Nel prologo di questa campagna elettorale lucchese abbiamo assistito ad una avvolgente curiosità di alcuni, su tutti i movimenti dei partiti e delle liste civiche, minuto per minuto.
Ad ogni stormir di fronda abbiamo visto bravi professionisti
della penna arrampicarsi sugli specchi per raccontare candidature, accordi,
inciuci che francamente, per chi lo vive dall’interno, fanno sorridere.
La dialettica politica è sempre stata così e lo è ancor di
più ora con i grandi partiti in catalessi.
Mettere insieme coalizioni di liste civiche tutte ugualmente
rispettabili è cosa complicata: accordi fatti il giorno, la mattina sono
superati da differenti accordi fatti la notte: ogni giorno una nuova giostra, tanto
da rimpiangere la prima repubblica, quella dei partiti strutturati e forti.
Noi teniamo molto a valorizzare il civismo, a dare spazio a
chi vuole metterci la faccia per essere partecipe delle scelte sul proprio Comune, ma
ognuno deve essere consapevole del ruolo a cui aspira, della realtà.
Leggiamo di candidati sindaci che non lo saranno mai, perché
occorrono le firme, una organizzazione, mezzi.
Candidature al vento, destinate, se presentate, a quei
risultati dello zero virgola, che ci sono in ogni elezione.
E’ diritto di ognuno di candidarsi, di avere il suo momento
di gloria, un titolo sui giornali, credere in un sogno. Fa parte della
democrazia di questo paese.
Il 13 giugno la dura realtà dei voti degli elettori darà ad
ognuno il suo ed allora sarà interessante rileggere tutti i titoloni, gli
articoli, i grandi ideali di questi candidati al nulla o poco più, visto quello
che hanno raccolto della volontà popolare
Molto meglio sarebbe se vi fosse a monte il capire che si può
svolgere un ruolo importante per la propria città anche da consigliere, da
assessore e non solo da Sindaco, che è uno solo e che deve essere una figura di
grande autorevolezza, di grande spessore e conoscenza.
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