Vado da sempre alla benedizione dei defunti al piccolo cimitero di Sorbano del Vescovo, dove sono sepolti Mamma e Babbo.
Quest’anno il 1°novembre cadeva di domenica e c’era anche la
Santa Messa nella Chiesetta, in antico possesso esclusivo del Vescovo di Lucca.
Non vado quasi mai alla Messa, un paio di volte l’anno, ma il
1° novembre è anche il giorno in cui è morto mio padre Luigi e ho deciso di
andare… ho fatto bene, è stata una grande cosa che mi ha colpito.
Eravamo quattro gatti, vestiti, come me, in abiti di tutti i giorni, in una Chiesa disadorna, ma accogliente, un nugolo di bambini e ragazzi che partecipavano cantando in un Coro improvvisato, con Tamburi, Tamburelli, Chitarre, ma anche con ragazzo che suonava il piccolo Organo della Chiesa.
A
dirigerli una giovane ragazza, visibilmente incinta, con delle scintillanti scarpe
dorate che irradiavano calore tutto intorno.
Un prete grande e grosso che ispirava fiducia e simpatia,
somigliante a Sean Connery, nel film “The Untouchables”, ha gestito la sacra
funzione con dignità e umiltà, spiegando il Vangelo con amore e semplicità,
sempre sorridente, sempre spontaneo.
Il giovanissimo Coro, entusiasticamente sgangherato ma seriamente
impegnato a far festa ai Santi, riusciva a far partecipare e cantare tutta la
Chiesa, me compreso, mai successo.
Don Fabio, così mi sembra si appellasse il Parroco, mai visto
prima, ha portato avanti la funzione con garbo e semplicità, per un tempo così
lungo che se non ci fosse stata questa atmosfera così incantata, bucolica,
sarei fuggito certamente prima della fine.
Sono certo che se Papa Francesco fosse capitato avrebbe trovato
la sua Chiesa, che trova difficoltosa a edificare altrove e forse avrebbe detto
al suo Vescovo, di venire a visitare quella Chiesa che è da sempre la sua. Sempre
chi si amino le tradizioni antiche….
A fine Messa ho ascoltato con curiosità tutte le indicazioni logistiche
discusse con i fedeli sui prossimi programmi religiosi della loro comunità.
“Domani il Rosario si recita a casa di Adelina, giovedì in
corte X”.
Al termine, con semplicità, ci siamo recati per la
Benedizione, al piccolo cimitero a fianco, che il Comune farebbe bene ad
ampliare visto che è ormai completo anche nell’orrenda fila di forni edificati
anni fa.
Qui ho visto una cosa meravigliosa. Il Prete, sotto un
leggera pioggerella, dopo la Benedizione di rito, è passato, con l’aspersorio,
a spargere l’acqua benedetta su ogni tomba, una ad una, con calma, partecipazione
e amore.
Sono rimasto colpito, appoggiato alla tomba dei miei genitori, dove vi è posto anche per me, che previdente ho già acquistato, per non dare incombenze e fastidi alle mie figlie, quando sarà l’ora, non certo lontana.
Francesco Colucci, Blogger in Lucca
France sei BRAVISSIMO scrivi veramente bene .....un finale che venire le lacrime agli occhi😢
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