domenica 14 febbraio 2016

Lucca, una Capitale, Una politica dirompente per l'Ambiente e il Territorio - Scheda n. 6

Due sono le questioni spinose, irrisolte da decenni, per Lucca. La difesa dalle acque e la nuova viabilità per liberare la cerchia delle Mura Cinquecentesche dalla morsa del traffico pesante.


TERRITORIO E VIABILITA'

sono da oltre trent'anni che si discute e si progettano soluzioni per liberare il centro storico dalla morsa del traffico pesante che opprime e inquina tutta la zona, con una nuova circonvallazione, che tutte le altre città toscane hanno già da molto tempo realizzata.
Molti anni fa, l'on.le Piero Angelini con la DC e il sostegno dei Socialisti, trovò i fondi per fare la nuova circonvallazione e i collegamenti nord sud e est ovest. Furono appaltati e anche iniziati i lavori, costruiti i primi piloni dei ponti (abbattuti decenni dopo), ma l'opposizione di comitati popolari legati alle proprietà terriere e la solita Magistratura militante, riuscirono a bloccare tutti i lavori, fino a far saltare l'appalto fatto e i finanziamenti ottenuti. 
Tutti i progetti successivi, anche quelli di ora, vogliono risolvere il problema della circonvallazione di Lucca, attraverso il territorio del Comune di Capannori, per far transitare il traffico proveniente dalla Valle del Serchio verso l'autostrada, al Frizzone. Con il risultato che tutto si ferma di fronte alle anche giuste difficoltà portate avanti da Capannori, per un attraversamento "difeso" di buona parte del suo territorio, ormai fortemente urbanizzato e già molto compromesso.
La soluzione ora allo studio, anche carente di finanziamenti, sarà di difficile realizzazione per questi motivi e realizzarla "a raso" senza protezioni, come vuole Capannori, sarebbe un altra inutile spesa, come già fatto con la fondovalle Ludovica, già ora, a pochi anni dal suo completamento, assediata da nuove costruzioni e innesti di vie e viuzze locali e quindi destinata a non svolgere più il suo compito di arteria di collegamento veloce e protetta, per cui era stata costruita.
Dobbiamo renderci conto da Lucchesi, che il problema è nostro e che sul nostro territorio dobbiamo risolverlo. Senza se e senza ma.
Per questo la proposta dei Riformisti è prendere il coraggio a piene mani e affrontare l'unica soluzione possibile sul territorio comunale realizzando il passante nord sud, sulla riva destra del Serchio, da Ponte a Moriano fino a S.Quirico di Moriano e da qui, in galleria, passando sotto Monte S.Quirico,  ritornare sulla sponda del Serchio a Sant'Alessio, fino all'intersezione con la proiezione di Via Enaudi a Sant'Anna, da raggiungersi con un nuovo ponte sul Serchio, al posto di quello ora previsto a San Quirico. 
Un tracciato che non ha costi superiori a quello ora alla studio in quanto assai meno invasivo e con pochissimi attraversamenti con ponti, che compenseranno, credo anche con ulteriori economie, la spesa del traforo sotto Monte S.Quirico.
Da Via Enaudi il collegamento con le autostrade è rapido e abbastanza protetto. Il traffico proveniente dalla Fondovalle va in prevalenza verso Pisa, Livorno e il Sud, oppure Massa, Genova, Parma Milano, ma anche il traffico che dovesse andare verso Firenze farà teoricamente qualche chilometro di più che l'innesto veloce sulle autostrade a11 e A12 compenserà in termini di tempo.
Per il tracciato Est Ovest, come Riformisti siamo ancora per una soluzione diversa da quella ora proposta, soluzione che crediamo essere assai meno ingombrante e devastante per il territorio: accelerare, in accordo con la società Autostrade, la realizzazione delle Terza corsia autostradale dal casello del Frizzone a quello Lucca est, non facendo pagare il transito locale fra i due caselli. In questa maniera non si faranno ulteriori strade protette sul territorio di Capannoni e Lucca, altrimenti diverrebbero ben otto le corsie stradali da far passare sul territorio urbanizzato e sotto l'acquedotto monumentale del Nottolini. Una soluzione pulita, a basso costo e la società Autostrade potrebbe essere molto interessata ai finanziamenti per realizzare l'opera, che avrebbe anche una accelerazione su tutto il percorso. Una esigenza primaria per i collegamenti di Lucca con il mondo. 


AMBIENTE:

Sulle acque, per chi appassionato come me, della storia, del lavoro dei nostri Avi, dei toponimi, lo studio attento del territorio evidenzia come nei secoli passati i lucchesi di allora, giustamente preoccupati, vivendo in una zona paludosa, di preservare il territorio, case e campi coltivati, dalla invasione delle acque, siano esse del Serchio o dei numerosi rii che scendono dalla colline vicine, avevano lavorato duramente e con intelligenza per regimentare  le stesse, creando un reticolo di fosse e fossette, in una quadro complessivo articolato e preciso di smaltimento complessivo.
Negli ultimi cinquanta anni molto di questi lavori idraulici perfetti sono stati distrutti con cecità degli amministratori pubblici e per voracità di guadagno, da costruttori frettolosi.
La nostra proposta di Riformisti è di lanciare un piano poliennale per il recupero dello smaltimento delle acque originale, ripulendo e sistemando quello ancora esistente e ricreando il nuovo ove il vecchio fosse irrimediabilmente stato distrutto.
Ugualmente si deve procedere alla ripulitura annuale delle fosse e dei fossetti, esistenti e da riscavare ove perduti, da parte del Consorzio e del Comune per quelli pubblici, intimando ai frontisti la pulizia per quelli dei privati. In particolare occorre sollecitare le società autostradali e l'Anas per le strade di rispettive competenze alla pulitura annuale degli attraversamenti delle acque, perchè sono la grandi strade che creano i principali sbarramenti al regolare deflusso delle acque. 
L'Autorità del Bacino del Serchio, deve continuare con la meritoria opera intrapresa per pulire o ricreare le antiche casse di espansione esistenti o da creare ex novo, che sono indispensabili per la sicurezza del territorio. 
In questo quadro, valutiamo interessante e da esaminarne la fattibilità, la proposta di riscavare il terreno prospiciente le Mura cinquecentesche, per riportarlo alla quota originale e avere a disposizione una enorme cassa di espansione a difesa estrema della città e dei quartieri vicini. 
Tra l'altro si otterrebbe una nuova visione originale delle Mura stesse, assai più maestosa e imponente di quella attuale, con grandi ritorni anche turistici. Già ora questi luoghi diventano laghetti incontrollati durante periodi piovosi e quindi un regimentazione nuova non potrebbe che fare bene, senza timori, perchè già da quando sono state edificate, secoli fa, era stata prevista e ricercata la presenza delle acque sotto le Mura.

francesco colucci x riformisti Lucca






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