martedì 31 dicembre 2019

Auguri d'oro a tutti...proprio tutti....


giovedì 19 dicembre 2019

Un grande Champagne in Lucchesia


Sono stato invitato dall’amico Moreno Panattoni, già potente tour operator in Belgio e ora, tornato nella natia Montecarlo, importante produttore di vini d’eccellenza ed anche di uno dei pochissimi Champagne in Lucchesia. In Italia si dovrebbe dire champenoise, ma questo è un vero Champagne che porta il nome di Donna Catherine l’affascinante signora francese che divide da oltre 50 anni la vita con Moreno.
La location della Fattoria Montechiari è stupenda: collocata sul più alto dei tre colli di Montecarlo, in antico, dogana fra Firenze e Lucca, domina dall’alto tutte le vie d’accesso fra i monti e la pianura lucchese. Una vista mozzafiato, che si allarga sulle grandi vigne che degradano verso il piano.
La Villa è affascinante, tenuta alla perfezione e sotto dii essa enormi cantine sotterranee per la produzione, l’invecchiamento e conservazione dei grandi Vini,
Tutte attrezzature modernissime e centinaia di caratelli per l’invecchiamento alla moda francese.
Ieri Moreno faceva effettuare una delle più importanti operazioni sulle bottiglie 2017 del suo rosé champenoise: Il dégorgement in italiano sboccatura..
Un passo molto importante nella nascita di uno champagne: il processo per eliminare dalle bottiglie di vino i residui i lieviti della rifermentazione e rendere lo Champagne perfettamente limpido.
Una equipe specializzata aveva montato una macchina spettacolare: le bottiglie vi arrivano a testa in giù con il collo immerso in una soluzione a -25°C, che provocava il congelamento dei primi 4 cm di vino, quelli contenenti i residui dei lievi esausti.
Una catena di scorrimento porta le bottiglie all’apertura del tappo, la pressione interna fai espellere il cilindro di ghiaccio con le impurezze e i lieviti.
La macchina, in automatico, dopo lo dégorgement, aggiunge la liqueur d’éxpedition, tappa le bottiglie e inserisce il muselet: Le bottiglie manualmente vengono rigirate per miscelare bene la liqueur con lo champagne e vengono riportate in cantina per il periodo di risposo, di oltre un anno.
Dopo aver osservato affascinato per molto tempo la lavorazione della macchina, Moreno e Catherine ci hanno portato nella meravigliosa sala degustazione per assaggiare il Madame Catherine del 2016, un annata d’eccellenza.
Dopo la visita in cantina, salutati i gentilissimi padroni di casa siamo andati a “fermare lo stomaco” messo in attività dallo stimolante aperitivo. La scelta è caduta sulla 'Osteria del Vecchio Olivo a Montecarlo, nata da un vecchio casolare di campagna e uno dei punti di riferimento di un suggestivo complesso turistico ed enogastronomico.
L'Agriturismo Vecchio Olivo comprende un antico e pittoresco Borgo Medievale che, grazie alla sua incantevole posizione a pochi passi da Collodi, offre il suggestivo panorama della Piana di Lucca e della Valdinievole.
Nell’ agriturismo si può soggiornare in antichi casali restaurati, assaporare la tradizionale cucina Lucchese, rilassarsi all'ombra di uliveti secolari e visitare il frantoio aziendale per la produzione dell'olio extra vergine di oliva
Gli Stefanini sono noti grandi produttori di Olio Extravergine di Oliva, ma anche validi operatori turistici e dell’enogastronomia.
Al Ristorante scelti deliziosi piatti della tradizione lucchese, mi sono lamentato perché nella ambiziosa carta dei vini, mi sembrano assenti pregevoli vini bianchi, che preferisco bere quando la soglia alcoolica del bevuto è già alta.
Una cortese signora, che dopo ho saputo essere la proprietaria, figlia di Stefanini, mi ha spiegato che l’Osteria ho solo piatti di carne e i pochi Bianchi in carta, ci sono, ma perché pochi, sono mischiati insieme ai Rossi.
Alla mia osservazione che d'altronde il Bianco di Montecarlo una volta il Principe dei Vini ha nel tempo perso terreno nei confronti dei Rossi Montecarlesi più moderni e strutturati, la signora ha controbattuto che ultimamente molte fattorie hanno forzato il disciplinare che impone una presenza massiccia del Trebbiano, vitigno dei “poveri” per l’alta produzione ma il poco corpo, per realizzare dei Bianchi di Montecarlo molto moderni e validi, riducendo al minimo del disciplinare, 30%, la presenza di Uve di Trebbiano.
A sostegno della sue affermazioni mi ha stappato e fatto degustare due Bianchi della fattoria di famiglia: Uno tradizionale, che pur restando nel disciplinare, è un assemblaggio di uve pregiate fra cui il mio amato Pinot Bianco e l’altro un Vermentino in purezza.
Devo dire due Vini completi, giusti, piacevoli e con un prezzo in carta che mi ha stupito. La risposta è stata: è il nostro Vino e abbiamo piacere che i nostri clienti lo possano bere al prezzo di quanto lo pagherebbero in fattoria.
Un ottimo pranzo, un bel bere, degno finale di una giornata in quel di Montecarlo, uno dei paesi più suggestivi e piacevoli della Lucchesia.  Due degustazioni da provare:
Fattoria di Montechiari, con il suo Champagne, ma anche con dei Rossi stupendi, pluripremiati nel Mondo, l’Osteria del Vecchio Olivo per un ristoro piacevole.

Francesco Colucci, blogger



giovedì 12 dicembre 2019

Sindaco Tambellini: Salviamo il Centro Storico


Al Sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini

Caro Sindaco,

Nel porgere a te e alla Giunta Comunale i tradizionali migliori auguri per queste Festività, colgo l’occasione per alcune considerazioni politiche, visto che alla fine del 2019 giungiamo a metà del tuo mandato amministrativo.
Due anni e mezzo fa con la Lista civica “Rinascimento sia” ti abbiamo dato pubblico, coraggioso e disinteressato sostegno al ballottaggio, portando un piccolo ma decisivo contributo alla tua conferma, in cui, allora, credevano in pochi.
Non sono pentito di questa scelta: anche se, come sempre, di più e meglio si poteva fare. Molte le cose realizzate, altre ancora da completare.
In questa seconda parte del tuo mandato una urgenza mi sembra prioritaria e indifferibile: Il Centro Storico e la mobilità degli Anziani, che per alcuni aspetti sono un unico problema.
Il Centro Storico, è un deserto al di la dei mesi turistici, desolante poi in queste Festività, abbandonato dagli stessi lucchesi ed in particolare dai più anziani, che non trovando parcheggi centrali o servizi di mobilità adeguati, son costretti a non frequentarlo.
La popolazione anziana, sempre più maggioritaria anche a Lucca, è quella che, in buona parte, ha la capacità di spesa maggiore visto che i giovani trovano un lavoro tardi e spesso solo provvisorio.
Agevolare la presenza nel Centro Storico delle persone non più giovani con servizi adeguati è indispensabile per farlo tornare vivibile a loro come a tutti, sostenendo nel contempo anche un Commercio tradizionale in grande crisi.
Disastroso sarebbe per Lucca non riuscire a fermare il suo degrado e l’abbandono.
Chiedo alla tua Amministrazione, un “Progetto Centro Storico 2020”, per un suo organico e prestigioso rilancio, che preveda anche una maggiore cura dell’arredo urbano, sia pubblico che privato e meno posizioni dogmatiche, a partire dalla ex Manifattura Tabacchi.

Francesco Colucci, Riformisti Toscani



sabato 23 novembre 2019

Salvini è fascista? o solo un pericolo per la democrazia?


Una domanda di grande attualità su cui farò alcune considerazioni.
Cosa intendiamo oggi per pericolo fascista? Non certo i pochi nostalgici di Mussolini rintanati ormai dietro le sottane della Meloni o nei sempre esistiti gruppettari estremisti, Casa Pound e soci, a cui peraltro Salvini dedica attenzioni pelose.
Per fascisti oggi intendiamo coloro che per modo di fare politica, obiettivi da raggiungere, potentati economici alle spalle, ci ricordano il sorgere della dittatura mussoliniana.
Il fascismo si afferma negli anni venti con un diverso modo di fare politica di allora: aggressione, anche fisica, agli avversari politici, odio e menzogne per distruggere gli avversari, richiesta di “pieni poteri” per una scelta sovranista dell’Italia, orbata delle Vittoria di Vittorio Veneto.
Qualche somiglianza si può trovare: è indubbio che Salvini cavalca l’odio contro gli avversari politici, sollecitando la pancia dei cittadini, per distruggere tutti coloro che a lui si contrappongono, vedi anche le ultime reazioni inconsulte contro i giovani delle Sardine, compresi Gattini e Pinguini che mangiano le Sardine.
In entrambe le situazioni l'acqua di vegetazione è una grande crisi economica: quella successiva alla prima guerra mondiale allora quella bancaria e occupazionale oggi.
Che cerchi “pieni poteri” lo ha anche affermato pubblicamente. Che usi spregiudicate falsità messe in moto dalla sua “Bestia” un agguerrito gruppo di specialisti nell’orchestrare campagne di comodo e di odio sui Social, è chiaro e mai smentito.
Il fascismo arrivò al potere sostenuto dagli “Agrari” la parte più conservatrice del mondo economico di allora e della stampa moderata. Che Salvini goda dell’appoggio delle maggiori testate giornalistiche di proprietà di gruppi economici importanti del paese è sotto gli occhi di tutti.
Il fascismo usò come bandiera una frase di Giuseppe Mazzini: Dio, Patria e Famiglia, nonostante che la maggior parte della Chiesa Cattolica di allora, si oppose al sorgere della dittatura.
Dio, Patria e Famiglia non come slogan ma come scelta di priorità politica sono chiaramente utilizzati da Salvini, ogni piè sospinto.
Conclusioni: Salvini vuole rifondare il fascismo? Esiste un pericolo fascista?

Non credo che questo sia il pericolo, la questione è mal posta…. è un'altra.
Salvini è pericoloso perché:
·        Vuole elezioni non per andare al Governo, ma avere “pieni poteri” senza dire per far cosa.
·    Tutto il suo impegno politico non è teso a costruire una prospettiva di governo del Paese, ma solo a ricercare consenso elettorale, affermando tutto e il suo contrario, confondendo e cavalcando le persone meno preparate, meno istruite, più facili da “guidare”, con slogan e menzogne. Non ricerca la  politica ma il cieco tifo da stadio.
·   Questa strategia elettorale fatta di posizioni forti, di chiamata alla lotta, di rottura di ogni forma di “politicamente corretto”, di slogan vuoti ma roboanti, sta falsando il dibattito politico, soverchiato e stressato dall’agenda salviniana
·        Utilizza in maniera cinica e spregiudicata mezzi nuovi di informazione quali i  Social creando ad arte, con la “Bestia” una potente squadra mediatica, falsi messaggi e false persone, per campagne di odio personale e sociale a suo esclusivo vantaggio
·        Persegue una politica Sovranista per spaccare l’Unità Europea, utilizzando il sostegno di Trump e Putin, che hanno lo stesso peloso interesse, incurante del danno devastante alla credibilità e l’economia Italiana, fortemente integrata con i paesi europei..

Ci riuscirà Salvini? Fino a poco tempo fa sembrava inevitabile che spazzasse via i suoi competitor e raggiungesse i suoi pericolosi obiettivi.
La situazione sta mutando: Due fatti nuovi danno speranza che il Sovranismo salviniano possa essere sconfitto:
·        il ritorno in campo di uno Leader come Matteo Renzi, finalmente liberato dai laccioli del PD
·        la nascita del forte movimento giovanile spontaneo delle Sardine.
Per la democrazia Italiana, per il nostro vivere civile è fondamentale il ritorno in campo di un apprezzato Statista Europeo come Renzi, impegnato a realizzare una nuova area politica di centro, riformista e moderata, socialmente schierata, che sappia attrarre i settori moderati ma sinceramente democratici del Paese, dall’abbraccio mortale di Salvini.
Come esaltante è che le giovani generazioni che sembravano aver perduto la voglia di partecipare alla vita politica, associativa, gestionale di questo Paese, si siano svegliate e siano scese in piazza a difendere la democrazia Italiana, senza bandiere e senza divisioni.
La partita Italia è tornata in gioco, con Matteo Renzi a gestire le difficili ed anguste vie della politica Italiana ed Europea e le giovani generazioni in piazza per riappropriarsi del diritto alle proprie scelte e al proprio futuro come furono gli esaltanti movimenti giovanili del ‘69 e del 1977, che cambiarono l’Italia.
Schierarsi ora è d’obbligo, non si può stare a vedere e Italia Viva è lo strumento nuovo che può cambiare in meglio, presto e bene, l’orizzonte politico Italiano.
Dateci una mano, date una mano al vostro futuro.

Francesco Colucci, riformisti toscani x Italia viva di Lucca e i suoi Territori.



domenica 10 novembre 2019

Salvini e la Lega fiancheggiatori di nostalgici del Nazismo.


L’ex Ministro per la Famiglia, della Lega di Salvini, Antonio Fontana guida il corteo a Verona per il Family day, a braccetto  con il coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia e capo ultras dell’Hellas Verona,  Luca Castellini, quello che ha detto: “Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana, ma non potrà mai essere del tutto italiano”.

Il leader della Lega Matteo Salvini a margine della sua visita al Salone del Ciclo e del Motociclo, alla Fiera di Milano, ha affermato che se Forza Nuova e Casa Pound partecipano alle elezioni, significa che rispettano la legge e la Costituzione, strizzando così ancora una volta l'occhio all'estrema destra neofascista, con aperte simpatie naziste, visto che entrambi i movimenti ostentato simboli richiamanti la croce uncinata delle SS e salutano come i Nazisti.

Salvini si è paragonato alla Segre dimenticando che Lei è stata perseguitata e vittima delle SS, mentre lui corteggia chi ancora le esalta e le vuole imitare.




sabato 9 novembre 2019

9 novembre: divenga la Giornata della Memoria contro ogni sovranismo.


9 novembre 1938: nella Notte dei Cristalli, nasce nel sangue  l’odioso slogan caro a Salvini “ Prima i Tedeschi”.
E' l'avvio della sanguinosa dittatura nazista, che parte dall'odio razziale per arrivare alla strage di Popoli con la devastante seconda guerra mondiale.

9 novembre 1989: cade il Muro di Berlino ed ha avvio la caduta dei sanguinosi regimi dittatoriali comunisti. 
Cinquant'anni di feroci dittature comuniste sui paesi dell'Europa Orientale e non solo.

La data del 9 novembre diventi la Giornata della Memoria contro ogni sovranismo.

francesco colucci, Riformisti Toscani x Italia Viva di "Lucca e i suoi Territori"



lunedì 4 novembre 2019

SI ai Comics NO al Sinistrese bigotto



Una nuova grande e bagnata edizione dei Comics. Un enorme successo per Lucca.
Un plauso al Presidente Mario Pardini e a tutto lo staff di Crea per l’ottima organizzazione di una Manifestazione complessa e gigantesca.
Un altro passo avanti nella conferma del mito di una Lucca capitale mondiale del fumetto, dei gioghi di ruolo, dei cosplay.
Dire che disagi non ci siano stati per la popolazione lucchese sarebbe non dire il vero, ma si abbia coscienza come il sacrificio di alcuni giorni di caos porta a Lucca considerazione e prestigio nel Mondo soprattutto delle nuove generazioni, nonché lavoro e  reddito per molte categorie di cittadini.
Unica nota stonata e sopra alle righe la presa di posizione ufficiale del Comune di Lucca e di esponenti politici PD sulla presenza di Cosplay con costumi rievocanti soldati tedeschi SS.
I Cosplay come le maschere di Carnevale sono momenti di dissacrazione umoristica di fatti e personaggi della Storia passata, del presente e del futuro.
Ove si tratti solo di mascherate e non di manifestazioni penalmente rilevanti esaltanti un passato odioso, occorre ricordare che la censura di maschere carnevalesche e la condanna della satira sono patrimonio esclusivo dei regimi totalitari, di destra e di sinistra.
La Censura politica tendente a riportare la satira nel “politicamente corretto” non solo è inaccettabile, ma anche stupido, perché finisce per dare fiato e pubblicità a visioni distorte del passato, da isolare e combattere.
Ricordo negli anni, a Viareggio come in molti altri Carnevali, di maschere con i baffoni di Stalin e i baffini di Hitler, dittatori dalle mani lorde di sangue di milioni di morti, ma maschere satiriche e carnevalesche, erano e tali rimangono.
Se fatti e persone hanno violato le leggi vigenti intervenga chi di dovere, ma la politica si astenga da anatemi anacronistici sulla liberta di satira e di espressione. Anche perché così facendo rischiamo di trovarsi il prossimo anno centinaia di maschere naziste a Lucca, come ripicca giovanile a posizioni cretine e velleitarie di una sinistra bigotta e manierista.
Si vuol combattere i simboli di un truce passato si abbia il coraggio di denunciare i saluti romani alle manifestazioni  di Salvini e della Meloni, documentati da foto e riprese televisive, invece di prendersela con qualche ragazzotto in maschera ai Comics di Lucca.

Francesco Colucci, Riformisti Toscani x Italia Viva




   


domenica 20 ottobre 2019

Leopolda 10: il mio intervento

Ho mandato e non letto per il tempo un mio intervento alla Leopolda 10. Eccolo:


 La Burocrazia siamo noi!!

Mi presento brevemente: Socialista dall’età di 16 anni, fino alla decapitazione di Bettino. Politico e più volte amministratore in Toscana e a Lucca, promotore di un Comitato per il SI e di Liste civiche con alterne fortune, un anno in + Europa.
Partecipo con grande speranza a questi giorni della Leopolda.
Ho sempre guardato e partecipato alla costruzione, mai consolidata, di una forza laica e progressista, non ideologica, al centro dello schieramento politico Italiano, perno di una schieramento progressista.
Un Partito acomunista e anti dogmatico, europeo e liberale:
-che sappia coniugare le assillanti esigenze sociali con la insopprimibile domanda di diritti e di doveri.
-che riesca ad assemblare le esigenze di uno sviluppo ecocompatibile con quelle più concrete di una industria stressata da concorrenze internazionali pesanti, da un commercio che langue da troppo tempo, da una pressione fiscale non più accettabile.
Ciò premesso ritengo utile soffermarmi ed approfondire nei pochi minuti dati solo uno dei temi attuali e drammatici della nostra società: la Burocrazia, che tutto avvolge e che soffoca cittadini ed imprese, un delitto senza mai colpevoli, una nebbia che rende grigio tutto….senza mai ci sia un responsabile.
Abbiamo il coraggio di dire che la Burocrazia siamo tutti noi:
Politici, Amministratori, Dirigenti pubblici e privati che per tutelare le nostre chiappe ci contorniamo di regolamenti astrusi che da un lato complichino le procedure agli utenti e dall’altro ci consentano tempi indefiniti nelle scelte e qualsiasi scappatoia per non decidere con tempestività.
Un Parlamento che legifera in maniera incomprensibile ai più, con norme che si sovrappongono, rimandano ad altre leggi, integrano in maniera oscura rendendo sempre necessario interpretazioni e precisazioni sempre impugnabili a tutti i livelli.
Una Unione Europea che impone regolamenti e direttive le più volte incomprensibili.
Un intrigo di ricorsi e controricorsi che danno tempi biblici a qualsiasi opera pubblica.
Cosa propongo:
1- Ogni legge che esce dal Parlamento deve essere in un testo “completo” nessun rimando a leggi, nessuna aggiunta ad altri testi. Ogni nuova legge deve essere approvata con un suo unico e completo testo, comprensibile a tutti, senza rimandi o integrazioni.
2- Un Decreto legge che sospenda la validità di tutti i Regolamenti di Ministeri, Regioni, Enti locali che non siano espressamente previsti e richiesti da Leggi Nazionali o Regionali.
I Dirigenti Ministeriali, Regionali e Comunali si devono assumere l’onere dell’applicazioni diretta delle Leggi senza schermarsi con Regolamenti non previsti e non necessari per coprire le loro decisioni, complicando la vita degli altri.
Regolamenti il cui unico scopo è creare nuovi adempimenti al fine di garantire al Dirigente sonni tranquilli con l’aumento dei pretesti per rimandare nel tempo le decisioni o per bloccare l’iter con richieste di documenti o pareri dispersi e non richiesti dalla legge.
3- Ogni Direttiva Europea in itinere deve essere resa nota attraverso la pubblicazione  in un allegato ad hoc della Gazzetta Ufficiale Italiana in maniera che prima di  ogni introduzione di nuove norme burocratiche europee ci sia tempo per valutare l’impatto delle stesse.
4- Deve essere tolto a ogni TAR la competenza a intervenire su leggi del Parlamento, su Decreti del Governo e dei singoli Ministri per quanto riguarda materie erga omnes  
Il ricorso su questi atti di “Governo” non può essere mai nel merito e deve essere riservata alla sola Corte Costituzionale su richiesta della magistratura ordinaria, per interventi di mera legittimità.
5- Le decisioni del TAR, sulla assegnazione di appalti pubblici impugnati da terzi, quando sono a favore della Pubblica Amministrazione non sono impugnabili al Consiglio di Stato ne possono essere riproposti in altra sede. In questo caso l’assegnazione dell’appalto è definitivo e non più impugnabile da alcuno.

Francesco Colucci, Lucca
Cell. 3480533233 – mail colucci.lucca@gmail.com






sabato 28 settembre 2019

Emma...By....By....


Ho deciso, assieme ad alcuni amici, di non rinnovare la tessera a +Europa.
Mi prenderò un mese sabbatico per valutare gli eventi politici in atto.
Andrò alla Leopolda ad ascoltare il Programma di Italia Viva.
Aspetterò le prossime mosse di Giorgio Del Ghingaro, per vedere se  e come darà seguito all’interessante riunione di Liste civiche della Toscana, tenuta a Viareggio.  
Non rinnovo per ora la  tessera di +Europa perché non condivido le ultime scelte verticistiche e poco democratiche di una parte del gruppo dirigente.
Non si possono prendere decisioni dirompenti per la politica e l’unità del Partito, a colpi di risicata maggioranza di Direzione, senza mai convocare  l’Assemblea Nazionale, che per Statuto “stabilisce le priorità politiche e le linee programmatiche di +Europa” e senza mai ascoltare gli iscritti.  
Non posso condividere che il Segretario Della Vedova, dopo mesi di inerzia e a poche settimane da importanti elezioni Regionali, affermi che:
-  i Congressi Regionali del Partito per l’elezione dei Segretari e della Direzioni Regionali previsti dalla Statuto e attesi da mesi sono “imprudenti” e quindi meglio per ora non farli e nominare gli organi Regionali dell’alto.
- il Simbolo va “tutelato e quindi nessuna lista +Europa alle prossime Regionali e se gli iscritti vogliono partecipare alle elezioni lo facciano con altre liste o aggregazioni.
Ho visto prendere posizioni politiche mai discusse in alcun organo di partito, discutibili ed estemporanee, senza l’avallo dell’Assemblea Nazionale o senza mai ascoltar i gruppi locali e gli iscritti e soprattutto senza un Progetto organico che dia un senso definito e condiviso alle scelte politiche di +Europa.
La mia piccola ma determinata battaglia politica personale dopo l’estinzione del Partito Socialista di Nenni e Craxi è sempre stata rivolta a ricercare la costruzione di un nuovo soggetto politico che voglia essere centrale nello schieramento Italiano, un Partito Riformista, Laico e Progressista, schierato a difesa del grande disegno Europeo, immaginato dai Padri Fondatori e di una Italia liberale incardinata sulla democrazia rappresentativa, il diritto lavoro, socialmente sensibile e responsabile.
Mi sembra che in questi ultimi mesi +Europa si sia accartocciata su se stessa, su posizioni narcisistiche intelletual-chich, tradendo ogni forma di democrazia interna e di partecipazione popolare. Un Partito Emma dipendente e basta.
Per questo preferisco riprendere la mia liberta di giudizio e riflettere sul da farsi.
Mi spiace veramente abbandonare amici con cui ho collaborato per molti mesi per realizzare un sogno, che invece si sta, con grande dispiacere, disperdendo.

Francesco Colucci   




  

mercoledì 7 agosto 2019

Figli Costituenti, si firma anche a Lucca


Un gruppo di amici mi ha coinvolto: è una iniziativa importante per tutti e sopratutto per i giovani, dateci una mano al banchetto e a raccogliere le firme per questa legge di iniziativa popolare.

grazie, francesco colucci

mercoledì 24 luglio 2019

Viareggio 2019


Sono tornato a Viareggio, dopo molti anni, in stanziale vacanza marina.
Ho fatto bene. Piccoli inciampi di salute della mia terza giovinezza mi hanno sconsigliato mete lontane.
Quelle spiagge selvagge della Dalmazia, della Grecia, del Regno delle due Sicilie, dell’Andalusia, sempre godute quando potevo.
Quest’anno scelta di un mare vicino, diverso, perché mare di “città”, ma con il suo indubbio fascino, ora che si sta liberando dei fantasmi di una colpevole incuria.
Un mare urbanizzato con il ricco porto, i suoi fantasmagorici negozi, le mille offerte enogastronomiche, la movida.
E’ un mare pacchetto “completo” non solo mare e non vi può essere confronto, con altri mari.
Sono cose differenti e Viareggio sta tornando ad essere il top, per questo tipo di offerta. Barcellona e il Principato di Monaco i competitor da raggiungere.
Vivere una vacanza in una città sul mare, una città chiaramente in ripresa dopo anni di abbandono, tornata bella e attraente, è stata una “nuova” esperienza, positiva ed interessante.
Molto è stato fatto per far tornare appetibile Viareggio, ma ancora cose da fare, soprattutto nella tutela del villeggiante, come si diceva una volta.
Per esempio: abbattere il rumore di motorini arrembanti ad ogni ora della notte. Soluzioni facili da trovare: aumento degli stop sulle vie cittadine impedendo corsie preferenziali di attraversamento, divieti ai motori dalla 2 alle 6 di notte e così via.
Ma chi amministra oggi Viareggio ha le idee chiare e ci sa fare.
Una positiva esperienza da ripetere.
Francesco Colucci





domenica 7 luglio 2019

Riformisti di Lucca per +Europa



Lunedì si terrà a Firenze la riunione
degli iscritti a +Europa, della Toscana, alla presenza di Benedetto della
Vedova,  Segretario Nazionale.
L’incontro si tiene a meno di un anno
dalle prossime elezioni Regionali, anche con la possibilità di elezioni nazionali
anticipate.
Cosa chiedere a questa riunione? Il  mio pensiero in 4 punti:
1- Quando
parliamo dell’Europa dobbiamo maggiormente calcare la mano sul +. Vuol dire che dobbiamo far capire
agli Italiani che siamo per l’Europa, ma non ci accontentiamo di questa di ora,
burocratica e sclerotica.
Vogliamo una Europa dei popoli, che
avanzi verso una futura inevitabile fusione. Iniziando da un Esercito unico, un
bilancio unico, una applicazione unica delle burocratiche norme europee, dopo
averle rese più rispettose delle tradizioni e dei cittadini. Non possiamo
apparire come difensori di retroguardia di una Europa in affanno ma bensì i
continuatori di un sogno Europeo più completo e efficiente.
2- Vogliamo
confermare le nostre battaglie per i Diritti, ma a queste battaglie dobbiamo
unire una corposa proposta per la giornaliera vita materiale degli Italiani: Lavoro
e Salari,  Economia e Spesa pubblica, Ambiente
e Innovazione, Famiglia comunque intesa e nuove generazioni.
Dobbiamo far identificare +Europa
come un serio partner di Governo, un partito che ha idee e chiare sullo
sviluppo economico e sociale di tutto il Paese.
Che ha una sua proposta concreta di
miglioramento della società Italiana e che  non vive solo di sporadiche “improvvisate
radical-chic”. Più sostanza, meno folclore.
3- In Toscana
sulle elezioni e le alleanze si deve avviare un discorso aperto a tutta la
società toscana. +Europa è  un partito
riformista, liberale, moderato che deve dare corpo alle idee, alle istanze e ai
bisogni delle persone che vogliamo rappresentare.  
La nostra visione politica in una Toscana,
divenuta ormai contendibile dopo mezzo secolo di governo di sinistra, deve
essere legata ai programmi e alla scelte sui temi del lavoro, dell’ambiente,
dei giovani, dell’industria, del commercio, del turismo, della lotta alla
asfissiante burocrazia regionale frutto di vetuste visioni dogmatiche.
Solo coraggiose e significative scelte
di cambiamento nelle cose da fare, possono portare a future alleanze,
elettorali e di governo. Nessuna continuità col passato.
La scelta a sinistra non può e non deve
essere data per scontata, a prescindere.
Vi sono sommovimenti separatisti in
ambedue gli schieramenti nazionali.
Vi sono interessanti fibrillazioni di
liste civiche anche dietro a Sindaci rampanti.
Tutte cose da valutare, prima di una
scelta strategica.
Dobbiamo da subito valorizzare
+Europa toscana come motore di aggregazione e soggetto ispiratore di una nuova
ampia polarità liberale, democratica, progressiva, attorno alla quale coagulare
le istanze politiche e sociali - associazioni, reti civiche, rappresentanze
sociali e dei ceti produttivi - dell’Italia che non si rassegna al racconto populista
e sovranista a cominciare dai quei soggetti politici che hanno fatto con noi la
battaglia europea, dando l’esempio, al nostro interno, del superamento da
subito dell’identità distintiva dei soggetti fondatori e federati.
Il rapporto con il PD Toscano deve
essere chiaro: non possiamo continuare ad accettare la sua illusione di essere
esaustivo e totalizzante, non possiamo accettare la sua politica del voto utile
e del ruolo subalterno dei suoi alleati.
Se il PD toscano vuole aprire con noi
un confronto, deve cancellare pubblicamente queste posizioni aprendo un vero
tavolo programmatico, con ampia disponibilità ai cambiamenti ma anche alla
consapevolezza che  ogni possibile
accordo a sinistra deve avere come passaggio le primarie di coalizione e non la
proposizione di un candidato frutto solo di compromessi di potere all’interno
del PD.
In alternativa meglio ricercare una
terza posizione, assieme alle liste civiche ai movimenti libertari, a chi ci
sta, per una battaglia di testimonianza.
A chi mi contesterà che questo
potrebbe portare ad un capovolgimento politico dopo mezzo secolo, dico che
comunque il cambiamento  sarebbe un fatto
eclatante di movimento, di liberazione da vincoli, di sconvolgimento di
incrostazioni burocratiche e politiche a volte devastanti per l’azione della
Regione Toscana.
Se saremo coinvolti in una Toscana di
cambiamento molto bene, ma fra cieca conservazione e rivoluzione, meglio questa
ultima. Ci darà più spazio in futuro.
4- Per una
azione politica efficace in Toscana, la Direzione Nazionale deve approvare o meglio
far eleggere subito il nuovo gruppo dirigente toscano, dando ampio mandato a
percorrere la strada tracciata dal Congresso e dall’ultima Assemblea Nazionale.
E’ indispensabile che coloro che
andranno a ricoprire gli incarichi di +Europa a livello regionale dichiarino
subito e ufficialmente che NON si presenteranno candidati alle prossime
elezioni Regionali, dando al partito vera autonomia politica e efficienza organizzativa,
in campagna elettorale.
Condivido infine le decisioni
dell’ultima Assemblea: dobbiamo ripartire dalle migliaia di nostri attivisti, dai
gruppi territoriali e dalla loro iniziativa, dando loro strumenti di azione,
luoghi di confronto e coordinamento, rendendoli nuovi protagonisti nella vita
pubblica e nel dibattito mediatico, investendo sulla loro capacità di
rappresentare e far crescere il partito.
Solo un partito che sia parte attiva
della società, nei Comuni e nelle Regioni, dove si decidono il 90% delle
questioni che interessano i cittadini, le imprese e le famiglie, può crescere e
consolidarsi. Demonizzare la gestione dei Comuni è autolesionismo.
Pensare che +Europa possa decollare
presentandosi solo ogni cinque anni alle elezioni politiche nazionali e a
quelle Europee, è pura follia.

Francesco Colucci, riformisti per
+Europa











+Europa: domani assemblea iscritti della Toscana. Il Partito e la Regione


Lunedì si terrà a Firenze la riunione degli iscritti a +Europa, della Toscana, alla presenza di Benedetto della Vedova,  Segretario Nazionale.
L’incontro si tiene a meno di un anno dalle prossime elezioni Regionali, anche con la possibilità di elezioni nazionali anticipate.
Cosa chiedere a questa riunione? Il  mio pensiero in 4 punti:
1- Quando parliamo dell’Europa dobbiamo maggiormente calcare la mano sul +
Vuol dire che dobbiamo far capire agli Italiani che siamo per l’Europa, ma non ci accontentiamo di questa di ora, burocratica e sclerotica.
Vogliamo una Europa dei popoli, che avanzi verso una futura inevitabile fusione. Iniziando da un Esercito unico, un bilancio unico, una applicazione unica delle burocratiche norme europee, dopo averle rese più rispettose delle tradizioni e dei cittadini. Non possiamo apparire come difensori di retroguardia di una Europa in affanno ma bensì i continuatori di un sogno Europeo più completo e efficiente.
2- Vogliamo confermare le nostre battaglie per i Diritti, ma a queste battaglie dobbiamo unire una corposa proposta per la giornaliera vita materiale degli Italiani: Lavoro e Salari,  Economia e Spesa pubblica, Ambiente e Innovazione, Famiglia comunque intesa e nuove generazioni.
Dobbiamo far identificare +Europa come un serio partner di Governo, un partito che ha idee e chiare sullo sviluppo economico e sociale di tutto il Paese.
Che ha una sua proposta concreta di miglioramento della società Italiana e che  non vive solo di sporadiche “improvvisate radical-chic”. Più sostanza, meno folclore.
3- In Toscana sulle elezioni e le alleanze si deve avviare un discorso aperto a tutta la società toscana. +Europa è  un partito riformista, liberale, moderato che deve dare corpo alle idee, alle istanze e ai bisogni delle persone che vogliamo rappresentare.  
La nostra visione politica in una Toscana, divenuta ormai contendibile dopo mezzo secolo di governo di sinistra, deve essere legata ai programmi e alla scelte sui temi del lavoro, dell’ambiente, dei giovani, dell’industria, del commercio, del turismo, della lotta alla asfissiante burocrazia regionale frutto di vetuste visioni dogmatiche.
Solo coraggiose e significative scelte di cambiamento nelle cose da fare, possono portare a future alleanze, elettorali e di governo. 
Nessuna continuità col passato.
La scelta a sinistra non può e non deve essere data per scontata, a prescindere.
Vi sono sommovimenti separatisti in ambedue gli schieramenti nazionali.
Vi sono interessanti fibrillazioni di liste civiche anche dietro a Sindaci rampanti.
Tutte cose da valutare, prima di una scelta strategica.
Dobbiamo da subito valorizzare +Europa toscana come motore di aggregazione e soggetto ispiratore di una nuova ampia polarità liberale, democratica, progressiva, attorno alla quale coagulare le istanze politiche e sociali - associazioni, reti civiche, rappresentanze sociali e dei ceti produttivi - dell’Italia che non si rassegna al racconto populista e sovranista a cominciare dai quei soggetti politici che hanno fatto con noi la battaglia europea, dando l’esempio, al nostro interno, del superamento da subito dell’identità distintiva dei soggetti fondatori e federati.
Il rapporto con il PD Toscano deve essere chiaro: non possiamo continuare ad accettare la sua illusione di essere esaustivo e totalizzante, non possiamo accettare la sua politica del voto utile e del ruolo subalterno dei suoi alleati.
Se il PD toscano vuole aprire con noi un confronto, deve cancellare pubblicamente queste posizioni aprendo un vero tavolo programmatico, con ampia disponibilità ai cambiamenti ma anche alla consapevolezza che  ogni possibile accordo a sinistra deve avere come passaggio le primarie di coalizione e non la proposizione di un candidato frutto solo di compromessi di potere all’interno del PD.
In alternativa meglio ricercare una terza posizione, assieme alle liste civiche ai movimenti libertari, a chi ci sta, per una battaglia di testimonianza.
A chi mi contesterà che questo potrebbe portare ad un capovolgimento politico dopo mezzo secolo, dico che comunque il cambiamento  sarebbe un fatto eclatante di movimento, di liberazione da vincoli, di sconvolgimento di incrostazioni burocratiche e politiche a volte devastanti per l’azione della Regione Toscana.
Se saremo coinvolti in una Toscana di cambiamento molto bene, ma fra cieca conservazione e rivoluzione, meglio questa ultima. Ci darà più spazio in futuro.
4- Per una azione politica efficace in Toscana, la Direzione Nazionale deve approvare o meglio far eleggere subito il nuovo gruppo dirigente toscano, dando ampio mandato a percorrere la strada tracciata dal Congresso e dall’ultima Assemblea Nazionale.
E’ indispensabile che coloro che andranno a ricoprire gli incarichi di +Europa a livello regionale dichiarino subito e ufficialmente che NON si presenteranno candidati alle prossime elezioni Regionali, dando al partito vera autonomia politica e efficienza organizzativa, in campagna elettorale.
Condivido infine le decisioni dell’ultima Assemblea: dobbiamo ripartire dalle migliaia di nostri attivisti, dai gruppi territoriali e dalla loro iniziativa, dando loro strumenti di azione, luoghi di confronto e coordinamento, rendendoli nuovi protagonisti nella vita pubblica e nel dibattito mediatico, investendo sulla loro capacità di rappresentare e far crescere il partito.
Solo un partito che sia parte attiva della società, nei Comuni e nelle Regioni, dove si decidono il 90% delle questioni che interessano i cittadini, le imprese e le famiglie, può crescere e consolidarsi. Demonizzare la gestione dei Comuni è autolesionismo.
Pensare che +Europa possa decollare presentandosi solo ogni cinque anni alle elezioni politiche nazionali e a quelle Europee, è pura follia.

Francesco Colucci, riformisti per +Europa













venerdì 21 giugno 2019

Assi viari e nuovo casello di Mugnano



Il Sindaco Tambellini ha riproposto in maniera chiara e condivisibile due problemi essenziali per il Comune di Lucca.
Primo: I nuovi assi viari hanno come priorità di liberare le meravigliose e storiche Mura di Lucca, dal traffico pesante che ne sta compromettendo la stabilità e la vivibilità. Liberare le Mura dal traffico pesante proveniente dalla Valle del Serchio vuol dire attuare il nuovo alternativo percorso verso il Casello autostradale di Capannori, già finanziato da Anas.
Per questa nuova viabilità il Sindaco di Capannori propone alcune variazioni di percorso che condividiamo e che paiono migliorative del tracciato Anas
La seconda affermazione condivisibile di Tambellini è sul completamento del tratto suburbano che dovrebbe collegare il nuovo ponte sul Serchio al nuovo Ospedale e al nuovo casello autostradale di Mugnano. 
Un tracciato previsto da anni e che corre pressoché tutto sul territorio del Comune di Lucca, ma fermo da mesi per l’opposizione irrituale del Presidente della Provincia, Menesini.
Non pare etico che il Presidente della Provincia si opponga alla realizzazione di una viabilità da anni progettata da Lucca perché potrebbe indebolire la battaglia che lui fa con la maglietta di Sindaco di Capannori contro il tracciato dell’Anas sugli assi viari che nulla c’entrano con la viabilità suburbana di Lucca.  
Noi abbiamo sostenuto in campagna elettorale e continueremo a sostenere le ragioni del Sindaco di Capannori Menesini sulle modifiche agli assi viari che confermiamo di condividere, ma ci opporremo politicamente al Presidente della Provincia Menesini ove insistesse nella sua strumentale opposizione all’asse suburbano di Lucca e soprattutto alla realizzazione del nuovo casello di Mugnano, indispensabile per decongestionare il popoloso quartiere di San Concordio dal traffico pesante della area artigianale.
E’ auspicabile un accordo fra Tambellini e Menesini che faccia partire al più presto sia l’asse suburbano di Lucca che gli assi viari dell’Anas, perché non è più tempo di ritardi.

Francesco colucci riformisti per +Europa



lunedì 20 maggio 2019

Viareggio: passeggio e penso a...Giorgio.



Chi, come me, segue la politica da tanti anni e gli ultimi da spettatore, passeggiando oggi per Viareggio non può scordarsi di pochi anni fa. 
Una città allo sbando, una passeggiata irriconoscibile, ovunque sporcizia e degrado, iniziato da lontano, proseguito negli anni fino a aggiungersi al dissesto finanziario, al fallimento delle società del Comune, al blocco dei conti, all’impoverimento del patrimonio e al resto che è stato sotto gli occhi di tutti in questi anni. 
Pensai allora che ci sarebbero voluti vent’anni per riportare Viareggio agli antichi splendori, dell’auro periodo di Paolo Barsacchi. 
Poi apparve Giorgio Del Ghingaro: quando annunciò di volersi candidare a Sindaco della città versiliese, pensai fosse ammattito. 
Veniva, è vero, da dieci anni di ottima gestione del Comune di Capannori, ma che un lucchese-capannorotto potesse assurgere a primo cittadino di Viareggio, mi sembrava follia
Ha avuto ragione lui ed è stata un grande fortuna per la città.
Le sue competenze professionali, unite al coraggio delle scelte, alla visione del futuro che è essenziale in chi fa politica, ad un eccellente squadra, ha portato al miracolo versiliese. 
In pochi anni la città è rifiorita, è tornata bella e accogliente e nello stesso tempo e qui sta il miracolo, ha affrontato e risolto i nodi finanziari e strutturali del Comune, risanando le finanze pubbliche comunale e delle partecipate. 
Fare le due cose assieme: far risorgere la città e risanare i conti sembrava impresa impossibile e invece è successa e credo che tutti dovrebbero darne atto a Giorgio e non sempre accade come sarebbe giusto, solo per insensato odio di parte.
Fra un anno si vota per il Presidente della Regione, fra tre per il Sindaco di Lucca, ambedue gli enti avrebbe bisogno di una scossa, di un sussulto innovativo, programmatico e soprattutto realizzativo.
Paolo Uccello dipinse San Giorgio che uccideva il drago salvando la figlia del Re. 
La figlia è  stata salvata: Giorgio, rimontiamo a cavallo….  non ci fermiamo….

F. Colucci