I Partiti
tradizionali strutturati sono ormai inagibili, i nuovi, diversamente
organizzati, all’ombra di “Leader Maximo”. Noi abbiamo il più intelligente e
per questo il più contrastato. Non sarà facile.
Il 2020 per Italia Viva, sarà
un anno di guerra per sopravvivenza ed espansione.
In guerra, la catena di
comando e di presenza, deve essere corta, fedele, rapida nelle decisioni e
nell’immagine. Matteo Renzi dovrebbe nominare responsabili regionali di assoluta
fiducia, che a sua volta nomineranno responsabili provinciali e questi ultimi,
solo se opportuno, alcuni locali.
Gli attuali
Comitati e i loro responsabili, non avranno rappresentanza politica, ma saranno
solo momento di discussione e diffusione di conoscenza.
La catena di comando
funzionerà dall’alto in basso per indicare le priorità di comunicazione
politica e dal basso all’alto per le sottolineare le priorità locali, decisive,
perché le scelte dei Comuni, sono determinanti
per la vita delle famiglie.
La presenza
nelle elezioni locali dovrà tenere conto che il nostro bacino di espansione
elettorale sarà metà nella sinistra, difficoltoso e per l’altra metà nelle
praterie di un centro democratico e liberale, orfano del collante
Berlusconiano.
Alla primaria scelta a sinistra nelle Regioni e nei grandi
Comuni dovremo unire, nei piccoli, esperimenti elettorali più variegati e
coraggiosi, privilegiando e corteggiando il Civismo democratico.
La Toscana
sarà il nostro “D-Day”: andare in doppia cifra come ci ha chiesto Matteo è
indispensabile, ma non facile.
Abbiamo in Eugenio Giani, un ottimo candidato
Presidente, ma anche la necessità di Liste di Italia Viva, distintive e aperte:
poco ex PD e tanta società civile, esperienze civiche, forze moderate che
rifuggono l’abbraccio mortale di Salvini e Meloni.
In provincia di Lucca
abbiamo il compito più difficile, per l’ingombrante presenza del Presidente Andrea
Marcucci, che dobbiamo esorcizzare senza timori riverenziali. Lui è PD e nel
campo PD dobbiamo cercare spazi e presenze.
Due invece i prospetti positivi, da
coltivare: Giorgio Del Ghingaro e Massimo Mallegni.
Il primo con le liste
civiche che lo sostengono deve essere un interlocutore “Regionale” privilegiato
e la gestione di un prospetto così determinate non può essere lasciato
all’improvvisazione dilettantesca di Comitati locali.
La Toscana si giocherà su
poche migliaia di voti.
Il Sen Mallegni, già socialista riformista, segue la
Carfagna nel suo coraggioso tentativo di distinguersi dal nazionalismo
Salviniano.
Il successo di Italia Viva si determinerà anche nella capacita di
presenza nella società civile liberale e democratica riuscendo a capitalizzare il sempre più inesorabile declino
Berlusconiano.
Matteo, ci
vuole decisione, coraggio e fantasia: non ti mancano!
Francesco
Colucci, Riformisti Toscani x Italia Viva
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