far West, ma anche quelle meno conosciute e più brutali dell'America del Sud e delle Isole Australi.
In questi casi gli immigrati europei devastarono con ferocia le culture esistenti, con stragi di interi popoli, per imporre con la forza bruta, le tradizioni e la cultura dei paesi da cui provenivano: i Paesi della civilissima Europa.
L'altra grande emigrazione, fine ottocento metà novecento, l'ultima...anzi... la penultima, è legata alla crisi in Europa dell'economia agricola, al nascere dell'era industriale accoppiata alle grandi carestie legate a guerre e pestilenze. Grandi masse di disoccupati dei paesi poveri Europei, Irlandesi, Scozzesi, Italiani, ma anche popoli dell'est europei, si spostarono nelle Americhe e in Australia, a cercare lavoro, richiamando poi intere famiglie a seguirli.
Quali le differenze fra queste due ultime grandi emigrazioni? Ovvia la risposta:
La prima, legata alla conquista di nuovi territori appena scoperti, porta al sovrapporsi violento dei nuovi venuti alle tradizioni dei Nativi, non ricercando alcuna integrazione, ma puntando a sottomettere i popoli originari di cui disprezzano le tradizioni religiose e sociali.
La seconda è una emigrazione che si incontra con società esistenti e strutturate dei colonizzatori non dissimili dai paesi di origine. Allora negli Usa, Canada, Argentina, Australia, la cultura europea e soprattutto Inglese si era affermata e poche erano le differenze religiose, culturali, economiche e sociali fra i nuovi popoli sorti sulla distruzione dei Nativi, con i milioni di nuovi emigranti provenienti dalla vecchia Europa.
Normale anche se non certo senza problemi, è stata l'integrazione fra colonizzatori e emigrati.
Stesse tradizioni, stessi popoli, desiderio degli emigranti di sentirsi integrati.
E' noto l'ambizione degli Italiani emigrati negli Stati Uniti di sentirsi prima Americani e poi Italiani, e così anche per tutti gli altri.
Essere integrati, riconosciuti era il massimo obiettivo di ogni emigrante.
Proviamo a valutare l'odierna ultimissima grande emigrazione ora in atto: chi sono, da dove vengono, perché?
Gli emigranti dell'oggi provengono in massima parte dall'Africa e dal Medio Oriente, fuggono da guerre e carestie, cercano lavoro e sopravvivenza.
Si dirà: è la stessa emigrazione che gli europei fecero fine ottocento primi del novecento.
Le motivazioni sono le solite, diverso però è l'approccio sociale e la disponibilità a integrarsi.
La maggior parte di questi nuovi emigranti sono di religione musulmana, spesso legati alle confessioni più estremiste di questa religione, che viene interpretata da molte sette, come una religione da imporre agli altri anche con la violenza, difendendo contenuti arcaici nei rapporti sociali, da non mescolare con le tendenze moderniste e laiche delle società occidentali.
In questo le somiglianze sono maggiori con l'immigrazione cinquecentesca, nei nuovi paesi appena scoperti, che portò gli emigranti che arrivavano ad imporre la loro religione cristiana ai Nativi, con la forza e l'Inquisizione, imponendo con la violenza bruta le tradizioni culturali europee.
Purtroppo le somiglianze con l'immigrazione colonialistica non finiscono con il problema religioso, ma sono anche culturali e sociali, in maniera preoccupante.
Le tradizioni, i rapporti familiari, le usanze e l'organizzazione sociale di questi nuovi emigranti di oggi, contrastano in maniera dirompente con la nostra società e noi ci difendiamo facendo finta che non esistano: La poligamia, la sottomissione della donna all'uomo che ha diritto di vita e di morte su di lei e sui figli, la profonda diversità dei costumi, delle relazioni sociali, sta rendendo estremamente difficoltosa ogni integrazione, che tra l'altro è spesso sdegnosamente rifiutata da una buona parte di questi immigrati, perché blasfema e pericolosa. Anzi come i colonizzatori di allora questi immigrati dell'oggi, ritengono la nostra civiltà "moralmente malata" da combattere e sopraffare.
Una integrazione che non viene quasi mai cercata anzi spesso rifiutata sdegnosamente creando isole cultuali e sociali all'interno dei paesi europei, che spesso portano al massimalismo culturale e poi alla ribellione violenta e al terrorismo. I quartieri periferici musulmani di Brussels e di Parigi, divenuti famosi in questi ultimi mesi per le stragi, sono emblematici di questa situazione.
Dove sbagliamo noi europei? A nostro parere, nell'aver fatto finta che non esistesse il problema, accettando che gli immigrati mantenessero e espandessero le loro tradizioni, anche quelle che sono in contrasto con le nostre Leggi. Non quelle in contrasto con la nostra cultura e le nostre tradizioni, che non è certo giusto imporre, ma quelle contro le nostre leggi e la nostra organizzazione sociale.
Le nostre Leggi devono essere accettate e rispettate da chi vuole vivere nei nostri Paesi, senza se e senza ma.
Non è concepibile che si continui a far finta di ignorare che immigrati che vivono e lavorano in Europa, mantengano l'harem consentito dalla loro religione, con più mogli trattate da schiave e seppellite in casa, donne infibulate e sottomesse con la forza, funzioni religiose in cui predica la violenza, l'abbattimento dei nostri valori cristiani, la sopraffazione dei nostri popoli predicando le guerre sante per liberare i paesi europei degli "infedeli" e imporre la sharia islamica, come forma di organizzazione sociale e di governo.
Chi arriva da noi può non volersi integrare, ma deve rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni, non il contrario come propugnano gli utili idioti che chiedono di "cambiare" le nostre tradizioni per non "urtare" gli immigrati.
Folle e stupido. E' una bieca prostituzione culturale quella professata da questi catto-comunisti d'accatto che va dalla copertura delle opere d'arte, a togliere il crocifisso, oscurare il Presepe, voltarsi dall'altra parte verso le donne perseguitate e infibulate in Italia.
I recenti episodi di Colonia e non solo, sono campanelli di allarme che non possono essere ignorati.
Chiarite queste riflessioni, nella Parte Seconda di questa Scheda n, 5, che pubblicheremo come sempre, fra una settimana, parleremo delle proposte dei Riformisti a Lucca, per la Sicurezza: Proposte forti, dirompenti, innovative, ma in perfette linea con le leggi italiane vigenti.
francesco colucci per riformisti lucca.
Per questo, come Riformisti e laici che da sempre non facciamo mai discriminazioni in base alla razza, al censo o alla religione, vogliamo far precedere le nostre proposte su questi temi, di grande attualità, da una analisi storico-economica dei fenomeni dell'emigrazione dei popoli su questa terra.
Questo per far capire che le nostre proposte non vengono dalla "pancia" ma dalla nostra "testa" a seguito di riflessioni, che si possono condividere o meno, ma che si fondono su studi e approfondimenti, culturali, economici e sociali.
Divideremo quindi questa Scheda n.5 in due parti.
Nella parte prima la valutazione dei flussi emigratori nel Mondo, la loro profonda diversità a secondo delle epoche e delle motivazioni, che stanno determinando i gravi problemi dell'oggi.
Nella seconda parte, le proposte concrete per affrontare a Lucca i problemi della Sicurezza aumentati a dismisura in questi ultimi anni e in buona parte dovuti ad un immigrazione non controllata.
Nella storia del Mondo molti sono stati i fenomeni emigratori di interi popoli.
Lasciamo da parte quelli lontanissimi che si perdono nella notte dei tempi e anche quelli legati alla caduta dell'Impero Romano e all'istallarsi in Europa di popoli dell'est e del nord, che si sovrapposero e in grande parte si integrarono all'elemento romano.
Parliamo dei due grandi fenomeni di emigrazione più recenti, quelle legati alle grandi scoperte di nuove terre in America e Asia, alle conseguenti guerre di conquista, con una emigrazione europea che non cercò l'integrazione, economica, culturale e sociale con i Nativi, che anzi allontanò prima dalle terre più fertili e poi decimò in guerre di genocidio.
Non solo gli Indiani dell'America del Nord le cui sconfitte hanno trovato esaltazione nell'epopea del Far West, ma anche quelle meno conosciute e più brutali dell'America del Sud e delle Isole Australi.
In questi casi gli immigrati europei devastarono con ferocia le culture esistenti, con stragi di interi popoli, per imporre con la forza bruta, le tradizioni e la cultura dei paesi da cui provenivano: i Paesi della civilissima Europa.
L'altra grande emigrazione, fine ottocento metà novecento, l'ultima...anzi... la penultima, è legata alla crisi in Europa dell'economia agricola, al nascere dell'era industriale accoppiata alle grandi carestie legate a guerre e pestilenze. Grandi masse di disoccupati dei paesi poveri Europei, Irlandesi, Scozzesi, Italiani, ma anche popoli dell'est europei, si spostarono nelle Americhe e in Australia, a cercare lavoro, richiamando poi intere famiglie a seguirli.
Quali le differenze fra queste due ultime grandi emigrazioni? Ovvia la risposta:
La prima, legata alla conquista di nuovi territori appena scoperti, porta al sovrapporsi violento dei nuovi venuti alle tradizioni dei Nativi, non ricercando alcuna integrazione, ma puntando a sottomettere i popoli originari di cui disprezzano le tradizioni religiose e sociali.
La seconda è una emigrazione che si incontra con società esistenti e strutturate dei colonizzatori non dissimili dai paesi di origine. Allora negli Usa, Canada, Argentina, Australia, la cultura europea e soprattutto Inglese si era affermata e poche erano le differenze religiose, culturali, economiche e sociali fra i nuovi popoli sorti sulla distruzione dei Nativi, con i milioni di nuovi emigranti provenienti dalla vecchia Europa.
Normale anche se non certo senza problemi, è stata l'integrazione fra colonizzatori e emigrati.
Stesse tradizioni, stessi popoli, desiderio degli emigranti di sentirsi integrati.
E' noto l'ambizione degli Italiani emigrati negli Stati Uniti di sentirsi prima Americani e poi Italiani, e così anche per tutti gli altri.
Essere integrati, riconosciuti era il massimo obiettivo di ogni emigrante.
Proviamo a valutare l'odierna ultimissima grande emigrazione ora in atto: chi sono, da dove vengono, perché?
Gli emigranti dell'oggi provengono in massima parte dall'Africa e dal Medio Oriente, fuggono da guerre e carestie, cercano lavoro e sopravvivenza.
Si dirà: è la stessa emigrazione che gli europei fecero fine ottocento primi del novecento.
Le motivazioni sono le solite, diverso però è l'approccio sociale e la disponibilità a integrarsi.
La maggior parte di questi nuovi emigranti sono di religione musulmana, spesso legati alle confessioni più estremiste di questa religione, che viene interpretata da molte sette, come una religione da imporre agli altri anche con la violenza, difendendo contenuti arcaici nei rapporti sociali, da non mescolare con le tendenze moderniste e laiche delle società occidentali.
In questo le somiglianze sono maggiori con l'immigrazione cinquecentesca, nei nuovi paesi appena scoperti, che portò gli emigranti che arrivavano ad imporre la loro religione cristiana ai Nativi, con la forza e l'Inquisizione, imponendo con la violenza bruta le tradizioni culturali europee.
Purtroppo le somiglianze con l'immigrazione colonialistica non finiscono con il problema religioso, ma sono anche culturali e sociali, in maniera preoccupante.
Le tradizioni, i rapporti familiari, le usanze e l'organizzazione sociale di questi nuovi emigranti di oggi, contrastano in maniera dirompente con la nostra società e noi ci difendiamo facendo finta che non esistano: La poligamia, la sottomissione della donna all'uomo che ha diritto di vita e di morte su di lei e sui figli, la profonda diversità dei costumi, delle relazioni sociali, sta rendendo estremamente difficoltosa ogni integrazione, che tra l'altro è spesso sdegnosamente rifiutata da una buona parte di questi immigrati, perché blasfema e pericolosa. Anzi come i colonizzatori di allora questi immigrati dell'oggi, ritengono la nostra civiltà "moralmente malata" da combattere e sopraffare.
Una integrazione che non viene quasi mai cercata anzi spesso rifiutata sdegnosamente creando isole cultuali e sociali all'interno dei paesi europei, che spesso portano al massimalismo culturale e poi alla ribellione violenta e al terrorismo. I quartieri periferici musulmani di Brussels e di Parigi, divenuti famosi in questi ultimi mesi per le stragi, sono emblematici di questa situazione.
Dove sbagliamo noi europei? A nostro parere, nell'aver fatto finta che non esistesse il problema, accettando che gli immigrati mantenessero e espandessero le loro tradizioni, anche quelle che sono in contrasto con le nostre Leggi. Non quelle in contrasto con la nostra cultura e le nostre tradizioni, che non è certo giusto imporre, ma quelle contro le nostre leggi e la nostra organizzazione sociale.
Le nostre Leggi devono essere accettate e rispettate da chi vuole vivere nei nostri Paesi, senza se e senza ma.
Non è concepibile che si continui a far finta di ignorare che immigrati che vivono e lavorano in Europa, mantengano l'harem consentito dalla loro religione, con più mogli trattate da schiave e seppellite in casa, donne infibulate e sottomesse con la forza, funzioni religiose in cui predica la violenza, l'abbattimento dei nostri valori cristiani, la sopraffazione dei nostri popoli predicando le guerre sante per liberare i paesi europei degli "infedeli" e imporre la sharia islamica, come forma di organizzazione sociale e di governo.
Chi arriva da noi può non volersi integrare, ma deve rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni, non il contrario come propugnano gli utili idioti che chiedono di "cambiare" le nostre tradizioni per non "urtare" gli immigrati.
Folle e stupido. E' una bieca prostituzione culturale quella professata da questi catto-comunisti d'accatto che va dalla copertura delle opere d'arte, a togliere il crocifisso, oscurare il Presepe, voltarsi dall'altra parte verso le donne perseguitate e infibulate in Italia.
I recenti episodi di Colonia e non solo, sono campanelli di allarme che non possono essere ignorati.
Chiarite queste riflessioni, nella Parte Seconda di questa Scheda n, 5, che pubblicheremo come sempre, fra una settimana, parleremo delle proposte dei Riformisti a Lucca, per la Sicurezza: Proposte forti, dirompenti, innovative, ma in perfette linea con le leggi italiane vigenti.
francesco colucci per riformisti lucca.
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