Il Corriere della Sera e il Fatto
Quotidiano le riportano, pubblicano frasi estrapolate da un fantomatico diario
di Denis Verdini, fiorentino, diviso fra
l’amicizia con Matteo Renzi e la fedeltà a Berlusconi, di cui è stato il potente
braccio destro fino ad oggi. Le considerazioni che mi interessano oggi valutare
sono legate ai giudizi che i due giornali affermano scritte da Verdini su
Matteo Renzi, uomo e politico.. “…e Renzi sulla tolda di comando che -
libero da patti - addomestica la tigre comunista alla sua sinistra, prepara
rappresaglie, e intanto organizza truppe come faceva Masaniello: quelli con il
fazzoletto di qua, quelli senza fazzoletto di là”….. “…Silvio
non ha capito che questo qui non fa prigionieri”….. “Matteo lo ammazza, non
scherza, mica è D’Alema che
abbaiava solamente. e siamo solo all’inizio…”. Tutte considerazioni fatte con ammirazione verso un politico che appare
dipinto come spietato, ricattatore, “masianello”…..ottimo e abbondante direi, dette
da un personaggio politico discusso, che però sembra essere l’unico di cui si
fida il Presidente Renzi nei rapporti con Berlusconi. Allora il patto è in
realtà un accordo fra Denis e Matteo fatto digerire o imposto a un Silvio
indebolito dalle vicende giudiziarie. Ho conosciuto Denis Verdini circa
trent’anni fa quando facevo politica a Firenze. Denis era allora un vispo
commercialista della periferia, con interessi nella ristorazione, che iniziava
ad affacciarsi alla vita politica del Partito Repubblicano grazie anche ai
rapporti della famiglia delle sua seconda moglie. L’ho frequentato allora
assai, poi ci siamo persi, l’ho incontrato di nuovo quando era in Consiglio Regionale
… l’ultima volta alla chiusura della campagna elettorale persa da Favilla, un
saluto breve perché era assediato dai postulanti. Nella mia micro vita politica
ho intrattenuto rapporti con diversi leader politici, fra cui Craxi, Amato, Chiti, ma mi sembrava che si respirasse una aria
diversa, ho conosciuto brevemente anche Renzi, allora ragazzo prodigio della
Provincia di Firenze. Considerazioni finali: Berlusconi ha fatto tanti errori e
tante cazzate, (ma anche tante cose positive), ma mai nei lungi anni del suo
governare si è dubitato della libertà e della democrazia. La storia insegna che
le dittature nascono dalle grandi crisi economiche……speriamo di poter smentire
la storia.
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