giovedì 19 dicembre 2019

Un grande Champagne in Lucchesia


Sono stato invitato dall’amico Moreno Panattoni, già potente tour operator in Belgio e ora, tornato nella natia Montecarlo, importante produttore di vini d’eccellenza ed anche di uno dei pochissimi Champagne in Lucchesia. In Italia si dovrebbe dire champenoise, ma questo è un vero Champagne che porta il nome di Donna Catherine l’affascinante signora francese che divide da oltre 50 anni la vita con Moreno.
La location della Fattoria Montechiari è stupenda: collocata sul più alto dei tre colli di Montecarlo, in antico, dogana fra Firenze e Lucca, domina dall’alto tutte le vie d’accesso fra i monti e la pianura lucchese. Una vista mozzafiato, che si allarga sulle grandi vigne che degradano verso il piano.
La Villa è affascinante, tenuta alla perfezione e sotto dii essa enormi cantine sotterranee per la produzione, l’invecchiamento e conservazione dei grandi Vini,
Tutte attrezzature modernissime e centinaia di caratelli per l’invecchiamento alla moda francese.
Ieri Moreno faceva effettuare una delle più importanti operazioni sulle bottiglie 2017 del suo rosé champenoise: Il dégorgement in italiano sboccatura..
Un passo molto importante nella nascita di uno champagne: il processo per eliminare dalle bottiglie di vino i residui i lieviti della rifermentazione e rendere lo Champagne perfettamente limpido.
Una equipe specializzata aveva montato una macchina spettacolare: le bottiglie vi arrivano a testa in giù con il collo immerso in una soluzione a -25°C, che provocava il congelamento dei primi 4 cm di vino, quelli contenenti i residui dei lievi esausti.
Una catena di scorrimento porta le bottiglie all’apertura del tappo, la pressione interna fai espellere il cilindro di ghiaccio con le impurezze e i lieviti.
La macchina, in automatico, dopo lo dégorgement, aggiunge la liqueur d’éxpedition, tappa le bottiglie e inserisce il muselet: Le bottiglie manualmente vengono rigirate per miscelare bene la liqueur con lo champagne e vengono riportate in cantina per il periodo di risposo, di oltre un anno.
Dopo aver osservato affascinato per molto tempo la lavorazione della macchina, Moreno e Catherine ci hanno portato nella meravigliosa sala degustazione per assaggiare il Madame Catherine del 2016, un annata d’eccellenza.
Dopo la visita in cantina, salutati i gentilissimi padroni di casa siamo andati a “fermare lo stomaco” messo in attività dallo stimolante aperitivo. La scelta è caduta sulla 'Osteria del Vecchio Olivo a Montecarlo, nata da un vecchio casolare di campagna e uno dei punti di riferimento di un suggestivo complesso turistico ed enogastronomico.
L'Agriturismo Vecchio Olivo comprende un antico e pittoresco Borgo Medievale che, grazie alla sua incantevole posizione a pochi passi da Collodi, offre il suggestivo panorama della Piana di Lucca e della Valdinievole.
Nell’ agriturismo si può soggiornare in antichi casali restaurati, assaporare la tradizionale cucina Lucchese, rilassarsi all'ombra di uliveti secolari e visitare il frantoio aziendale per la produzione dell'olio extra vergine di oliva
Gli Stefanini sono noti grandi produttori di Olio Extravergine di Oliva, ma anche validi operatori turistici e dell’enogastronomia.
Al Ristorante scelti deliziosi piatti della tradizione lucchese, mi sono lamentato perché nella ambiziosa carta dei vini, mi sembrano assenti pregevoli vini bianchi, che preferisco bere quando la soglia alcoolica del bevuto è già alta.
Una cortese signora, che dopo ho saputo essere la proprietaria, figlia di Stefanini, mi ha spiegato che l’Osteria ho solo piatti di carne e i pochi Bianchi in carta, ci sono, ma perché pochi, sono mischiati insieme ai Rossi.
Alla mia osservazione che d'altronde il Bianco di Montecarlo una volta il Principe dei Vini ha nel tempo perso terreno nei confronti dei Rossi Montecarlesi più moderni e strutturati, la signora ha controbattuto che ultimamente molte fattorie hanno forzato il disciplinare che impone una presenza massiccia del Trebbiano, vitigno dei “poveri” per l’alta produzione ma il poco corpo, per realizzare dei Bianchi di Montecarlo molto moderni e validi, riducendo al minimo del disciplinare, 30%, la presenza di Uve di Trebbiano.
A sostegno della sue affermazioni mi ha stappato e fatto degustare due Bianchi della fattoria di famiglia: Uno tradizionale, che pur restando nel disciplinare, è un assemblaggio di uve pregiate fra cui il mio amato Pinot Bianco e l’altro un Vermentino in purezza.
Devo dire due Vini completi, giusti, piacevoli e con un prezzo in carta che mi ha stupito. La risposta è stata: è il nostro Vino e abbiamo piacere che i nostri clienti lo possano bere al prezzo di quanto lo pagherebbero in fattoria.
Un ottimo pranzo, un bel bere, degno finale di una giornata in quel di Montecarlo, uno dei paesi più suggestivi e piacevoli della Lucchesia.  Due degustazioni da provare:
Fattoria di Montechiari, con il suo Champagne, ma anche con dei Rossi stupendi, pluripremiati nel Mondo, l’Osteria del Vecchio Olivo per un ristoro piacevole.

Francesco Colucci, blogger



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