Di Giulio Andreotti, nel bene e nel male, un grande statista Italiano si diceva che fosse astuto come una Volpe. La sua scaltrezza era fine, delicata, conduceva il gioco politico con grande cinismo ma con una correttezza formale che solo i grandi uomini possono saper fare.
Di Matteo Renzi, per ora certamente solo un aspirante statista, si crede certamente più astuto della Volpe, ma la sua scaltrezza si basa solo su inganni pacchiani e subito scoperti, come il povero Pinocchio. Grandi bugie dallo "Enrico stai sereno" alle tre maggioranze raccattate per i suoi disegni, pochi lineari.
Allegorie e considerazioni finali.
Andreotti: un virtuoso del fioretto, Renzi: un piazzista delle tre carte
Andreotti ha avuto una vita politica lunga e contrastata, dove anche i suoi avversari politici gli hanno dovuto riconoscere la sua competenza e abilità.
Renzi in pochi mesi ha messo nel sacco, imbrogliando, tutti i possibili schieramenti politici e la sua parabola politica mi sembra già scontata. Forse crede che eleggendo un Presidente con i voti della minoranza del suo partito e della sinistra estrema, Civati, Fassina, D'alema, Bersani, Letta, Vendola, Grillo, si scordino del passato e ora insieme alle ultime vittime dei suoi inganni, Berlusconi, Alfano, Casini, gli diano ora un bacino sulla fronte e un buffetto sulla guancia, sussurandogli: birichino d'un Pinocchio!!!!
Di Matteo Renzi, per ora certamente solo un aspirante statista, si crede certamente più astuto della Volpe, ma la sua scaltrezza si basa solo su inganni pacchiani e subito scoperti, come il povero Pinocchio. Grandi bugie dallo "Enrico stai sereno" alle tre maggioranze raccattate per i suoi disegni, pochi lineari.
Allegorie e considerazioni finali.
Andreotti: un virtuoso del fioretto, Renzi: un piazzista delle tre carte
Andreotti ha avuto una vita politica lunga e contrastata, dove anche i suoi avversari politici gli hanno dovuto riconoscere la sua competenza e abilità.
Renzi in pochi mesi ha messo nel sacco, imbrogliando, tutti i possibili schieramenti politici e la sua parabola politica mi sembra già scontata. Forse crede che eleggendo un Presidente con i voti della minoranza del suo partito e della sinistra estrema, Civati, Fassina, D'alema, Bersani, Letta, Vendola, Grillo, si scordino del passato e ora insieme alle ultime vittime dei suoi inganni, Berlusconi, Alfano, Casini, gli diano ora un bacino sulla fronte e un buffetto sulla guancia, sussurandogli: birichino d'un Pinocchio!!!!
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