Aldo Grandi, giornalista e scrittore, livornesaccio trapiantato a Lucca, è anche l'editore-direttore della Gazzetta di Lucca, che spesso pubblica notizie che non si trovano altrove o approfondisce minuziose inchieste su fatti scabrosi, il tutto condito con irriverenza livornese anti casta.
In questi giorni la Gazzetta come altri mass media lucchesi ha pubblicato alcune ardite esternazione di Marco Chiari sui pregevoli lavori che la Fondazione CRLucca sta facendo per il positivo recupero delle Mura monumentali di Lucca, evidenziando una presunta grande differenza fra i preventivi e i consuntivi di spesa ed anche una sospetta ripetitività nelle ditte assegnatarie dei lavori.
Su queste dichiarazioni di Marco Chiari pochi sono intervenuti per chiedere chiarimenti ma Aldo Grandi si è spinto molto più in là, paventando sulla Gazzetta il nascere di una lotta intestina alla Fondazione CRL in previsione della scadenza e non più eleggibilità del Presidente Lattanzi, nel 2017.
Fantasie esoteriche di un giornalista d'assalto?? Non credo.
Le stesse esternazioni di Chiari, che vanno a "toccare" da un lato un tradizionale e indiscusso centro di potere della Lucca che conta e dall'altro il potente Dirigente Tecnico Mungai, esposto politicamente nel segno del PD, nonchè Sindaco di Massarosa, trovano difficile spiegazione se non sono adeguatamente sorrette da documentazioni, che per ora nessuno a visto.
Ne sembra credibile che Chiari si sia mosso per un desiderio di moralizzazione delle vita amministrativa locale, attaccando un opera pubblica, quale il restauro delle Mura, certamente indispensabile e anche, in vero fino ad ora, pregevolmente realizzato.
Il buon Grandi si pone la domanda "Cui prodest?" E ipotizza l'inizio di una lotta interna per la successione a Lattanzi nel maggior centro di potere e di soldi della intera Toscana.
Le ipotesi di successione evocate da Grandi sono a mio parere carenti perchè non considerano che la stessa nomina di Lattanzi, anni fa, fu oggetto di scontri fra due gruppi e lo stesso PD ricercò fino in fondo di compartecipare a questa elezione, allora, con poco successo.
Che adesso ci riprovi è credibile perchè il PD è certamente ben messo nelle stanze del potere economico lucchese, nella Confindustria, nel Banco Popolare e riuscire a contare nella elezione del nuovo Presidente della Fondazione ed acquisirne meriti è certamente nelle sue corna.
Anche nelle elezioni passate di Confindustria, fra poco nuovamente in scadenza, vi è stato un intervento pesante di esponenti del PD, con alterne fortune, per la difesa dell'autonomia dalla politica rivendicata a ragione da una buona parte del mondo economico lucchese.
Un situazione in grande movimento, che andrà seguita per capire quali saranno le forze in campo, gli schieramenti, le alleanze in costruzione.
Spero che anche il centro-destra metta la testa su queste cose, che determinano poi le grande scelte sul territorio, quanto meno per evitare la politicizzazione nella nomina di queste responsabilità, che è cosa giusta e da ricercare. I Partiti non possono lottizzare anche queste nomine.
francesco colucci x riformisti italiani lucca
In questi giorni la Gazzetta come altri mass media lucchesi ha pubblicato alcune ardite esternazione di Marco Chiari sui pregevoli lavori che la Fondazione CRLucca sta facendo per il positivo recupero delle Mura monumentali di Lucca, evidenziando una presunta grande differenza fra i preventivi e i consuntivi di spesa ed anche una sospetta ripetitività nelle ditte assegnatarie dei lavori.
Su queste dichiarazioni di Marco Chiari pochi sono intervenuti per chiedere chiarimenti ma Aldo Grandi si è spinto molto più in là, paventando sulla Gazzetta il nascere di una lotta intestina alla Fondazione CRL in previsione della scadenza e non più eleggibilità del Presidente Lattanzi, nel 2017.
Fantasie esoteriche di un giornalista d'assalto?? Non credo.
Le stesse esternazioni di Chiari, che vanno a "toccare" da un lato un tradizionale e indiscusso centro di potere della Lucca che conta e dall'altro il potente Dirigente Tecnico Mungai, esposto politicamente nel segno del PD, nonchè Sindaco di Massarosa, trovano difficile spiegazione se non sono adeguatamente sorrette da documentazioni, che per ora nessuno a visto.
Ne sembra credibile che Chiari si sia mosso per un desiderio di moralizzazione delle vita amministrativa locale, attaccando un opera pubblica, quale il restauro delle Mura, certamente indispensabile e anche, in vero fino ad ora, pregevolmente realizzato.
Il buon Grandi si pone la domanda "Cui prodest?" E ipotizza l'inizio di una lotta interna per la successione a Lattanzi nel maggior centro di potere e di soldi della intera Toscana.
Le ipotesi di successione evocate da Grandi sono a mio parere carenti perchè non considerano che la stessa nomina di Lattanzi, anni fa, fu oggetto di scontri fra due gruppi e lo stesso PD ricercò fino in fondo di compartecipare a questa elezione, allora, con poco successo.
Che adesso ci riprovi è credibile perchè il PD è certamente ben messo nelle stanze del potere economico lucchese, nella Confindustria, nel Banco Popolare e riuscire a contare nella elezione del nuovo Presidente della Fondazione ed acquisirne meriti è certamente nelle sue corna.
Anche nelle elezioni passate di Confindustria, fra poco nuovamente in scadenza, vi è stato un intervento pesante di esponenti del PD, con alterne fortune, per la difesa dell'autonomia dalla politica rivendicata a ragione da una buona parte del mondo economico lucchese.
Un situazione in grande movimento, che andrà seguita per capire quali saranno le forze in campo, gli schieramenti, le alleanze in costruzione.
Spero che anche il centro-destra metta la testa su queste cose, che determinano poi le grande scelte sul territorio, quanto meno per evitare la politicizzazione nella nomina di queste responsabilità, che è cosa giusta e da ricercare. I Partiti non possono lottizzare anche queste nomine.
francesco colucci x riformisti italiani lucca
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