Come
astronauta sia pure dilettante ho sempre cercato negli anni di apprezzare i
tanti prodotti tipici delle varie Regioni d’Italia, ricercando origine e
evoluzioni ad una moderna cucina. Perché alimenti e piatti che affondano la
loro storia nella notte dei tempi andati, riaffiorano nella moderna cucina, riscoperti
e valorizzati spesso da piccole comunità, che ridanno lustro a piatti
dimenticati e anche ai loro territori. Il prodotto tipico come veicolo promozionale
per il paese.
Uno
dei casi più eclatanti è la colatura di alici e il paese di Cetara.
La colatura da alcuni viene considerata l’erede
del famoso Garum, la salsa che gli antichi romani per secoli hanno utilizzato in
moltissimi piatti della loro cucina e che ogni matrona romana realizzava nella
domus, con i propri segreti nella realizzazione per la famiglia.
Cetara
un piccolo paese abbarbicato fra il mare
e il monte Falerzio, sulla costiera amalfitana, un piccolo porto famoso nel
passato per i suoi pescatori di tonno e di alici.
Lo
stesso nome Cetara pare derivare da una tonnara che era tutta la vita del
piccolo borgo. Negli ultime decine di anni, in via di estinzione le tonnare e i
tonni, la comunità cetarese ha saputo rilanciare sul mercato italiano un antico
prodotto realizzato con le alici, di cui era ed è ricco il mare. Con un
procedimento lungo e antico, dalla pressatura delicata e spalmata nel tempo di
freschissime alci tassativamente pescate in Agosto, si ottiene a dicembre un
liquido bruno, che veniva e viene utilizzato per piatti molto particolari,
forti, ma gustosissimi. Tre i ristoranti del piccolo borgo ti fanno assaggiare
queste specialità e tutti bravi.
Io
sono stato più volte solo al Ristorante San Pietro, (perché cambiare quando ti
trovi bene) nella parte medio alta del paese, con bella terrazza e interni
demodè, ma carini. Il piatto forte sono gli spaghetti di Gragnano non al dente
ma “ritti” con aglio, olio, peperoncino e la Colatura…..eccezionali…
ma
la Colatura è ottima anche con le patate schiacciate e anche nell’antica zuppa
Pompei, dove ritroviamo insieme anche il farro…a proposito di antichi romani.
Per
chi non reggerà il gusto “maschio” e particolare della Colatura, notevoli i
piatti con il tonno fresco….la genovese poi è divina….tonno e cipolla.
Il
pesce azzurro in genere è valorizzato in molti piatti…crudo….e cotto in molti
modi della tradizione locale.
Uno
spumone da leccarsi i baffi per finire.
Cetara
merita una visita, assai più della vicina e famosa Amalfi….pochi turisti, un
paese da presepe un porticciolo amorevole..le vecchi “cianciole” a riva (antiche
barche con la lampara) e piccoli negozi dove si possono trovare le specialità
da portare via….la Colatura, il Tonno, le Alici, ma anche marmellate di limoni
della costiera, frutta e verdura dei terrazzamenti a monte. Poi la Costiera
Amalfitana in primavera o in autunno è un paradiso. Tornerò su altri Ristoranti
della Costiera perché è tempo ben speso.
Nessun commento:
Posta un commento