giovedì 29 aprile 2021

A gli iscritti: riflettiamo sulla crisi economica

Mi lascia veramente basito il fatto che di fronte che circa il 40% della popolazione italiana sotto attacco di una crisi economica devastante dovuta alla Pandemia, perché non garantita, la sinistra e anche alcuni di noi si indignano perché loro proteste, non sono politicamente corrette.

Chi ha perso il lavoro, chi ha visto fallire le proprie attività, chi è precipitato nelle nuove povertà, può protestare, ma lo deve fare con discrezione, senza urtare la sensibilità degli altri, quelli comodamente protetti dallo stipendio fisso.

Durante le proteste studentesche ed operaie del 68, davanti all’indignazione delle caste di allora che si indignavano, come oggi, per i metodi di lotta “inaccettabili” cantavamo una canzone scritta di Pietrangeli qualche anno prima, “Contessa” che fra l’altro trattava proprio dell’indignazione dei ben pensanti nelle prime strofe:

Che roba contessa all'industria di Aldo,

han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti,

volevano avere i salari aumentati,

dicevano pensi, di essere sfruttati.

E quando è arrivata la polizia

quei quattro straccioni han gridato più forte,

di sangue han sporcato i cortili e le porte,

chissà quanto tempo ci vorrà per pulire.

Moltissime attività private, private che producevano reddito e quote di PIL, sono sull’orlo del fallimento.

Già oggi quasi un milione di persone, hanno perso il lavoro, per le conseguenze della Pandemia, e molti di più sono attesi alla fine del blocco dei licenziamenti.

Oltre due milioni di nuovi poveri in più dei molti milioni già presenti

File interminabili alle mense della Caritas, ampia riduzione di reddito per moltissime famiglie del ceto medio. 

Oltre a chi vive con angoscia le chiusure, la mancanza di libertà e di socialità.

Finiti i ristori dell’emergenza, ci si prospetta la più grave crisi economica del dopoguerra.

La sinistra, ormai difensore solo di impiegati pubblici, si scaglia contro chi protesta, per avere il diritto costituzionale di lavorare, di non morire di fame, levandosi le mascherine ad una manifestazione di protesta in all’aperto.

Il messaggio che la sinistra manda a intere categorie devastate dalla Pandemia: Protestate compostamente: Non turbate i bravi percettori di reddito fisso.

Penso che la sinistra prenderà nelle prossime elezioni una tale batosta elettorale che gli vorranno dieci anni a riprendersi, ammesso che gli riesca.

L’unica cosa che consola è che Matteo ha l’idea chiare anche su queste cose e sta traghettando IV, lontano dai falsi e superati dogmi della sinistra sinistra.

Sui grandi temi economici, sulle riaperture, sulle priorità nelle scelte, nel Governo si fronteggiano sempre più due schieramenti, il novello fronte popolare PD, Leu,5Stelle e dall’altra parte IV, FI, Lega, Azione, +Europa.

Queste cose sono scritte con chiarezza e continuità sui giornali, nelle dichiarazioni pubbliche, non dobbiamo fare le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.

Ignorare che il nostro pascolo elettorale, assieme agli altri partiti di centro, NON è e NON sarà il pubblico impiego ma saranno le categorie produttive, i commercianti, artigiani, imprenditori del turismo, dei servizi, del mondo agricolo.

Tutte le Partite IVA, dagli avvocati, ai commercialisti, ai servizi sanitari, pubblici e privati, a chiunque lavora non protetto, dallo Stato.

A loro dobbiamo pensare: a chi produce reddito e lavoro e rischia sulla sua pelle.

Italia Viva, localmente deve porre la testa su cosa fare per divenire sempre più punto di riferimento, di sostegno, delle categorie NON garantite.

Come si possa dare a loro prospettive di ripresa del lavoro e del reddito.

Questa è la sfida che dobbiamo vincere e che possiamo vincere, se ci attrezziamo, nei programmi e soprattutto nella testa, a interloquire con le categorie del privato e del mondo produttivo, cercando di intercettare prima le loro proteste e poi le loro esigenze, le loro prospettive di crescita.

Dall’altra parte, da quelle degli iper protetti, non ci pochi sono spazi per noi, occupati dall’assistenzialismo dei Cinque Stelle e lo statalismo di buona parte dei PD.

Francesco Colucci, Riformista

PS. Sapete perché la manifestazione del 25 aprile ha fatto tanto scandalo? Perché c’erano centinaia e forse migliaia di persone.

Ricordo che anche l’anno passato ci fu la stessa manifestazione a Lucca, con gli stessi organizzatori e protagonisti, nessuno protesto, nessuno se ne accorse, perché c’erano 18 persone in piazza. 

Dopo un anno, migliaia. Riflettiamo.

Francesco Colucci, Riformisti



 

 

 

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