La situazione della immigrazione clandestina sta precipitando in una tragedia umanitaria da un lato e nel disastro politico di un Paese intero, mal governato. La questione non è più fra "buonisti" e "legalisti" ne tanto meno fra umanitari e razzisti. In discussione vi devono essere le scelte politiche del Capo del Governo, il giovine Renzi, che nell'entusiasmo giovanile e decisionista ha abbandonato la prudente politica sull'immigrazione del Governo Berlusconi per avventurarsi in un facile e certo teoricamente plaudibile, ma scriteriato, interventismo umanitario a 360°, senza valutare le conseguenze politiche e pratiche, di una tale scelta unilaterale, senza aver prima acquisito una copertura europea e internazionale. Questa scelta improvvida ha, da un lato, moltiplicato a mille, i viaggi dei diseredati della sponda africana, le iniziative degli speculatori scafisti e degli speculatori Italiani sui centri di accoglienza e dall'altro ha isolato l'Italia, in Europa e nel Mondo. L'ONU non decide da mesi alcuna azione in Libia e l'Europa non condividendo la scelta Italiana, a parte una manciata di euro, non solo non attua le quote di immigrati di cui farsi carico, ma blocca le frontiere illegalmente lasciandoci soli con una enorme bomba umanitaria e sanitaria fra le mani, che si ingigantisce ogni giorno di più. Andiamo verso l'estate e il mare calmo e i quotidiani sbarchi incontrollati di centinaia di clandestini, sono destinata ad aumentare. Già ora non sappiamo più dove ospitarli, bivaccano all'aperto o nelle stazioni e si disperdono sul territorio in maniera incontrollata moltiplicando i rischi della sicurezza sociale e di quella sanitaria. Questa è una nuova Caporetto per l'Italia e per un Presidente Renzi presuntuoso e impreparato che ha trascinato l'Italia, in un cul di sacco da cui non sa più come uscirne, a parte le battute e i soliti show dialettici. Rimane il fatto che i danni delle sue improvvide scelte ricadono tutti i giorni su tutti noi, Italiani, da Pantelleria allo Stelvio. Un capo di Governo che fa questi tragici errori dovrebbe avere il coraggio di dimettersi...o meglio...salire su un barcone di ritorno verso...... la Libia...
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