Nei miei interventi sull'invasione di migranti in Lucchesia qualche "sciabigotto" ha voluto leggere posizioni razziste, epiteto classico con cui la sinistra catto-comunista ama tappare la bocca a tutti i critici, di una politica sull'immigrazione, folle, sconsiderata e pericolosa.
Repetita iuvant: confermo che per me bianchi, rossi, neri, gialli, ambrati, sono tutti accettabili....non uguali, perché ognuno ha la sua indole, il suo carattere, che lo distingue dall'altro ed è per me solo questo quello che fa la differenza fra le persone:
Amo un nero pacifico e odio un bianco violento e...... viceversa.
La critica su questa immigrazione selvaggia non è sul Colore della pelle, ma sulla Quantità delle persone accolte...provvisoriamente...in attesa di scegliere coloro, pochi, che avranno diritto all'asilo politico.
Questa invasione "provvisoria", unita alla dispersione degli sbarcati, su tutto il territorio nazionale, renderà complicato attenersi alle regole europee, condivise, di espellere chi non ha diritto a rimanere.
Lo dovremo fare perché i Governanti Italiani sono stati presi con le mani della marmellata. La furbizia sottintesa a questa accoglienza confusionaria, fondata sulla convinzione che gli accolti sarebbero "fuggiti" nei paesi vicini, è stata scoperta da Francia e Austria, che hanno chiuso le frontiere, rendendo inevitabile il tragico finale: prima o poi dovremo rimandare, con tutti i problemi del caso, chi non ha diritto all'asilo, nei paesi di provenienza.
I soliti "sinistorsi chic", compreso qualche Senatore, ci vorrebbero ricordare come anche i nostri nonni, sono stati a sua tempo immigrati, con le pezze al culo.
L'onesta intellettuale latita: i nostri nonni emigravano negli Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Australia, paesi con pochi abitanti, dall'immenso territorio, che ricercavano affannosamente manodopera per l'agricoltura prima e le catene di montaggio, poi.
Paesi che avevano un maledetto bisogno, di braccia e di popolazione.
In Italia abbiamo una pressione antropica altissima in relazione al territorio e una disoccupazione giovanile enorme.
Tutto un altro Film.
Alcuni dicono: gli Italiani non fanno più figli, il ricambio generazionale è assicurato dagli immigrati.
Questi immigrati sono tutti maschi e se, grazie alla Cirinnà, si potranno sposare fra loro, difficile che possano fare figli.
Il motivo per cui le famiglie italiane sono poco prolifiche è dovuto al fatto che il lavoro, quello che c'è, è quasi sempre provvisorio, le strutture di assistenza ai figli, fatiscenti o esclusive, abitazioni e assistenza, molto deficitarie, le scuole poco accoglienti e costose.
Se i denari che spendiamo per accogliere immigrati, che dovremo in gran parte rispedire a casa, fossero investiti, in sostegni alle famiglie e in strutture per bambini, come faceva la "buonanima" che si fa peccato a ricordare, forse qualche nascita in più si potrebbe avere in questo nostro Paese, così tristemente sconclusionato nei suoi amministratori pubblici.
francesco colucci
Repetita iuvant: confermo che per me bianchi, rossi, neri, gialli, ambrati, sono tutti accettabili....non uguali, perché ognuno ha la sua indole, il suo carattere, che lo distingue dall'altro ed è per me solo questo quello che fa la differenza fra le persone:
Amo un nero pacifico e odio un bianco violento e...... viceversa.
La critica su questa immigrazione selvaggia non è sul Colore della pelle, ma sulla Quantità delle persone accolte...provvisoriamente...in attesa di scegliere coloro, pochi, che avranno diritto all'asilo politico.
Questa invasione "provvisoria", unita alla dispersione degli sbarcati, su tutto il territorio nazionale, renderà complicato attenersi alle regole europee, condivise, di espellere chi non ha diritto a rimanere.
Lo dovremo fare perché i Governanti Italiani sono stati presi con le mani della marmellata. La furbizia sottintesa a questa accoglienza confusionaria, fondata sulla convinzione che gli accolti sarebbero "fuggiti" nei paesi vicini, è stata scoperta da Francia e Austria, che hanno chiuso le frontiere, rendendo inevitabile il tragico finale: prima o poi dovremo rimandare, con tutti i problemi del caso, chi non ha diritto all'asilo, nei paesi di provenienza.
I soliti "sinistorsi chic", compreso qualche Senatore, ci vorrebbero ricordare come anche i nostri nonni, sono stati a sua tempo immigrati, con le pezze al culo.
L'onesta intellettuale latita: i nostri nonni emigravano negli Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Australia, paesi con pochi abitanti, dall'immenso territorio, che ricercavano affannosamente manodopera per l'agricoltura prima e le catene di montaggio, poi.
Paesi che avevano un maledetto bisogno, di braccia e di popolazione.
In Italia abbiamo una pressione antropica altissima in relazione al territorio e una disoccupazione giovanile enorme.
Tutto un altro Film.
Alcuni dicono: gli Italiani non fanno più figli, il ricambio generazionale è assicurato dagli immigrati.
Questi immigrati sono tutti maschi e se, grazie alla Cirinnà, si potranno sposare fra loro, difficile che possano fare figli.
Il motivo per cui le famiglie italiane sono poco prolifiche è dovuto al fatto che il lavoro, quello che c'è, è quasi sempre provvisorio, le strutture di assistenza ai figli, fatiscenti o esclusive, abitazioni e assistenza, molto deficitarie, le scuole poco accoglienti e costose.
Se i denari che spendiamo per accogliere immigrati, che dovremo in gran parte rispedire a casa, fossero investiti, in sostegni alle famiglie e in strutture per bambini, come faceva la "buonanima" che si fa peccato a ricordare, forse qualche nascita in più si potrebbe avere in questo nostro Paese, così tristemente sconclusionato nei suoi amministratori pubblici.
francesco colucci
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